Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

SALUTE 
IL RUOLO DEGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI
03/11/2021
di Nicola D’Alterio - Direttore Generale IZSAM


FotoGli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS) italiani sono nati all’inizio del ‘900 per limitare i gravi danni che le malattie infettive arrecavano al patrimonio zootecnico. In breve è stata creata una rete capillare di strutture laboratoristiche integrate unica in Europa e nel mondo, riconosciuta dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 e via via passata attraverso adeguamenti normativi, dalla Legge n. 745 del 1975 “Trasferimento di funzioni statali alle Regioni e norme di principio per la ristrutturazione regionalizzata degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali”, fino al Decreto Legislativo n. 106 del 2012 “Riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della Salute”, tuttora vigente. Gli IIZZSS sono un importante strumento operativo del Servizio Sanitario Nazionale per assicurare la sorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale, la formazione del personale, il supporto di laboratorio e la diagnostica nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti.

The Istituti Zooprofilattico Sperimentali (IIZZSS) network was founded in the early 1900s with the aim to mitigate the damage that infectious diseases were causing to the Italian livestock. Briefly, it was an integrated network of laboratory structures, unique in Europe and in the world, that was officially recognized by the Veterinary Police Regulations of 1954. Gradually, these Institutions passed  through several regulatory adjustments, starting from the Law no. 745 of 1975 “Transfer of state functions to the Regions and the rules for the regionalized reorganization of the Istituti Zooprofilattici Sperimentali”, up to Legislative Decree no. 106 of 2012 " Reorganization of the entities supervised by the Ministry of Health", which  is still in force. The IIZZSS are part of the National Health Service and are important operational tool that ensures epidemiological surveillance, research, staff training and laboratory diagnostics support with the final aim to control and guarantee food safety.

Storia, normativa e attività degli IIZZSS

Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS) italiani sono nati nei primi anni del ‘900, come conseguenza del profondo processo di trasformazione dell’agricoltura della seconda metà dell’800 che portò l’allevamento degli animali ad assumere nel tempo un aspetto sempre più industriale. Si avvertì pertanto la necessità di Centri specializzati per lo studio delle malattie diffusive, a carattere pratico e finalità profilattiche, nelle aree a più alta vocazione agricola e zootecnica: nella pianura del Po e in Campania dove il Governo italiano, rispettivamente nel 1907 e nel 1910, istituì le prime due Stazioni Zooprofilattiche Sperimentali. Per volontà delle associazioni degli allevatori e delle Istituzioni locali, negli anni successivi furono create in tutta Italia altre strutture laboratoristiche con l’intento di limitare i gravi danni che le malattie infettive arrecavano al patrimonio zootecnico. Nacque così una rete capillare di Istituti Zooprofilattici Sperimentali che, dalla Sicilia alla Valle D’Aosta, costituisce tuttora una struttura sanitaria integrata che non ha eguali nel mondo.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise è il più giovane degli IIZZSS italiani, l’ultimo nato in ordine di tempo, fondato nel 1941 con il Decreto del Ministero degli Interni del 2 settembre che, nell’atto della sua costituzione, gli attribuiva la denominazione di “Istituto Zooprofilattico Interprovinciale di Teramo ed Ascoli Piceno”. Per disposizione statutaria in origine era un Consorzio interprovinciale tra le amministrazioni delle due Province, tutti i Comuni compresi al loro interno e la Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Teramo.

Sul piano legislativo il primo riconoscimento della rete degli IIZZSS è il Regolamento di Polizia Veterinaria, approvato con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 320 dell’8 febbraio 1954, che ha creato le basi per una medicina veterinaria moderna. Oltre a dettare regole chiare per la profilassi e il controllo delle malattie degli animali e delle zoonosi, riconosceva per la prima volta le funzioni svolte dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali che, da Enti semi-privati a carattere locale, sono diventati di fatto gli strumenti della Sanità Pubblica Veterinaria del Paese. La svolta legislativa è arrivata con la Legge n. 503 del 23 giugno 1970, “Ordinamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali” che attribuì loro la connotazione di Enti sanitari di diritto pubblico, inserendoli a pieno titolo nel contesto sanitario nazionale. L’Articolo 1 della Legge n. 503, infatti, riconosceva agli IIZZSS la qualifica di “Enti sanitari dotati di personalità giuridica di diritto pubblico e sottoposti alla vigilanza del Ministero della Sanità, che impartisce anche le direttive tecniche e ne coordina il funzionamento attraverso le Regioni”. La Legge n. 101 dell’11 marzo 1974 introdusse rilevanti modifiche sul piano territoriale, ad esempio l’Istituto di Teramo estese la sua giurisdizione alle province di Isernia e Campobasso, perdendo la provincia di Ascoli Piceno e assumendo così la nuova denominazione di Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. Il compimento della regionalizzazione degli IIZZSS è avvenuto con la Legge n. 745 del 23 dicembre 1975 “Trasferimento di funzioni statali alle Regioni e norme di principio per la ristrutturazione regionalizzata degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali”.

