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cultura


                 NEL TRIVENETO ALCUNI SCRITTORI, EMULI DI DINO BUZZATI E DI MARIO RIGONI STERN,
                       HANNO RINVERDITO UN  GENERE LETTERARIO CHE SEMBRAVA SCOMPARSO

                   LETTERATURA SILVANA






          Storie di boschi e di foreste, di alberi e di animali, di montanari e di boscaioli,
                 di bracconieri e di agenti forestali, di cacciatori e di guardiacaccia


         G      razie ad una brillante iniziativa di una casa editri-  FAUSTO PAJAR

                ce di Pordenone, la Edizioni Biblioteca dell’Im-
                                                                 Fausto Pajar, giornalista friulano del Gazzettino, ha
                magine (EBI), sono stati dati alle stampe alcuni  pubblicato un’interessante raccolta di storie dal titolo
          libri suggestivi che rievocano quell’insieme di sensa-  “Aquile, falchi, orsi e camosci. A Nord est e dintorni”
          zioni che si provano quando ci si ritrova immersi nella  (ed. EBI). Questa pubblicazione è il risultato di tanti chi-
          realtà delle foreste e delle montagne. Si tratta delle ope-  lometri percorsi lungo sentieri isolati e strade sterrate in
          re di alcuni originali scrittori del Triveneto che, conti-  valli solitarie, di passeggiate in montagna attraverso i bo-
          nuando la strada tracciata da Dino Buzzati e da Mario  schi e di camminate nei grandi pascoli fino a malghe lon-
          Rigoni Stern, hanno dato nuova linfa ad un genere let-  tane. Ma è anche il frutto di storie vere raccontate da per-
          terario che sembrava ormai scomparso: la letteratura sil-  sonaggi particolari che ancora oggi vivono in montagna.
          vana. In questi libri si narra di boschi e di foreste, di al-  Questo libro narra dei boschi e delle montagne del Ve-
          beri e di animali, di pascoli e di radure, di guglie e di  neto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adi-
          ghiaioni, di rifugi alpini e di crode, di trappole e di ar-  ge. Parla di animali selvatici e dei loro istinti. Narra di
          chetti, di legna e di gerle, di poenta e osei e di grappe al-  incontri ravvicinati e furtivi con alcuni di essi. Descrive
          la vipera, di malghe e di baite, di valli e di cime. Si par-  le segnalazioni del ritorno di alcune specie di animali, ri-
          la di uomini e di donne della montagna, di boscaioli e di  tenute scomparse per sempre dalle montagne del Trive-
          malgari, di contadini e di falciatori, di bracconieri e di  neto. E così narrando, le pagine si popolano di aquile, di
          agenti forestali, di cacciatori  e di guardiacaccia, di ar-  linci, di orsi, di lontre, di lupi e di camosci. Ma questo li-
          rotini e di artigiani, di scalatori e di escursionisti. E per  bro parla anche degli uomini e della loro operosità: nar-
          sfondo, il suggestivo paesaggio delle montagne del Nord  ra le storie dei cacciatori, il duro lavoro dei forestali e dei
          Est italiano e dei suoi abitatori (uomini, alberi, piante e  guardiacaccia, le vicende degli arrotini della Val Rende-
          animali).                                           na, la vita quotidiana nei villaggi dei Cimbri, le imprese




























                                                                                                                 © Nazzareno Valorosi






          Esemplare di faggio secolare, che si trova lungo uno dei percorsi francescani realizzati nella provincia di Rieti.


                                                                                                             11
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