Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

FAUNA 
Primi dati sugli insetti della Riserva Biogenetica Naturale Statale di Marchesale
11/05/2022
Carlomagno Francesco, Mendicino Federica, Bonelli Domenico, Pelle Rocco, Bonacci Teresa.

1: Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) - Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS).
2: Reparto Carabinieri Biodiversità di Mongiana – Via Roma 30 Mongiana (VV).

Carlomagno Francesco: Borsista di Ricerca – Università della Calabria 
Mendicino Federica: Dottoranda - Università della Calabria
Bonelli Domenico: Dottorando - Università della Calabria
Pelle Rocco: Maggiore RFI Comandante in s.v. del Reparto Carabinieri Biodiversità di Mongiana
Bonacci Teresa: professore aggregato e PhD -  Università della Calabria

Referente per le comunicazioni: Dr. Francesco Carlomagno email: francesco.carlomagno@unical.it

Abstract

Lo studio della biodiversità negli ecosistemi forestali necessita di continui programmi di campionamento e monitoraggio, utili non solo a valutare i cambiamenti nella struttura delle comunità e nelle abbondanze delle popolazioni degli insetti, ma anche a verificare i metodi di gestione degli Enti preposti. Nel contesto forestale, la componente entomologica saproxilica riveste un ruolo chiave nel riciclo dei nutrienti. In questo lavoro si riportano i primi dati sull’entomofauna, censita all’interno della Riserva Naturale Biogenetica Statale Marchesale - ZSC IT9340119, gestita dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Reparto Biodiversità di Mongiana L’entomofauna campionata pone le basi scientifiche per indagini future su gruppi di insetti legati in particolar modo alla necromassa legnosa. Delle 363 specie ritrovate nel territorio della Riserva spiccano alcuni elementi di interesse conservazionistico quali Ampedus coenobita e Ampedus elegantulus (Coleptera, Elateridae), Eurythyrea austriaca (Coleoptera, Buprestidae) e Pediacus dermestoides (Coleoptera, Cucujidae) o specie di elevato pregio naturalistico e specie endemiche della Calabria quali Carabus granulatus subsp. calabricus e Pterostichus ruffoi (Coleoptera, Carabidae). 

Biodiversity survey in forest ecosystem needs studies and monitoring activities to assess the changes in the insects density. The main goal of these investigations is to identify for the forest areas the most appropriate management methods. The saproxylic insects plays a key role in the recycling of nutrients and in addition to representing excellent indicators of the forest ecosystem quality. In this work we report the first data of the insects collected in the Marchesale Natura Biogenitc Statal Reserve (VV) - ZSC IT9340119, an area managed by the Carabinieri Biodiversity Group, Biodiversity Unit of Mongiana. In total we collected 363 species and of these some have a high conservation value, like Ampedus coenobita and Ampedus elegantulus (Coleptera, Elateridae), Eurythyrea austriaca (Coleoptera, Buprestidae) and Pediacus dermestoides (Coleoptera, Cucujidae), but also species with great naturalistic value like Carabus granulatus subsp. calabricus and Pterostichus ruffoi (Coleptera, Carabidae).

AA.VV. Fotografia 1Gli Artropodi sono la componente animale più diversificata degli ecosistemi terrestri ed occupano un’enorme varietà di nicchie e microhabitat sia su scala spaziale che temporale (CHINERY, 2016). Molte specie di artropodi rispondono rapidamente alle variazioni ambientali e proprio per tale motivo possono essere utilizzate come bioindicatori per valutare le modificazioni, spesso degenerative, di parametri fisici, chimici e biologici dell’ambiente preso in esame. Gli insetti impollinatori e la fauna saproxilica in questo contesto di indagine rivestono un ruolo fondamentale all’interno degli ecosistemi forestali. I pronubi sono indispensabili nel processo di impollinazione e nel susseguirsi delle diverse generazioni delle piante (ISPRA, 2020); gli insetti saproxilici risultano fondamentali nei processi di decomposizione del legno, nel riciclo dei nutrienti e nella formazione di humus, indispensabile alla comunità di microorganismi decompositori (AUDISIO ET AL., 2014). Molte specie di insetti legate a particolari habitat e condizioni ambientali rappresentano ottimi indicatori della qualità degli ecosistemi forestali e utili strumenti nella verifica delle politiche di gestione degli Enti preposti.
L’indagine entomologica è stata intrapresa nell’ambito del progetto dal titolo “Servizio di monitoraggio per l’attuazione delle misure di conservazione nelle Z.S.C./S.I.C. che ricadono all’interno delle Riserve Naturali Statali gestite dall’Arma dei Carabinieri”, tra il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Reparto Biodiversità di Mongiana e il Dipartimento DiBEST dell’Università della Calabria. Il focus principale è stato quello di realizzare un primo data set delle specie di insetti presenti nella Riserva Naturale Biogenetica Statale Marchesale - ZSC IT9340119, con particolare riferimento alle specie di interesse conservazionistico e di elevato pregio naturalistico. L’area in esame di 1257,16 ha ricade nei comuni di Acquaro e Arena (Vibo Valentia) in Calabria. Le attività di campionamento sono state intraprese al fine di verificare elementi faunistici di interesse ecologico e rappresentano, in termini di gestione delle aree protette, lo step essenziale per future attività di monitoraggio. I monitoraggi entomologici sono azioni di verifica dello stato di conservazione delle specie individuate e di tutte le minacce o pressioni che direttamente o indirettamente agiscono negativamente sulla distribuzione spaziale, sulle popolazioni e sulla struttura delle comunità (CARPANETO ET AL., 2015).

