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montagne 2002
degli impegni sottoscritti a Kyoto, l’attuazione di progetti strategici fortemente carenti di opportunità
a Bonn e a Marrakesh, sul conteni- quali il progetto APE, la Conven- lavorative, dall’altro a mitigare la
mento delle emissioni di gas-serra zione delle Alpi e la Foresta appen- portata di eventi meteorologici
nell’atmosfera, prevedendo opere ninica, così come va rivista e rilan- eccezionali che sempre più spesso
di forestazione anche nel rispetto ciata la legge sulla montagna. interessano il nostro Paese con
dei principi di conservazione della Il peso delle attività agricole nella conseguenze catastrofiche in termi-
biodiversità e di lotta alla desertifi- composizione del reddito delle ni finanziari, ambientali e di pub-
cazione. famiglie presenti in montagna, blica incolumità.
Lo sviluppo delle aree rurali, spe- varia a seconda delle zone prese in Altra sfida decisiva per il rilancio
cie quelle montane, è sempre più considerazione, anche se in molte della montagna è quella di adegua-
legato alla crescita dell’offerta di situazioni esso può risultare margi- re la rete dei servizi.
servizi per una migliore fruizione nale. Tali attività hanno comunque Il SIM, Sistema Informativo della
ambientale. un ruolo determinante per ancorare Montagna, rappresenta la soluzio-
Appare quindi necessario favorire l’uomo al territorio, per indurlo ne adottata per superare, attraverso
uno sviluppo organico di attività indirettamente ad esercitare un’at- l’apertura di sportelli del cittadino
terziarie che possono trovare un tività di manutenzione del territo- delle zone montane, le difficoltà di
catalizzatore nella foresta. rio stesso e per garantire la conti- comunicazione tra la Pubblica
Parlare di montagna significa nuità di mestieri e tradizioni che Amministrazione e i cittadini, così
anche parlare di ambiente: i terri- fanno parte del patrimonio cultura- come previsto dall’art. 24 della
tori montani rappresentano un le della montagna. Legge sulla Montagna.
mondo in cui i limiti ambientali Un discorso a sé va fatto sul disse- L’obiettivo è anche quello di offri-
alla diffusione di tecniche di sfrut- sto idrogeologico. re ai cittadini, alle imprese e agli
tamento aggressive e voraci hanno Un travaglio geologico della enti locali uno strumento per il
consentito la conservazione di nostra penisola è alla base di miglioramento della comunicazio-
un’economia rispettosa dell’am- un’intrinseca propensione al disse- ne al fine di superare il naturale
biente. sto diffusa su gran parte del terri- isolamento delle zone montane.
Nella logica della creazione di una torio nazionale. A ciò si sovrappo- Tutto questo grazie allo sforzo
vera e propria rete ecologica nazio- ne uno sviluppo di attività antropi- congiunto e virtuoso di UNCEM,
nale come diramazione della rete che che ha sempre visto prevalere Regioni e Corpo Forestale dello
ecologica europea, non più il sin- le ragioni del profitto di breve Stato che ha coordinato e sviluppa-
golo parco, ma il sistema delle aree periodo sulla lungimirante com- to il progetto.
protette può rappresentare la rete prensione dei processi naturali e Da quanto sopra, emerge senza
dello sviluppo sostenibile. Questa quindi sullo sviluppo di attività ombra di dubbio che il punto di
rete, in armonia con le istituzioni e compatibili con la dinamica geo- riferimento per le politiche di sal-
le comunità locali, può costituire il morfologica. vaguardia del nostro patrimonio
sistema di riferimento che nelle La montagna potrebbe essere la montano è la presenza dell’uomo e
varie realtà montane, definisce il sede naturale per il rilancio di una delle sue attività, perché solo attra-
punto di equilibrio fra conservazio- grossa opera manutentoria del ter- verso la valorizzazione delle risor-
ne della natura e del paesaggio e ritorio finalizzata, da un lato a se endogene è assicurata la conti-
sviluppo economico e sociale. creare occupazione con limitati nuità non solo della cultura e delle
A tal riguardo occorre accelerare costi economici e sociali in aree tradizioni ma anche della cono-
scenza del territorio e dei modi per
R. Iezzi
governarlo.
Concludo nel ricordo del mio mae-
stro e amico Alfonso Alessandrini
che ammoniva:“il governo della
montagna è un atto necessario per-
ché rientra nel governo della
Natura, perché è governo del futu-
ro. Il governo oggi si chiama
manutenzione, che è manutenzione
della cultura, consolidamento del-
l’efficienza, rilancio dell’economia
e rilancio dell’ecologia”.
GIUSEPPE DI CROCE
Tratto dal discorso del Capo del Corpo
Forestale dello Stato in occasione dell’Assem-
blea plenaria sul tema “Pensare locale e agire
globale”, svoltasi nell’ambito del 38° Salone
Europeo della Montagna il 28 settembre 2001.
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