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All’inizio non si erano preoccupati troppo, si fosse trovato al più presto del cibo
poiché tutti pensavano che presto adatto.
avrebbe smesso di nevicare e le cose Ma cosa poteva fare? Non sarebbero
sarebbero tornate alla normalità. Ma via certo servite le riserve che aveva in casa:
via che passavano i giorni la situazione era bacche e radici non erano certo le cose
peggiorata: adesso era impossibile anche più adatte e neppure i biscottini avrebbero
uscire a piedi, a meno di non saper usare risolto la situazione. Doveva trovare il
gli sci e dal 23 erano rimasti anche senza il modo di chiamare aiuto, di attirare
telefono, perché la neve aveva provocato l’attenzione degli uomini lassù… Oll
la caduta di un palo lungo la linea e rimuginò tutta la mattina tentando di
l’interruzione dei fili. La gente del paese, trovare una soluzione, e poi andò a
anch’essa presa da tanti problemi e chiedere consiglio a Gill, il suo vicino di
bloccata nelle case, non aveva certo casa… chissà, forse a lui sarebbe venuta f
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pensato a quelli qualche idea! i
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che abitavano L’amico sulle prime si mostrò alquanto a
lassù: così la restio e disse che quegli uomini potevano a
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famigliola era arrangiarsi… ma quando Oll gli ricordò che
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rimasta bloccata e, proprio lui, qualche anno prima, aveva b
con il passare dei giocato con il fratellino di quel piccolo,
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giorni, i viveri che cambiò idea. a
erano in casa In un lampo scese nel ripostiglio e tirò fuori
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erano stati i suoi sci più belli, indossò i vestiti più caldi e
consumati. Certo assieme ad Oll si avviò verso valle. d
c’era ancora una “Dobbiamo arrivare a Cesuna, al d
bella scorta di Comando Stazione della Forestale, e i
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pasta e scatolame, trovare il modo di informarli di quello che
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ma mancavano i sta accadendo” disse deciso.
cibi per i più piccoli “Non ce la faremo mai, con tutta questa n
e soprattutto il latte neve… e poi, arrivati là, come faremo?”,
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per il piccino di due “Non preoccuparti per questo: ho già una a
mesi. mezza idea… e per arrivare fin là… perché a
Acquarello - Silvano Savio
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I genitori, sempre non chiediamo a Trifoglio di chiamare il t
più preoccupati, suo amico corvo?”,
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avevano provato ad aprirsi un passaggio “Hai ragione, non ci avevo pensato: lui a
per scendere in paese, ma la neve era potrebbe portarci in un battibaleno fino al
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troppa, e dopo alcune ore di duro lavoro paese”. l
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avevano dovuto arrendersi e tornare Detto fatto i due raggiunsero la casa di e
dentro. Trifoglio, che fu ben felice di aiutarli.
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Era stato proprio in quella occasione che Un po’ meno entusiasta si mostrò il corvo,
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uno degli gnomi del vicino villaggio li aveva che avrebbe preferito restarsene al caldo
sentiti… Era uscito dalla sua casetta per sotto il riparo di frasche che aveva
raccogliere qualche lichene dai rami di un trovato… ma non poteva certo negare un
vecchio larice e da lassù aveva visto i due favore agli gnomi. Così se li caricò in spalla
che si affannavano a spalare la neve, tutti e li portò
agitati. Gli sembrava quasi di sentire la dai
donna lamentarsi, forse piangere.
Incuriosito, lo gnomo aveva messo gli sci,
ricavati da due rametti di betulla, e si era
avvicinato piano piano. Nascosto
dietro un mucchio di neve aveva
ascoltato i loro discorsi, ed era
venuto a sapere che il bambino più
piccolo era rimasto senza latte e già
da un giorno non mangiava.
Se si fosse trattato di un altro gnomo Don Valentino - Parroco di Foza
forse non ci avrebbe badato più di Il Forestale n. 25/2004
tanto, ma Oll era anche un medico - il
medico del villaggio - e sapeva bene
che un piccolo di qualche mese poteva Altopiano di Asiago - Inverno ‘85-’86: una baita resa
avere delle serie conseguenze se non inaccessibile dall’abbondante nevicata.
P Paagg.. 2211