AA.VV. Fotografia 2Materiali e metodi

Il campionamento entomologico è stato condotto da agosto 2021 a gennaio 2022 considerando 7 macro aree all’interno della Riserva. Le aree indagate sono state selezionate in modo da avere un campionamento rappresentativo dell’intero territorio della Riserva sulla base delle caratteristiche vegetazionali ed ecologiche. L’indagine, tramite metodi indiretti, è stata effettuata all’interno di faggete pure, boschi misti di faggio e abete bianco e in un castagneto. In ciascuna delle aree selezionate sono state attivate 3 trappole cromotattiche per gli insetti volatori, 3 pitfall traps (attivate con una miscela di aceto bianco, sale e qualche goccia di detergente per ridurre la tensione superficiale del liquido) per la cattura di insetti del suolo e 3 bait traps attivate con una miscela di vino e zucchero per gli insetti saproxilici. In alcune delle aree selezionate sono state utilizzate trappole luminose per la cattura di lepidotteri notturni. Il controllo delle trappole ed il conseguente recupero del materiale entomologico è stato effettuato ogni 20 giorni circa. Le trappole luminose sono state attivate per 3 notti consecutive e con una cadenza di 15 giorni e solo nei mesi di massima attività degli insetti target. L’entomofauna è stata inoltre indagata all’interno di 32 siti di campionamento tramite metodi di cattura diretta; nello specifico, oltre all’utilizzo di retini entomologici per la cattura di insetti volatori e retini da sfalcio per l’entomofauna presente su arbusti e vegetazione erbacea, sono stati ispezionati i microhabitat idonei alla presenza di insetti target (tronchi morti e necromassa legnosa) mediante setacci. Gli esemplari sono stati esaminati presso il Laboratorio di Scienze Forensi (LabSF) del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) dell’Università della Calabria e, successivamente, classificati con l’ausilio di Stereomicroscopi e chiavi dicotomiche specialistiche (BACHLI ET AL., 2004; GREGOR ET AL., 2016; INTOPPA ET AL., 2009; PORTA, 1923; 1926; 1929; 1932; 1394; ROGNES, 1991; SPEIGHT ET AL., 2011; TOLMAN ET AL., 2014). Un campione del materiale raccolto è stato preparato a secco per l’allestimento di scatole entomologiche destinate a scopi scientifici e didattici/divulgativi e conservato presso il centro visite, Villa Vittoria, sede del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Reparto Biodiversità di Mongiana (VV).

