Il capitano Eugenio Monaco fu nominato al posto del Caprini: a lui fu raccomandata «una particolare cautela e prudenza» per continuare a operare in Creta con il pieno appoggio delle autorità locali.Il capitano dei Carabinieri Eugenio Monaco, che dal 1903 al 1906 portò a compimento l'opera di organizzazione della gendarmeria cretese. La partenza di Monaco dall'Italia, però, fu sottoposta alla condizione che venisse risolta, con soddisfazione della parte italiana, la questione relativa al Codice penale militare greco, in sostituzione di quello italiano, in vigore fino ad allora nella Gendarmeria cretese. Fu raggiunto un accordo con le autorità cretesi, che temevano, nonostante la loro ostilità generica a militari stranieri, un ritiro totale dei Carabinieri: Monaco poté così dare il cambio a Caprini, che raggiunse il suo nuovo incarico a fianco del tenente generale Emilio De Giorgis, posto al Comando della Gendarmeria macedone. Alla partenza del capitano Caprini da Creta, il principe Giorgio espresse ancora una volta la sua stima e il suo apprezzamento per l'opera svolta dall'ufficiale che lasciava il Comando e per tutto il Distaccamento del l'Arma in Creta. I malintesi si erano chiarificati e la reale valutazione dell'impegno fornito dagli italiani veniva fatta con serenità e obbiettività. La Canea, 20 dicembre 1902: cerimonia per la consegna della medaglia d'argento al valor militare al tenente Pio Nicelli.

Il compito del capitano Monaco fu assai complesso: scriveva in data 30 marzo 1904 il Comandante della Legione di Napoli al Comando Generale che non erano poche le difficoltà per il compimento dell'organizzazione della Gendarmeria cretese, a causa soprattutto di una corrente ostile a tutti gli stranieri, non esclusi gli italiani. Il Ministro della Guerra scrisse al Comando Generale dell'Arma e fece prendere conoscenza al capitano Monaco della lettera inviata, ove si raccomandava al nuovo Comandante

«una particolare cautela e prudenza nell'opera che sarà chiamato a prestare a Creta, allo scopo di adempiere con onor suo e con soddisfazione del R° Governo la sua missione non ostante le difficoltà a cui dovrà andare incontro. Cotesto Comando raccomanderà a detto ufficiale di esercitarsi costantemente nella conversazione francese per mettersi in grado di rendere facili e spedite le sue relazioni coll'Alto Commissario, avendo questi già più volte espresso il desiderio che il comandante della gendarmeria possa speditamente discorrere seco lui; condizione questa indispensabile per potergli facilitare l'arduo suo compito».

