Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

TECNOLOGIA 
IL SISTEMA DI CONTROLLO SUBACQUEO: IL ROV (REMOTELY OPERATED VEHICLE)
02/03/2023
di Lorenzo MIDILI * 


Picsart_23-02-28_22-48-33-389In questo articolo si propone la descrizione del drone marino, oggetto dell’innovazione tecnologica del nuovo secolo. Grazie a questo strumento si è in grado di operare in diversi settori, migliorandone i profili ed ottimizzando le attività. Invero, ci si può avvalere dello stesso per il supporto nelle attività quotidiane dei militari, partendo dalle ispezioni marine fino ad arrivare alla ricerca e al recupero nel fondale. Si tratta, a ben vedere, di una tecnologia all’avanguardia, in grado di ridurre i tempi nelle operazioni, di eliminare il rischio per il personale impiegato nelle missioni e di garantire un risultato dettagliato e accurato grazie ad equipaggiamenti di ultima generazione. Inoltre, si vuole mettere in luce la necessità dell’utilizzo di questi sistemi per assicurare la salvaguardia ambientale-marittima che, troppo spesso, anche a causa di conflitti bellici, è esposta a molteplici pericoli.

(in this article) I propose a description of the marine drone, the object of technological innovation in the new century. Thanks to this tool, one is able to operate in different areas, improving their profiles and optimizing their activities. Indeed, one can make use of it for support in the daily activities of the military, starting from marine inspections to search and recovery in the seabed. It’s a cutting-edge technology that can reduce time in operations, eliminate risk for personnel employed in missions, and ensure a detailed and accurate result thanks to state-of-the-art equipment. In addition, I want to highlight the need for the use of these systems to ensure environmental-maritime safeguards, which, often, even with due to wartime conflicts, are exposed to many dangers.

Picsart_23-02-28_22-55-28-633Il sistema Remotely Operated Vehicle, noto come ROV, è un drone sommergibile e impermeabile pilotato da una postazione remota. Normalmente il macchinario viene connesso a un sistema di lancio e recupero LARS (Launch And Recovery System), e a un sistema di gestione del cavo TMS (Tether Management System) che ne monitora la profondità. Con l’avvento della nuova tecnologia, questi dispositivi hanno avuto la possibilità di comunicare con gli operatori attraverso due diverse modalità: la prima avviene via cavo, che consente all’operatore addetto di pilotare attraverso un conduttore galleggiante in grado di mantenere la trasmissione dei dati e dei video. La seconda è una soluzione più innovativa e, sotto un certo punto di vista, vantaggiosa ovvero via antenna, dove l’operatore riesce a comunicare con il ROV attraverso ponti radio che connettono un’antenna a terra con dei sistemi operativi siti nella boa di stazionamento che segue i movimenti del dispositivo in questione.   
Quali sono le attività nelle quali può essere utilizzato il ROV?
Le attività di interesse del sommergibile subacqueo sono numerose. Lo stesso può essere utilizzato per i servizi di ispezione marina, per la ricerca, per il monitoraggio delle infrastrutture posizionate sul fondale marino, per le operazioni di supporto nelle attività di salvataggio e recupero ma anche in ambito militare e di difesa.
Quali sono le operazioni che interessano il settore miliare? 
 