AA.VV. Fotografia 3Risultati

Nel corso del campionamento sono stati raccolti e determinati in totale 10.502 esemplari. I gruppi tassonomici più abbondanti sono i Ditteri (N= 6644), i Lepidotteri (N= 1848) e i Coleotteri (N= 1739). Per quanto riguarda l’ordine dei Lepidotteri sono state censite ben 109 specie. Tra i lepidotteri notturni ritroviamo diversi elementi endemici della nostra penisola quali Hylaea mediterranea Sihvonen, Skou, Flamigni, Fiumi & Hausmann, 2014 e Xanthorhoe vidanoi Parenzan & Hausmann, 1994, ma anche Noctua orbona (Hufnagel, 1766) che rappresenta una prima segnalazione per la Riserva. All’interno del “macrogruppo” è stata individuata la presenza di Hypomecis roboraria (Denis & Schiffemuller, 1775), che con i suoi 40-50 mm di apertura alare è il Geometridae più grande d’Europa. Le specie di farfalle ritrovate nella Riserva sono 19. Tra gli elementi più comuni ritroviamo Argynnis paphia (Linnaeus, 1758), Pararge aegeria (Linnaeus, 1758) e Pieris rapae (Linneus, 1758). Tutte le specie campionate sono inserite nella lista rossa delle farfalle italiane con categoria di rischio LC (Least Concern) (BALLETTO ET AL., 2015). Tra i Ditteri sono state identificate 68 specie, tra cui Drosophila suzukii (Mattsumura, 1931) un Drosophilidae alloctono di interesse economico. D. suzukii è una specie invasiva che causa gravi danni ai frutteti e negli ambienti forestali si nutre su frutti di Rubus (come lamponi, more e altri frutti di bosco) (DEWITTE ET AL., 2021). All’interno della Riserva sono state ritrovate 2 specie di libellule, Aeshna cyanea (Muller, 1764) e Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758), entrambe inserite nella lista rossa delle libellule italiane con categoria di rischio LC (Least Concern) (RISERVATO ET AL., 2014). Dell’ordine degli Imenotteri, insetti che hanno un ruolo cruciale nel processo di impollinazione di piante selvatiche e coltivate, sono state campionate 15 specie. Bombus terrestris (Linnaeus, 1758), Bombus pascuorum (Scopoli, 1763), Apis mellifera Linnaeus, 1758, Xylocopa violacea (Linnaeus, 1758), Vespula germanica (Fabricius, 1793), Vespula rufa (Linnaeus, 1758) e Vespa crabro Linnaeus, 1758 sono solo alcune delle specie campionate. Tra i Coleotteri sono state censite 34 famiglie. Per la famiglia Carabidae sono state campionate 19 specie incluse in 11 generi, alcuni dei quali molto importanti ai fini della valutazione della qualità ambientale come Elaphrus (Neoelaphrus) uliginosus Fabricius, 1792, Abax (Abax) parallelepipedus subsp. curtulus (Fairmaire, 1856), Calathus (Calathus) montivagus Dejean, 1831 e Carabus (Chaetocarabus) lefebvrei subsp. bayardi Solier, 1835. Estremamente importanti sono i due endemismi regionali Carabus (Carabus) granulatus subsp. calabricus Spettoli & Vigna Taglianti, 2001 (Fotografia 1) e Pterostichus ruffoi, specie ad elevato valore naturalistico e conservazionistico. Un’altra famiglia abbondante è stata quella dei Geotrupidae. La specie Anoplotrupes stercorosus (Scriba, 1791), estremamente comune e abbondante, è stata campionata in tutte le aree; situazione opposta per Typhaeus (Typhaeus) typhoeus (Linnaeus, 1758) ritrovata esclusivamente nel castagneto in quanto predilige boschi termofili di bassa e media quota. Trypocopris pyrenaeus cyanicolor (Capra, 1930), invece, è una specie endemica della nostra penisola e ne sono stati ritrovati pochissimi esemplari nella Riserva. 

