Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

FLORA 
NUOVO IBRIDO NATURALE DI ORCHIDEA IN PUGLIA
20/11/2017
di Giuseppe Nicola Silletti * e Piero Medagli **
* Generale B. Comandante Regione Carabinieri Forestale Puglia
** Prof. di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale dell'Università del Salento

Ophrys xvolpis Silletti & Medagli, ibrido naturale nuovo della Murgia di Santeramo in colle (BA) tra ophrys holosericea subsp. apulica, ophrys holosericea subsp. parvimaculata e ophrys tenthredinifera subsp. neglecta

L’Italia, con la sua collocazione al centro del Mediterraneo e le sue peculiarità fitogeografiche, è uno dei Paesi europei più ricchi di orchidee. Il Gargano e l'altopiano delle Murge rappresentano aree con notevoli processi di speciazione, atteso l'elevato numero di specie e di ibridi, specialmente nel genere ophrys. Sia per la bellezza dei fiori che per la complessità dei processi biologici, questa famiglia è stata da sempre oggetto di attenzione da parte di molti studiosi che cercano di chiarire i fenomeni che contraddistinguono la sua vita, primo fra tutti quello dell'ibridazione.

New orchid natural hybrid in Apulia Italy, with its position in the center of Mediterranean and its phytogeographic peculiarities, is one of the richest countries in Europe as far as orchids are concerned. Gargano and the Murgia’s altopiano are characterized by high speciation rates, as evidenced by the high number of species and hybrids, especially in the ophrys genre. Both for the beauty of the flowers and the complexity of its biological processes, this family has always been the subject of attention by many scholars who seek to clarify the phenomena that characterize their lives, first of all the hybridization

Normalmente ogni specie del genere Ophrys ha un proprio impollinatore specifico, ma nonostante i meccanismi di impollinazione abbiano regole abbastanza rigide, può succedere che, a causa del polimorfismo di molte specie che può ingannare i pronubi o in seguito a visite accidentali, altri insetti, dopo aver ricevuto il polline, lo vadano a depositare sul fiore di un'altra specie. Se i semi si formeranno e saranno vitali, nascerà un "ibrido" con caratteristiche intermedie a quelle delle due specie da cui deriva (specie parentali). È possibile che nel processo di ibridazione, come nel caso qui riportato, vengano coinvolte addirittura tre specie, in questo caso si formerà un ibrido "doppio". Infine, può succedere anche che si incrocino due ibridi dello stesso tipo e dopo ripetuti reincroci possono stabilizzarsi popolazioni di origine ibridogena che, favorite dagli impollinatori, possono soppiantare le specie presenti in loco, consentendo l’insorgenza di nuove specie (Bianco et al. 1988).

Le indagini orchidologiche che ormai da alcuni anni vengono sistematicamente svolte nel territorio di Santeramo in Colle e che hanno permesso in passato il rinvenimento di numerosi ibridi “nuovi”, cioè mai segnalati precedentemente, oppure segnalati ma non ancora descritti (Silletti & Medagli, 2015), hanno consentito il ritrovamento nella primavera del 2017 di un unico esemplare, ascrivibile ad un nuovo incrocio inedito doppio, il giorno 15/4/2017 in località Iazzitello. Si tratta di un ibrido con caratteristiche morfologiche intermedie tra Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. apulica (O. et E. Danesch) Buttler, Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. parvimaculata (O. et E. Danesch) O. et E. Danesch e Ophrys tenthredinifera Willd subsp. Neglecta Parl.

La stazione ove è stato trovato l'ibrido è collocata a circa 510 m s.l.m. ed è caratterizzata dalla presenza di ambienti diversi. Non molto lontano insiste un bosco misto a prevalenza di Fragno e Roverella a cui si alternano aree xerofile dominate da vegetazione substeppica e da cespuglieti. Abbondantemente è rappresentato il gruppo delle orchidee; infatti, oltre a quelle che diremo più avanti, facilmente si incontra  Anacampis morio, A. papilionacea, A. pyramidalis, Ophrys bertolonii, O. bombyliflora., O. incubacea, O.passionis subsp. garganica, Serapias vomeracea, S. lingua.

In letteratura (Souche, 2008) risultano già descritti gli ibridi:

Ophrys xnociana H. Baumann & Kunkele (Baumann H. & Kunkele S., 1986) tra Ophrys holosericea subsp. apulica e Ophrys holosericea subsp. parvimaculata, rinvenuto e descritto presso Noci (Ba) il 21/4/1984.