Con l’avvicinarsi del Mercato Unico del 1992, e delle nuove regole che il suo avvento comportava, il quadro normativo è stato adeguato a partire dal Decreto Legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” che riconosceva agli IIZZSS un ruolo centrale nel “coordinamento delle attività di sanità pubblica veterinaria, nonché le modalità integrative rispetto all’attività dei Posti di ispezione frontaliera veterinaria e degli Uffici veterinari di confine, porto ed aeroporto e quelli per gli adempimenti degli obblighi comunitari”. Ruolo, natura e finalità degli IIZZSS sono stati sanciti dal Decreto Legislativo n. 270 del 30 giugno 1993 “Riordinamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali”, seguito l’anno dopo dal Decreto Ministeriale n. 190 del 16 febbraio 1994 “Regolamento recante norme per il riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, in attuazione dell’art. 1, comma 5, del Decreto Legislativo 30 giugno 1993, n. 270” che ha disciplinato le modalità organizzative e di funzionamento degli IIZZSS.

Il 28 giugno 2012 è stato emanato il Decreto Legislativo n. 106 “Riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della Salute”, entrato in vigore ad agosto 2012 e tuttora vigente, che al Capo II “Riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali” ne disciplina, tra le altre cose, le modalità di esercizio delle funzioni, i principi per l’esercizio delle competenze regionali, gli Organi della Governance, lo Statuto e il regolamento.

Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali costituiscono una struttura sanitaria integrata, unica in Europa e nel mondo, per la salvaguardia della salute degli animali e dell’uomo e della tutela dell’ambiente. Sono un importante strumento operativo di cui dispone il Servizio Sanitario Nazionale per assicurare la sorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale, la formazione del personale, il supporto di laboratorio e la diagnostica nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti. In Italia ci sono 10 IIZZSS, la maggior parte bi-regionali, alcuni tri-regionali, ad eccezione di Sicilia e Sardegna che ne hanno uno solo. Con le loro sedi centrali e periferiche sono presenti in ciascuna provincia italiana; la funzione di raccordo e coordinamento delle attività è svolta dalla Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute che, mediante il lavoro della Commissione Scientifica nazionale, ne definisce le linee guida e le tematiche principali.

Nati per svolgere attività di consulenza e assistenza tecnica nel settore veterinario, questi Enti sanitari di diritto pubblico hanno progressivamente incrementato i propri orizzonti operativi, assumendo un ruolo centrale nel campo della ricerca in sanità animale, sicurezza alimentare, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, benessere animale, farmacovigilanza, sorveglianza epidemiologica e analisi del rischio. Per l’alta specializzazione legata all’attività di ricerca e sperimentazione, gli IIZZSS sono lo strumento operativo del Servizio Sanitario Nazionale per la realizzazione, sul piano bilaterale, di progetti di cooperazione internazionale per quanto riguarda il trasferimento delle conoscenze, delle pratiche e della ricerca applicata in veterinaria, per il miglioramento della salute animale e umana su scala mondiale.

Presso gli IIZZSS sono presenti diversi Centri di Referenza Nazionale, veri e propri Centri di eccellenza per l’intero sistema sanitario nazionale e per le Organizzazioni internazionali con le quali collaborano come OMS, FAO e OIE, l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale con sede a Parigi. Vi sono anche i Laboratori Nazionali di Riferimento (LNR), istituiti a seguito del Regolamento CE 882/04 il cui articolo 33 prevede che ciascun Stato membro dell’Unione Europea designi un Laboratorio Nazionale di Riferimento per le varie aree tematiche con il compito di assicurare la trasmissione alla Autorità competente e ai laboratori nazionali ufficiali delle informazioni fornite dai laboratori comunitari di riferimento e offrire assistenza tecnico-scientifica per l’attuazione di piani di controllo.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise

 L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZSAM) offre al mercato nazionale e internazionale servizi a elevato contenuto di conoscenza e innovazione, contribuendo al benessere fisico, mentale e sociale dell’uomo attraverso l’applicazione delle scienze veterinarie con un approccio One Health e un’incessante azione di ricerca e sperimentazione che lo guida in tutte le attività, nella realizzazione di progetti e nell’identificazione delle strategie di sviluppo. Un’azione rivolta al sistemaintegrato “sanità e benessere animale - sicurezza alimentare - salute umana - tutela ambientale” per garantire risposte adeguate ai bisogni di salute pubblica.