AA.VV. Grafico 1La componente saproxilica

In Europa circa un terzo delle specie animali che vivono negli ambienti forestali sono legati ad alberi vetusti, alberi morti o morenti, tronchi caduti e rami secchi. Il legno morto fornisce diversi habitat e ripari per numerose specie ma rappresenta anche una fonte di cibo per uccelli, mammiferi e insetti. Nonostante rivesta un ruolo di fondamentale importanza, il legno morto presente nelle foreste europee è a livelli estremamente bassi proprio a causa delle pratiche inadeguate di gestione delle foreste (CARPANETO ET AL., 2017). La rimozione del legno in decomposizione, infatti, è una delle principali minacce alla sopravvivenza della biodiversità forestale e, di conseguenza, tutte quelle specie connesse ad esso rischiano di essere inserite nella lunga lista rossa delle specie a rischio di estinzione. Il legno morto rappresenta una risorsa necessaria per tutte le comunità animali e, soprattutto, per l’entomofauna saproxilica che vive nei molteplici microhabitat che si vengono a formare nel sottobosco (CARPANETO ET AL., 2015) (Fotografia 2). Per saproxilico si intende, difatti, un organismo che dipende in almeno una fase del suo ciclo vitale dal legno morto o deperente e, quindi, rappresentano una parte consistente della biodiversità terrestre e in particolare di quella forestale. Questa componente animale svolge un importantissimo ruolo ecologico, seppur spesso sottovalutato, in quanto contribuisce alla decomposizione di tutte le parti del legno morto, processo fondamentale per il riciclo dei nutrienti e la formazione di humus, utile per assicurare la corretta funzionalità dell’intero ecosistema forestale. Gli animali saproxilici sono quasi esclusivamente insetti, di cui la maggior parte appartiene all’ordine dei coleotteri (AUDISIO ET AL., 2014). I coleotteri saproxilici mostrano una chiara sensibilità allo stress ambientale e le loro popolazioni sono fortemente influenzate dalla presenza di foreste secolari e dalla disponibilità di necromassa legnosa (AUDISIO ET AL., 2014). Negli ultimi anni stiamo assistendo a un forte declino delle loro popolazioni divenendo, in alcuni casi, specie relitte confinate in piccole porzioni di foreste vetuste o aree protette. Le principali minacce che contribuiscono al declino dei saproxilici sono: la perdita e frammentazione degli habitat idonei, il disboscamento e la raccolta intensiva del legno, la rimozione di tronchi caduti e alberi morti in piedi (AUDISIO ET AL., 2014).  All’interno della Riserva Naturale Biogenetica Statale Marchesale è stata ritrovata un’importante e diversificata componente saproxilica caratterizzata da 24 specie appartenenti a 16 famiglie distinte (Grafico 1) quali Cerambycidae, Elateridae, Tenebrionidae e Zopheridae; essendo indissolubilmente legati alla componente forestale in decomposizione i valori di abbondanza, ricchezza e diversità di questi insetti, dipendono essenzialmente dalla disponibilità di risorse alimentari legate alle foreste mature. Delle 24 specie saproxiliche ritrovate nella Riserva, 17 sono inserite nella Lista Rossa dei saproxilici italiani (AUDISIO ET AL., 2014) con categoria di rischio LC (Least Concern) quali: Dorcus parallelipipedus (Linnaeus, 1785), Enoplopus dentipes (Rossi, 1790), Morimus asper (Sulzer, 1776), Platyrhinus resinosus (Scopoli, 1763), Uloma culinaris (Linnaeus, 1758) e Rhagium (Hagrium) bifasciatum Fabricius, 1775; 3 specie ricadono nella Categoria NT (Near Threatened) e sono Ampedus (Ampedus) coenobita (Costa, 1881), Pediacus dermestoides (Fabricius, 1792) e Prionus (Prionus) coriarius (Linnaeus, 1758); le 3 specie con Categoria di rischio VU (Vulnerable) sono Ampedus (Ampedus) elegantulus (Schonherr, 1817), Bolitophagus reticulatus (Linnaeus, 1767) e Eurythyrea austriaca (Linnaeus, 1767) (Fotografia 3). Tra gli elementi ritrovati Pycnomerus italicus (Linnaeus, 1758) (Coleoptera, Zopheridae) è inserito nella Categoria di rischio EN (Endangered). 

Conclusioni

La fauna entomologica campionata all’interno della Riserva Naturale Biogenetica Statale Marchesale, seppur composta da molte specie di insetti comuni, annovera anche elementi di elevato pregio naturalistico e conservazionistico. I lepidotteri diurni, censiti ai margini ecotonali e in patch forestali a bassa copertura arborea, rappresentano una componente importante anche per gli ecosistemi forestali; assicurano la variabilità genetica delle piante attraverso il processo dell’impollinazione e svolgono importanti funzioni ecosistemiche poiché rappresentano una fonte trofica per altre specie animali quali uccelli, rettili e anfibi.  Alcune specie di farfalle vengono utilizzate come indicatori della salute dell’ambiente e specie target del sempre più preoccupante fenomeno del global change.
Il dato più interessante emerso da questa prima indagine entomologica riguarda la Fauna saproxilica. I coleotteri saproxilici campionati all’interno della Riserva gestita dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Reparto Biodiversità di Mongiana testimoniano adeguate misure di gestione e conservazione sia della componente vegetazionale che animale, indissolubilmente legate da relazioni trofiche e funzionali. Seppur questi siano dati del tutto preliminari, l’entomofauna campionata in un breve arco temporale e in un periodo di scarsa attività di moltissime specie di insetti, pone le basi scientifiche per ulteriori approfondimenti sulla presenza, distribuzione e abbondanza di specie non ancora censite ma meritevoli di considerazione. Di rilievo sarebbero le specie di interesse comunitario che auspicabilmente trovano all’interno della Riserva habitat idonei alla loro presenza.  
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