Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

FLORA 
CECIDONIA DEL BOSSO, UN NUOVO TERRIBILE PARASSITA DELLE NOSTRE PIANTE!!!!
18/06/2015
di Mario Izzo - agronomo


 

 
 

Tra i parassiti animali, il bosso teme in particolare la cecidomia, un dittero cecidomide, dall’aspetto di una piccola zanzara che si nutre delle sue foglie. In realtà, a danneggiare il bosso non è la cecidonia adulta ma sono le sue larve: tra aprile e maggio la cecidomia depone le sue uova all’interno delle nuove foglioline di bosso, dalle uova nascono poi piccole larve che si cibano delle foglie del bosso deturpandone così l’aspetto.


 

COME RICONOSCERE L'ATTACCO
Periodo di dannosità: da giugno ad aprile-maggio dell’anno successivo
L’attacco è facilmente riconoscibile in quanto la foglia colpita presenta un rigonfiamento su entrambe le pagine fogliari, con una leggera decolorazione della porzione infestata: il bosso va incontro prima ad ingiallimento, poi a defogliazione. Le larve passano tutto l’inverno all’interno delle foglie del bosso e si sviluppano soltanto nella primavera successiva, durante la quale riprenderanno a nutrirsi.
Le foglie colpite si disseccano e, nel caso di attacchi massicci, il bosso si defoglia e s’indebolisce; la pianta può addirittura morire se l’attacco si ripresenta nel tempo.

Le larve si presentano di colore bianco o gialle e come vedete nella foto in basso si annidano all’interno delle foglie, causandone il deperimento.
RIMEDI POTATURA
Contro l’attacco della cecidonia il miglior rimedio è quello di potare il bosso prima cioè ad aprile: in questo modo potremo precedere lo sfarfallamento e la deposizione delle uova. Per la potatura è sufficiente asportare i rametti nelle cui foglie è già presente l’insetto. Alla potatura deve seguire la distruzione dei rametti attaccati.
LOTTA BIOLOGICA
Nella lotta biologica contro il parassita del bosso troviamo alcuni rimedi abbastanza efficaci.
Subito dopo lo sfarfallamento degli adulti si può ricorrere all’estratto di piretro (150 ml/hl): indicato per ostacolare le ovideposizioni. Da spruzzare sulle foglie ogni mattina per tutto il mese di marzo. In caso di scarsa efficacia con il piretro si può rimediare con prodotti a base di olio di Neem. Si consiglia la dose di 100 ml per un litro di acqua. Per l’effetto repellente, contro le femmine ovideponenti molto efficace è anche il macerato di ortica oppure l’estratto di aglio; purtroppo questi rimedi naturali non sono efficaci contro le larve, gli organismi che si nutrono del vostro bosso. Per stroncare sul nascere le larve è possibile sfruttare la lotta biologica con ceppi di batteri entomopatogeni.
I trattamenti vanno eseguiti circa 2 o 3 volte l’anno, in corrispondenza della schiusa delle uova.
MACERATO D'ORTICA
Mettere a bagno delle parti verdi di ortica non fiorita alla dose di 10 kg per 100 lt di acqua.
Fare macerare almeno 5-6 gg, rimescolando e sommergendo il cappello di ortiche ogni giorno.
L’acqua del macerato può essere utilizzata contro i parassiti diluita in rapporto di 1:10: se risulta inefficace, dopo 2-3 gg ripetere il trattamento concentrando maggiormente e verificando che alle concentrazioni più alte non vi siano effetti fitotossici sulle piante.
La cecidomia può essere combattuta anche chimicamente, ma solo in caso di forti attacchi e intervenendo in aprile-maggio, con un prodotto attivo sugli adulti dei cecidomidi, oppure in giugno, con un insetticida attivo contro le larve.

 
 

Prima di impiegare un qualsiasi prodotto fitosanitario (antiparassitari, pesticidi chimici…) vi invitiamo a informarvi su eventuali effetti collaterali, salubrità e informazioni d’impiego.