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Il Forestale n. 80 60 pagine  11-06-2014  16:53  Pagina 6











                                                            zione per le conseguenze. Emergenza infinita.
                                                            Distrazioni colpevoli. La salute non si baratta
                                                            con i guadagni poco puliti. È indispensabile la
                                                            chiarezza. Sono opportuni interventi concreti.
                                                            Niente può  frenare l’azione di “pulizia”.
                                                            La magistratura sta lavorando intensamente.
                                                            Con il dovuto rigore anche scientifico. Buchi
                                                            neri non possono esserci, dai giochi delle scato-
                                                            le cinesi alle mancate verità. Chi ha sbagliato
                                                            deve pagare. Esemplarmente! Senza alcuna atte-
                                                            nuante. Chiudere ancora gli occhi o voltare la
                                                            faccia dall’altra parte è un delitto grave. La
                                                            denuncia salva migliaia di vite. Le luci sul sito
                                                            avvelenato sono state accese dalla costante azio-
                                                            ne di denuncia degli ambientalisti, dalle indagini
                                                            della forestale e dalla doverosa attenzione del
                                                            mondo dell’informazione locale, che ancora
                                                            una volta ha confermato il suo insostituibile
                                                            ruolo. “Siamo di fronte a una discarica di pro-
                                                            porzioni immense, con notevoli conseguenze
                                                            per l’ambiente”, ci disse nel marzo del 2007
                                                            Guido Conti, allora Comandante della Forestale
                                                            di Pescara, molto preoccupato dopo i primi
                                                            scavi compiuti dalle ruspe e il sequestro dell’e-
                                                            norme area da bonificare. Non è stato  facile
                 armadi ci sono carte nascoste, debbono essere
                                                            allarmismo, purtroppo. Piuttosto un appello a
                 tirate fuori. Bene ha fatto l’Avvocatura dello
                                                            non sottovalutare il problema.
                 Stato a chiedere all’Istituto Superiore di Sanità
                                                            Un lavoro non facile quello del comandante
                 una relazione. Così è stato messo nero su bian-
                                                            della forestale, originario di Sulmona, che ora è
                 co quello che purtroppo si temeva. I buchi neri
                                                            il responsabile regionale dell’Umbria. Bisogna
                 hanno fatto tanto male all’Italia. C’è preoccupa-
                                                            riconoscerlo. Indagini complesse. Verifiche e
                                                            riscontri in ambienti in cui “tutti sapevano, ma
                                                            nessuno parlava”. Era andato a ficcare il naso nel
                                                            mondo dei grandi affari. Per la prima volta
                                                            aveva “scavato” in un terreno dove nessuno
                                                            prima aveva osato addentrarsi. Ipotesi, riscon-
                                                            tri, rapporto alla magistratura, prime denunce,
                                                            sequestro dell’area. Un cammino accidentato
                                                            dentro le carte ufficiali e gli accertamenti reali.
                                                            La Forestale non si è mai tirata indietro. La dis-
                                                            carica di Bussi è intanto diventata un caso
                                                            nazionale. La regione verde d’Europa trasfor-
                                                            mata in pattumiera tossica. A questo scempio
                                                            si deve porre riparo al più presto possibile, per
                                                            non mettere ulteriormente a repentaglio la
                                                            salute dei cittadini. E nello stesso tempo vanno
                                                            intensificati i controlli ed ascoltati gli appelli
                                                            degli ambientalisti per impedire che altri casi
                                                            come quello di Bussi possano ulteriormente
                                                            verificarsi.



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