I professionisti dell’Ente sono impegnati quotidianamente nella ricerca sperimentale sull’origine e lo sviluppo delle malattie infettive e diffusive degli animali, nella diagnosi e nella sorveglianza delle malattie animali e di quelle che si possono trasmettere all’uomo (zoonosi), assicurando la salubrità dei prodotti destinati all’alimentazione. L’Istituto opera nel rispetto delle norme che regolano il benessere animale, poiché un alimento è salubre se deriva da animali allevati secondo buone pratiche e in assenza di stress; effettua indagini microbiologiche, chimiche e radiometriche sugli alimenti, nonché indagini epidemiologiche e di analisi del rischio funzionali a rintracciare le fonti di infezione, avvalendosi di analisi statistiche, modelli matematici e Sistemi Informativi Geografici (GIS), in particolare applicati alle malattie trasmesse da vettori per comprenderne la distribuzione e identificare i principali fattori di rischio climatici e ambientali. L’Istituto offre costantemente consulenza e assistenza agli allevatori per l’eradicazione delle malattie infettive e il miglioramento delle produzioni zootecniche, sostenendo lo sviluppo tecnologico e scientifico delle realtà produttive locali in Italia e nel mondo.

Una delle ultime frontiere è lo studio della genomica dei microrganismi tramite il sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing) del DNA: il monitoraggio continuo del genoma fornisce informazioni indispensabili a ricostruire le vie di introduzione e diffusione di virus e batteri, consentendo l’identificazione precoce di eventuali modifiche genomiche spesso associate all’incremento del potere patogeno del microrganismo.

Un terzo del territorio di competenza dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise è sottoposto a tutela ambientale con la presenza di tre parchi nazionali, di un parco regionale e di 38 tra oasi e riserve, al punto che si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo. L’Istituto salvaguarda la biodiversità attraverso progetti a tutela del patrimonio faunistico e monitorando la qualità delle acque con indagini di biologia marina che permettono di tenere sotto controllo lo stato di salute del Medio Adriatico e le risorse ittiche, favorendo al contempo una regolamentazione più equilibrata della pesca. L’attenzione alla difesa dell’ambiente si esplica anche rilevando l’eventuale presenza di radioattività sugli alimenti e monitorando il livello dei contaminanti ambientali di particolare importanza nelle emergenze dovute a inquinamento o incidenti pericolosi per la sicurezza alimentare e per l’ecosistema.

L’Istituto partecipa a molti progetti di Ricerca corrente e di Ricerca finalizzata finanziati dal Ministero della Salute con il Fondo Sanitario Nazionale, per promuovere la ricerca in campo biomedico e sanitario di elevata qualità e avere, così, una base scientifica per la programmazione di interventi mirati al miglioramento dello stato di salute della popolazione. La Ricerca corrente è l’attività di ricerca scientifica a programmazione triennale, diretta a sviluppare nel tempo le conoscenze fondamentali in settori specifici della biomedicina e della sanità pubblica: i finanziamenti hanno cadenza annuale e sono erogati a favore dei soggetti istituzionali la cui attività di ricerca è stata riconosciuta dallo Stato come orientata al perseguimento di fini pubblici. Le attività di Ricerca finalizzata attuano gli obiettivi prioritari, biomedici e sanitari, individuati dal Piano Sanitario Nazionale e sono svolte dalle Regioni, dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, dalla Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise è sede di 4 Centri di Referenza Nazionali designati dal Ministero della Salute (per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali; per l’epidemiologia veterinaria, la programmazione, l’informazione e l’analisi del rischio; per le brucellosi; per l’igiene urbana veterinaria e le emergenze non epidemiche; per sequenze genomiche di microrganismi patogeni: banca dati e analisi di bioinformatica) di 3 Laboratori Nazionali di Riferimento (per Campylobacter; per Listeria monocytogenes; per gli inquinanti organici persistenti alogenati nei mangimi e negli alimenti) e, dal 2002, svolge il ruolo di Centro Servizi Nazionale anagrafi degli animali.

Come laboratorio ufficiale l’istituto di Teramo effettua circa 1 milione di accertamenti diagnostici all’anno e sono in crescita gli esami afferenti all’area alimenti per l’uomo e per gli animali. Un volume di attività che ha un risvolto gestionale estremamente importante: grazie alle competenze sviluppate, gli IIZZSS possono trarre da questa grande mole di dati delle indicazioni molto preziose per la pianificazione e il governo delle azioni di sanità pubblica. Ad esempio, costruendo piani di campionamento basati sul rischio e quindi efficienti, razionali e con un rapporto di efficacia/efficienza più elevato. Di conseguenza i risultati ottenuti rendono i piani di controllo sugli alimenti, sulla sanità animale e sull’ambiente, più affidabili e con una relazione costo/beneficio più sostenibile.

