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ingrandito con una sezione dedicata all’abate alla nostra civiltà che tanto poco sembra
vallombrosano Bruno Tozzi, insigne studioso prestare attenzione all’essenza stessa della
di botanica e micologia. vita e del Creato”.
A molti degli illustri maestri che hanno
dedicato professionalità e passione agli
LA FORMAZIONE
arboreti di Vallombrosa a servizio della
DELL ’IDENTITÀ FORESTALE
Se ad Adolfo De Bérenger va il merito collettività, sono dedicate sezioni specifiche
della fondazione della prima Scuola, dello della collezione.
sviluppo di una prima forma di identità fo- Nei tempi più recenti si ha un progressivo
restale nazionale, oltre alla creazione degli sviluppo conseguente al concetto che l’al-
arboreti, è certamente a Vittorio Perona bero è parte di un ecosistema complesso:
che dobbiamo la vera e propria afferma- tra le varie componenti sono stabilite delle
zione e lo sviluppo di quelli che lui stesso specifiche relazioni. Per lo studio di queste,
amava definire “grandiosi erbari viventi”: vengono anche messi a dimora, in alcune
la prima collezione arborea nazionale. A zone, dei popolamenti. Negli arboreti,
lui dobbiamo un fondamentale sviluppo l’attività degli ultimi decenni del secolo
dell’approccio scientifico al tema. Dalla scorso, è stata proprio correlata alla ne-
definizione che forniva si traggono impor- cessità di conservazione e valorizzazione
tanti considerazioni: “un arboreto possiede, di questo patrimonio naturale e culturale
per intrinseca natura, una funzione didattica ormai ultracentenario: sono state messe a
e divulgativa anche per i non addetti ai la- dimora oltre 500 piante in sostituzione di
vori; gli alberi possiedono un valore estetico quelle scomparse per prevedibili “ragioni
e ornamentale non trascurabile”. di spazio”. Alcuni esemplari oggi “con-
Nel 1911 venne creata da Antonino Borzì templabili” negli arboreti appaiono come
una speciale sezione per lo studio dei dei veri e propri monumenti, con altezze
salici (oggi soppressa), specie arborea di superiori ai 50 metri e volumi legnosi su-
notevole interesse sperimentale per la si- periori ai 30 metri cubi a pianta.
stemazione di versanti franosi ed ecosistemi La Stazione Sperimentale di Selvicoltura,
di sponda fluviale. Dagli anni Venti del oggi Centro di Ricerca Foreste Legno del
Novecento, la cura degli Arboreti fu affidata Consiglio per la Ricerca e Analisi dell’Eco-
ad Ariberto Merendi e Aldo Pavari che ne
ampliarono nuovamente la superficie.
Nel 1922, lo stesso Pavari fondò proprio
Il Reparto Carabinieri Biodiversità eparto Carabinieri Biodiversità
Il Reparto Carabinieri Biodiversità
Il R
a Firenze, con sede staccata a Vallombrosa,
di Vallombrosa è impegnatoVallombrosa è impegnato
di Vallombrosa è impegnato
di
la Regia Stazione Sperimentale di Selvi- quotidianamente nella salvaguar
quotidianamente nella salvaguardiadia
quotidianamente nella salvaguardia
coltura che, dal 1929, assunse la direzione dell’
dell’ambiente e conferma le storiche
dell’ambiente e conferma le storicheambiente e conferma le storiche
sinergie con gli enti di ricerca pergie con gli enti di ricerca per
sinergie con gli enti di ricerca per
degli arboreti. Questo passaggio segna siner
sviluppar
sviluppare nuove collaborazioni.
sviluppare nuove collaborazioni.e nuove collaborazioni.
un nuovo, sostanziale, passo avanti nella
storia degli arboreti. La gestione, che per
molti anni era rimasta appannaggio della
Cattedra di Selvicoltura dell’Istituto Supe-
riore Forestale, passa adesso ad un vero e
proprio Istituto di Ricerca scientifica. Pavari
ne resterà Direttore fino alla sua scomparsa
nel 1960. Gli successe Ernesto Allegri e di
lui è interessante riproporre il seguente
breve inciso: “Oggi ... l’arboreto continua
SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 e del pubblico, sempre più sensibile ed
la sua opera al servizio di studenti, studiosi
interessato, e di riferimento e di monito
10 #Natura