Si avvicinava il momento previsto in cui il Distaccamento militare italiano, compresi i Carabinieri, avrebbe dovuto lasciare l'isola, in quanto i cretesi sempre più consideravano incongrua e non dignitosa la presenza di militari stranieri sul loro suolo. Nell'agosto del 1906 il Regio Console italiano a Creta, in quel periodo il barone Carlo Fasciotti, nel consigliare al Ministero degli Affari Esteri il ritiro delle truppe italiane dall'isola, proponeva che comunque rimanesse a La Canea una Stazione di carabinieri a piedi, al comando di un maresciallo, per provvedere al servizio di polizia giudiziaria del Consolato stesso, in relazione alla colonia italiana della Canea. Il Comando Generale e la Legione di Napoli, in quel momento, non ritenevano opportuna, per una serie di considerazioni di tipo operativo e organizzativo interno all'Istituzione, la proposta del Console e ai primi di settembre del 1906 decisero il rimpatrio, di lì a pochi giorni, di tutto il personale dei Carabinieri Reali presente nell'isola.
Un gruppo di sottufficiali dei Carabinieri addetti all'organizzazione ed istruzione della gendarmeria nell'isola di Creta, ai fini del Novecento.
Comunicata per vie diplomatiche la decisione ai governi di Francia, Inghilterra e Russia, la reazione di queste potenze fu immediata. Esse chiesero che l'attuazione del provvedimento fosse rinviata: l'Arma aveva costantemente reso «segnalati servizi - da tutti riconosciuti - per il mantenimento dell'ordine pubblico a Creta» (in tal modo si esprimeva, per il Ministro degli Affari Esteri, Riccardo Bollati, Segretario Generale di quel Ministero, in una lettera al suo collega del dicastero della Guerra) e il richiamo delle unità ad essa appartenenti non sarebbe stato in armonia con lo spirito delle proposte che le potenze avevano avanzato sulle riforme da introdursi a Creta, dopo la preventivata partenza del principe Giorgio e la fine del commissariamento dell'isola. Tra le diverse proposte vi era anche la sostituzione degli elementi stranieri della Gendarmeria cretese con elementi indigeni ed ellenici, ma tale sostituzione avrebbe dovuto avvenire «progressivamente». Ragione per la quale il ritiro venne momentaneamente sospeso.
Nel novembre successivo, allo scopo di provvedere alla polizia militare delle truppe e di evitare eventuali incidenti al momento in cui tutti i carabinieri avessero lasciato Creta, rivedendo le precedenti valutazioni fu deciso di istituire a La Canea una Stazione composta da un ufficiale subalterno, un maresciallo, un brigadiere e 6 carabinieri. La Stazione iniziò a funzionare nel mese di dicembre 1906, con i compiti proposti dal Regio Console Fasciotti, cosicché al Distaccamento dei Carabinieri presenti nella Gendarmeria cretese fu possibile in breve tempo lasciare l'isola.
Il servizio dei Carabinieri Reali nell'isola di Creta per l'ordine pubblico e per l'organizzazione e istruzione della Gendarmeria fu vario e articolato, e può riassumersi cronologicamente nel modo seguente: dal 6 febbraio 1897 al 18 aprile 1898 i militari italiani effettuarono speciali missioni e numerosi controlli e verifiche all'interno dell'isola, organizzando il servizio di Gendarmeria nel settore affidato all'Italia. In quel periodo il comando del settore internazionale di La Canea era stato affidato al capitano Federico Craveri.
Dal 18 agosto 1898 al 26 giugno 1899 gli italiani cedettero, per avvicendamento, il comando del settore internazionale di La Canea. Furono costituite le Guardie civiche cretesi per il settore italiano e l'incarico di procedere alla formazione del nuovo Corpo di Gendarmeria cretese fu affidato al Craveri. Il contingente dei Carabinieri nell'isola venne aumentato con l'invio dall'Italia di altre unità. Fu fondata la Gendarmeria cretese e Craveri ne assunse il comando. Dal 26 giugno 1899 al 6 giugno 1900 si ebbe il funzionamento regolare della Gendarmeria, sempre agli ordini di Craveri.

La partenza dei Carabinieri dall'isola di Creta nel 1906. A salutarli ci sono le massime autorità militari e di governo.Dal 6 giugno 1900 al settembre 1903, la Gendarmeria passò agli ordini del capitano Balduino Caprini, che ne completò l'organizzazione. Nel maggio 1903 il capitano Caprini aveva apportato al Corpo alcune modifiche, approvate dall'assemblea cretese, intese per il regolare e definitivo funzionamento disciplinare e giuridico del Corpo stesso, che era l'unica milizia del luogo.

Dal settembre 1903 al dicembre 1906, infine, la Gendarmeria venne affidata al capitano Eugenio Monaco.
Terminava così l'opera dei Carabinieri nell'isola di Creta, con ampi attestati di stima e di riconoscenza per la loro preparazione umana e professionale. Da sottolineare che tra gli ufficiali che vi prestarono un ottimo servizio si distinse, in particolare, un giovane tenente, Giovanni Battista Carossini, che avrebbe svolto in seguito numerose missioni nella regione mediterranea.
Nonostante l'impegno, i problemi politici e di ordine pubblico dell'isola non cessarono. La situazione fu risolta solo nel 1913 con l'annessione definitiva di Creta alla Grecia. La fama della professionalità militare dei Carabinieri Reali iniziava comunque ad estendersi ben oltre il Mediterraneo e l'Europa.