Dall’inizio degli anni ’90 l’IZSAM si è aperto al mondo attuando una politica di internazionalizzazione per sopperire alle ridotte dimensioni del territorio di competenza e all’esiguo patrimonio zootecnico delle Regioni Abruzzo e Molise. La globalizzazione dei mercati e le continue evoluzioni del contesto socio-ambientale mondiale hanno reso imprescindibile un approccio sovranazionale nella tutela della salute delle popolazioni animali e nella valutazione del rischio derivante dagli scambi internazionali degli animali e dei loro prodotti. A partire dal 1993 Organismi e Istituzioni internazionali del calibro di UE, OMS, FAO e OIE hanno assegnato all’Istituto il ruolo di Centro di Collaborazione e Laboratorio di Referenza riconoscendone l’eccellenza nella gestione di problematiche generali di sanità animale e di problemi tecnico-scientifici relativi a specifiche patologie.

Oggi sono presenti in Istituto 4 Centri di Collaborazione OIE (per la sicurezza degli alimenti di origine animale; per epidemiologia, modelling e sorveglianza; per la formazione veterinaria e capacity building; per il benessere animale), 4 Laboratori di Referenza OIE (per le brucellosi; per la pleuropolmonite contagiosa bovina; per la Bluetongue; per la West Nile Fever), il Centro di Referenza FAO per l’epidemiologia veterinaria e il Centro di Referenza dell’Unione Europea per il benessere dei ruminanti e degli equidi, quest’ultimo designato sul finire del 2020 dalla Commissione Europea a seguito di una selezione pubblica internazionale che vede l’IZSAM a fianco di importanti Centri di ricerca e Università di Svezia, Francia, Austria, Irlanda e Grecia.

Sulla base di queste prestigiose investiture i professionisti dell’Istituto erogano formazione, forniscono consulenza e supporto tecnico, si occupano della normazione di tecniche diagnostiche, di strategie per il controllo delle malattie e di regole sanitarie per il commercio mondiale degli animali e dei prodotti derivati. In 30 anni di attività internazionale l’IZSAM ha conquistato un ruolo di riferimento per i Paesi dell’area balcanica, dell’America Latina e del bacino del Mediterraneo, soprattutto dell’Africa dove sono molteplici i progetti in essere anche grazie a ERFAN - Enhancing Research For Africa Network: la rete scientifica costituita a Teramo a fine 2017, che oggi riunisce Istituzioni e Centri di ricerca italiani e di 17 Paesi africani.

Le linee di ricerca in ambito internazionale vengono sviluppate attraverso diversi strumenti come i Twinning OIE e i Programmi quadro della UE tesi a rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria, favorire la competitività internazionale e promuovere le azioni di ricerca negli Stati membri.

Tutte le attività di laboratorio sono sottoposte a rigorosi controlli di qualità sin dal 1995 quando, tre anni in anticipo sulla data imposta dalla Comunità Europea, l’IZSAM è diventato il primo Ente pubblico veterinario in Italia accreditato secondo le norme internazionali sulla qualità: oggi le prove di laboratorio accreditate sono 324 in vari settori e ambiti di ricerca. Dal 2004 le attività di formazione, in forma residenziale e in e-Learning, sono certificate secondo la norma ISO 9001:2015 e dal 2020 il campo di applicazione si è esteso alla componente relativa alla progettazione. Anche il sistema di gestione ambientale è certificato ed è conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2015. Infine, a ottobre 2020, l’Ente Accredia ha comunicato l’esito positivo dell’accreditamento della prova per la ricerca del Sars-CoV-2 mediante Real-Time RT-PCR, un’analisi che può essere effettuata solo in laboratori altamente specializzati e formalmente individuati dalle Autorità sanitarie: l’IZSAM è così risultato il primo laboratorio in Italia ad essere accreditato per questa tipologia di prova.

In proposito va ricordato che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise è stato operativo nella lotta contro la pandemia sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, da metà marzo del 2020, grazie alla sua organizzazione, al know how, alla disponibilità di laboratori specializzati e infrastrutture informatiche capaci di gestire al meglio le operazioni di ricezione, analisi e refertazione dei campioni. L’Istituto ha investito subito nell’acquisto di strumenti altamente tecnologici, si è dotato di un nuovo laboratorio ad alto contenimento biologico e ha svolto oltre il 60% dell’intera attività analitica della Regione Abruzzo, arrivando a processare 4.500 campioni al giorno. Inoltre porta avanti attività di ricerca su più fronti come il sequenziamento del genoma del virus mediante metodiche di nuova generazione (NGS) che, a fine dicembre del 2020, ha permesso di rilevare la cosiddetta variante inglese del virus e consente il monitoraggio costante delle eventuali mutazioni di rilevanza clinica ed epidemiologica.