Page 5 - Forestale N. 67 marzo - aprile 2012
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La caccia è ricchezza ma                  ganizzare anche la pratica venatoria rendendola
          necessita di rigore scientifico           più idonea alle mutate condizioni dell’ambiente  e
                                                    della società. Questo deve far riflettere politici,
          e certezza delle norme                    istituzioni e società civile prima di ipotizzare sce-
          Il mondo della caccia rappresenta complessiva-  nari di chiusura o di compressione dell’attività
          mente un indotto economico di 1 miliardo e 39  venatoria. Ma allo stesso tempo non si può nean-
          milioni di euro. Non poco per un paese come il  che pensare di agitare questa carta per pericolose
          nostro che sta cercando faticosamente di uscire  fughe in avanti. Poiché la caccia rientra, al pari di
          da una grave crisi finanziaria internazionale. Se si  altre, tra le attività di pianificazione  e gestione del
          pensa che la manovra finanziaria per il 2011 è  territorio, essa dev’essere regolata da rigidi princi-
          stata di 47 miliardi di euro il dato non appare  pi scientifici e in modo trasparente. Tutto ciò
          affatto trascurabile. In particolare, legato alla cac-  richiede un impegno più responsabile per i cac-
          cia è ovviamente il settore delle armi. L’Italia,  ciatori e per le associazioni che li rappresentano.
          infatti, rappresenta il primo produttore europeo  In tale senso va dunque interpretata anche la
          di armi sportivo-venatorie riuscendo a coprire il  bozza di regolamento riguardante le linee guida
          60% dell’intera offerta comunitaria; con l’80%  alle quali le Regioni dovranno conformarsi nell’e-
          della produzione esportata, l’Italia è poi conside-  sercizio delle deroghe all’attività venatoria
          rata il maggiore esportatore nel mondo di armi  previste dalla direttiva comunitaria “uccelli” che è
          sportive, commerciali e munizioni. Il comparto  stata da poco licenziata dai competenti uffici del
          produttivo sfiora i 4.000 addetti diretti, mentre  Ministero delle politiche agricole alimentari e
          l’indotto arriva a un dato complessivo di circa  forestali e del Ministero dell’ambiente della tutela
          45mila unità. Il valore economico annuale si atte-  del territorio e del mare.
          sta intorno ai 2.150 milioni di euro.     Tra le motivazioni che hanno determinato la
          La caccia può e deve costituire un importante  necessità di prevedere l’emanazione di queste
          volano per l’occupazione soprattutto nella gestio-  linee guida la principale è rappresentata dal fre-
          ne del territorio, nella produzione di selvaggina e  quente contenzioso comunitario che ha più volte
          nella salvaguardia degli ambienti dando vita a  visto condannare l’Italia per incompleto e insuf-
          nuove, stimolanti professionalità. La particolare  ficiente recepimento nonché errata attuazione
          congiuntura economica pone il problema di rior-  della direttiva comunitaria in conseguenza dei
                                                    provvedimenti regionali adottati in materia.
                                                    Si tratta di un provvedimento che porterà certez-
                                                    za in un campo che, per troppo tempo, ha
                                                    generato confusioni e disomogeneità e che in
                                                    particolare consentirà la concreta applicazione
                                                    del potere di controllo assegnato al Governo.
                                                    Spetterà al Comitato tecnico faunistico venatorio
                                                    nazionale, al quale compete dare un parere in
                                                    materia, trovare, nella massima concertazione tra
                                                    i rappresentanti delle Regioni, delle associazioni
                                                    venatorie, degli ambientalisti e degli agricoltori, la
                                                    giusta misura per giungere rapidamente all’ado-
                                                    zione di uno strumento giuridico previsto dalla
                                                    legge e fortemente voluto dall’Unione Europea il
                                                    quale riporterà il regime eccezionale delle dero-
                                                    ghe dall’attuale far west ad un contesto di regole
                                                    chiare e certe a vantaggio delle regioni e degli
                                                    stessi cacciatori.
                                                                               Gianluca Bardelli,
                                                                 componente Comitato tecnico faunistico
                                                                        venatorio nazionale, Mipaaf
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