Page 9 - Forestale N. 67 marzo - aprile 2012
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Un legislatore autorevole, che ha sempre conti-
                                                    nuato ha dialogare con tutte le componenti della
                                                    società senza alcuna contrapposizione ideologica,
                                                    ha dato, così, vita agli ambiti territoriali di caccia
                                                    a cui si affidano sussidiariamente i compiti di
                                                    gestione faunistico-venatoria di unità territoriali
                                                    omogenee.
                                                    Ad essi sono chiamati a partecipare, insieme, cac-
                                                    ciatori, agricoltori e ambientalisti che, oggi,
                                                    reclamano l’esclusiva rappresentanza di interessi
                                                    nelle strutture di governo delle aree protette,
                                                    facendo retrocedere nella difesa corporativa
                                                    quell’apertura plurale alle azioni della comunità
                                                    che con sapere specifico ha saputo organizzare lo
     © Ufficio Stampa CfS                           spazio con ricchezza e variabilità di vita.

                                                    Con la legge n. 157 i cacciatori hanno accettato la
                                                    fine del nomadismo venatorio e la riduzione delle
                                                    relative pratiche e usanze, arrivando alla disciplina
                                                    di specializzazione tecnica e di esercizio del prelie-
          Rinnovare l’alleanza                      vo nei limiti funzionali richiesti dalla compatibilità
                                                    con il ciclo rigenerativo della natura. Nello stesso
          territoriale                              tempo, però, hanno rivendicato il riconoscimento
          Un anniversario è sempre un’occasione importan-  della propria funzione di attenzione e di impegno
          te per svolgere utili riflessioni e, quand’è una legge  nella salvaguardia degli equilibri ambientali oltre che
          a registrare il decorso di due decenni di evoluzione  dell’attenzione verso una particolare e più elevata
          del quadro regolatore della pratica venatoria, pren-  qualità della vita alimentata dalla frequentazione
          diamo subito atto dell’ambito privilegiato di  della campagna e dalla condivisione di riti e tradi-
          osservazione delle vicende dell’ambiente, della  zioni.
          fauna e dei cittadini cacciatori.         Forse è intorno a questo snodo che lo stesso
          Non possiamo, infatti, non affondare la ricerca  modello organizzativo della legge reso manifesto
          proprio nel clima sociale da cui quella discussio-  da una comune esperienza e derivante da un’ade-
          ne, prima culturale e poi normativa, è scaturita:  sione a valori omogenei, potrà conoscere il
          vale a dire, la faticosa campagna di iniziative refe-  passaggio finale di maturazione, rafforzando il
          rendarie che aveva provocato, attraverso  convincimento che non servano nuove norme
          l’astensione, il blocco delle forze politiche e  per cacciare meglio ma una rinnovata capacità di
          sociali che presero successivamente l’iniziativa di  assecondare quell’alleanza territoriale che traduca
          dare ordine e illustrare contenuti ed idee di una  la libertà di camminare sui terreni altrui nella sal-
          riforma europea, federalista ed ecologista.  vaguardia delle ragioni degli agricoltori, nel
          Dal confronto parlamentare, serrato e fecondo,  sostegno delle loro iniziative di valorizzazione
          ne è scaturito l’impegno di armonizzazione della  degli habitat, nel controllo delle specie dannose.
          caccia, in particolare, dei tempi e delle specie, in  E ciò che il cacciatore versa, in termini di contri-
          linea con le determinazioni che la geografia euro-  buzione, all’amministrazione centrale e regionale
          pea richiedeva in base a dati scientifici e  per esercitare la propria attività deve tornare a
          attraverso la cooperazione dei livelli centrali e  sostenere direttamente la funzione degli agricol-
          locali che, nell’alveo di una pianificazione territo-  tori di produzione di alimenti tipici e di qualità e
          riale e in una visione progettuale, ha intravisto la  di erogazione dei servizi di salvaguardia dei beni
          direzione dello sviluppo del regionalismo italia-  comuni.
          no, con ciò anticipando la ventata di riforme che,
          qualche anno dopo, ha condotto alla revisione                         Stefano Masini,
          dello stesso assetto costituzionale.                         Responsabile Area Ambiente
                                                                            e Territorio Coldiretti


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