Ophrys xsalentina O. et E. Danesch tra Ophrys holosericea subsp. apulica e Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta Parl., rinvenuto e descritto da Danesch O. & Danesch E. (1972) presso Carpignano Salentino (Le) il 17/4/1970

Ophrys xmaremmae O. et E. Danesch nsubsp. laurentii tra Ophrys holosericea subsp. parvimaculata e Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta Parl., rinvenuto e descritto da Danesch  O. & Danesch  E.(1972) presso Ceglie Messapica (Br) il 15/4/1967

Si potrebbe ipotizzare che il nostro ibrido possa più probabilmente derivare dall’incrocio tra Ophrys xnociana (Ophrys holosericea subsp. apulica x Ophrys holosericea subsp. parvimaculata) x Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta in considerazione del fatto che O. xnociana risulta rinvenuto a Santeramo in Colle in loc. Iazzitello il 18/4/2015 (Silletti & Medagli, 2015), e risulta diffuso con diversi esemplari in territorio murgiano; oppure tra Ophrys xmaremmae O. et E. Danesch nsubsp. laurentii e Ophrys holosericea subsp. apulica, in considerazione del fatto che Ophrys xmaremmae O. et E. Danesch nsubsp. laurentii risulta pure segnalata in territorio di Santeramo in Colle in loc.  Iazzitello il 25/4/2014 (Silletti & Medagli, 2015)

Di seguito si dà una diagnosi del nuovo taxon

Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. apulica (O. et E. Danesch) Buttler x Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. parvimaculata (O. et E. Danesch) O. et E. Danesch x Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta Parl. (hybr. Nat. Nov.) (Fig. 1 e 2)

Descrizione: pianta alta 18 cm, esile, con 5 foglie a rosetta basale, ovato-lanceolate, secche al momento del ritrovamento e con 2 foglie amplessicauli ovato-lanceolate, ad apice acuminato; fiori 2, con brattea fiorale uguagliante in lunghezza l’ovario. Sepali ovato lanceolati (come  in O. apulica), bianco rosei con linea mediana verde (Fig. 3); petali triangolari, lunghi 1/3 dei sepali, come in O. tenthedinifera neglecta o O. parvimaculata, ma rosei, vellutati e a margine ciliato (come in O. tenthredinifera neglecta); labello quadrangolare (come in O. parvimaculata), di colore scuro, vellutato, con 2 gibbosità basali ben pronunciate, appuntite, rivolte in avanti, esternamente pubescenti come in O. apulica; macula con disegno semplice, quadrangolare (come in O. parvimaculata); appendice gialla, ad apice trilobo, rivolta in alto; campo basale dello stesso colore del labello; gimnostemio giallo-verdastro, ad apice appuntito. L'ibrido è dedicato al dr. Giuseppe Volpe, Procuratore della Repubblica di Bari, convinto naturalista e appassionato di botanica.

Descriptio: habitus inter parentesintermedius; pianta alta 18 cm; foliabasalia 5, ovato-lanceolata, 2   1 foliaamplexicaule ovato lanveolata, acuminata; sepala ovata-lanceolata, albo-rosea cumnervura viridi; petala parva rosea; longitudine 1/3 sepalorumpartesaequantia; labellumintegrum, quadrangulatum, convexum, obscuro-fuscum, margine villoso; gibberibusbasalibusprominentibus; macula simplex,  albomarginata; appendix flavo-viridis, triangulata.

Holotypus: Santeramo in Colle (Ba), loc. Iazzitello (15/4/2017) legit G. N. Silletti in Herbarium lupiense.

Etymologia: Ex nomine Giuseppe Volpe, lat. volpis (Terlizzi – Ba, 29.08.1950) in Bario Procurator, ruris et naturae amator, taxondicatur


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                                                                         Fig. 1 Ophrys xvolpis Silletti & Medagli 

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Fig. 2 – Ophrys xvolpis Silletti & Medagli.















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Fig. 3 – Ophrys xvolpis
Silletti & Medagli. Pianta intera




















Considerazioni:

Poiché nella zona del ritrovamento è abbondantemente presente l'ibrido Ophrys xnociana, è molto probabile, come detto, che sia stato quest'ultimo ad incrociarsi con Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta per originare Ophrys xvolpis. Tale ibrido risulta costituito da due subspecie endemiche ad areale limitato. Tra le due endemiche Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. apulica risulta più ampiamente distribuita nel sud-est della Penisola italiana con area di distribuzione comprendente Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia occidentale, mentre Ophrys holosericea (Burm. f.) subsp. parvimaculata è specie endemica della Puglia, dove è particolarmente diffusa nelle Murge tarantine e baresi ed in Basilicata, limitatamente alla provincia di Matera (Romolini & Souche, 2012). Pertanto, a causa della limitata sovrapposizione degli areali delle due entità endemiche, l’ibrido risulta necessariamente raro e a diffusione estremamente limitata.

Bibliografia

Baumann H. & Kunkele S., 1986 - Die GattungOphrys L.- Einetaxanomischeubersicht.Mitt. Bl. Arbeitskr. Heim. Baden-Wurtt. 18 (3): 305-688. 

Bianco P., D’Emerico S., Medagli P., Ruggiero L., 1988 - Orchidee ibride della Provincia di Lecce. Miscellanea di Studi Pugliesi 2: 119-124.

Danesch O. & Danesch E., 1972: Orchideen Europas. OphrysHybriden. HallwagVerlag, Bern (CH). Stuttgart (D).

Romolini R. &  Souche R., 2012 – Ophrys d’Italia. Ed. sococor,Saint-Martin-de-Londres

Silletti  G. N. & Medagli P., 2015 – Biodiversità e ibridazione nelle Orchidee spontanee: un caso dell’Alta Murgia in provincia di Bari. I Quaderni di Silvae.it

Souche RR., 2008 - Hybrides d'Ophrys du bassin méditerranéen occidental. Editions sococor, San Martin de Londres.

Si ringrazia il Carabiniere scelto Leonardo Gismondi per la collaborazione.