L’utilizzo di questo sistema per le forze di polizia e per i militari comporta un addestramento abbastanza complesso. Non a caso, l’utilizzo del ROV, rientra negli stessi programmi di addestramento militari che, non solo si concentrano su uno studio teorico del sistema ma agiscono in addestramento con delle operazioni pratiche, che richiedono esercizi di immersione specifici o esecuzione di manovre subacquee. 
Le missioni svolte in ambito militare e di polizia sono:
1) Sicurezza dei porti, dove si procede con l’ispezione di navi straniere, che transitano nel mare territoriale, al fine di evitare minacce, contribuendo al controllo del territorio e cercando di individuare merci pericolose o di altra specie abbandonate sul fondale. 
2) Contrabbando, ove avviene un’ispezione sul fondo dello scafo di una nave o all'interno dei suoi propulsori di prua per identificare eventuali merci di contrabbando celate (si pensi alle Navi da Crociera adoperate per il traffico di sostanze stupefacenti, armi o materiale tossico), e, infine, evitando il pericolo del personale addetto alle immersioni subacquee.
3) Indagini criminali, nelle quali vengono svolte operazioni di controllo attraverso gli accertamenti sul fondale marino per la ricerca di eventuali autovetture, prove documentali o tutto ciò che è stato gettato in acqua a seguito di un’indagine.
4) Ricerca e recupero, nelle quali si agisce con attività di ricerca individuando eventuali individui annegati, (si pensi agli incidenti che avvengono in alto mare), localizzazione di armi, ordigni inesplosi, indagini di ricerca su dighe e piattaforme petrolifere; supportando la squadra di subacquei e riducendo drasticamente i tempi di ricerca.
5) Monitoraggio ambientale in linea generale, si pensi alle famose navi dei veleni. Già dagli anni 70’, del secolo scorso, sono state numerose le navi affondate nel nostro mare, le quali sono divenute delle vere e proprie discariche marine di rifiuti radioattivi e tossici, cagionando gravi problematiche all’intero ecosistema. 
Per ogni attività viene impiegato un ROV con dimensioni differenti e capacità settoriali. Come possiamo classificare questi sistemi subacquei? 

I ROV si suddividono in categorie in base alla loro ampiezza, peso, capacità o potenza:
1) I ROV di classe Micro sono di piccole dimensioni e molto leggeri, il loro peso equivale a meno di 3 kg. Essi vengono impiegati in alternativa a un operatore subacqueo in luoghi particolari, dove lo stesso operatore potrebbe non essere in grado di entrare fisicamente. Per luoghi si intende, ad esempio, una fogna, una conduttura o una piccola cavità.
2) I ROV di classe Mini hanno un peso di circa 15 kg. Un operatore subacqueo potrebbe essere in grado di trasportare l'intero sistema con sé su una piccola imbarcazione, distribuirlo e completare il lavoro senza un ausilio esterno. 
Analizzando i due modelli, possiamo diversificare i differenti sistemi in base alla classe lavorativa e, quindi, all’intensità delle operazioni.
In una classe di lavoro medio-generale, possono essere in grado di trasportare un'unità sonar ed essere impiegati in applicazioni di rilevamento leggero.
In una classe di lavoro leggero, gli stessi potrebbero essere in grado di trasportare alcuni manipolatori. Il loro telaio può essere realizzato con polimeri come il polietilene, piuttosto che con l'acciaio inossidabile convenzionale o leghe di alluminio.
In ultima analisi, facendo riferimento ad una classe di lavoro pesante, hanno la capacità di trasportare almeno due manipolatori. Nel complesso, diciamo che un ROV, a seconda del tipo di lavoro e di modello di produzione, può lavorare sino ad una profondità di 3000 metri, ma la maggior parte dei sistemi utilizzati dalle forze armate si aggira intorno ai 300-350 metri di profondità.

Molte sono le organizzazioni militari straniere che impiegano i ROV. Uno dei modelli più comuni e utilizzati dalla Marina militare e dalla Guardia Costiera di alcuni Paesi è il Phantom ROV. Lo stesso viene impiegato, a titolo di esempio, in operazioni di osservazione subacquea e per il recupero di oggetti dispersi dalla Guardia Civil spagnola, mentre le unità di immersione della flotta di difesa canadese hanno utilizzato il Phantom ROV per indagare e recuperare armi e aerei abbattuti.
L’impiego dei droni subacquei sta diventando essenziale per la salvaguardia ambientale-marittima, poiché sono molti i rischi eliminati per la sicurezza, i costi per le operazioni sono notevolmente ridotti e uno dei vantaggi più rilevanti è il tempo acquistato nell’esecuzione di attività di ispezione e monitoraggio. Per quanto concerne il monitoraggio ambientale, l’evoluzione tecnologica ha portato al risanamento dell’inquinamento storico (atmosferico, dell’acqua e del suolo), alla riduzione di emissione di Co2, alla pulizia dei canali marittimi sino ad arrivare al miglioramento dei servizi portuali. Molti sistemi operativi vengono impiegati, inoltre, per il monitoraggio di barriere coralline e per le operazioni di smaltimento di ordigni esplosivi presenti nel fondo marino.

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* Socio Camera Penale Militare di Roma