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  • Anno 2015
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  • N. 1 - Gennaio-Marzo
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Presentazione
Copertina del numero
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Una disamina sullo “stalking” apre il primo numero dell’anno. Questa particolare fattispecie di reato, quale atto persecutorio, è purtroppo protagonista, sempre più frequentemente, di gravissimi casi giudiziari che scuotono, non solo gli addetti ai lavori, ma l’intera società civile. La creazione di un schermo di protezione attorno alla vittima di atti vessatori, attraverso l’emanazione di provvedimenti tempestivi dell’autorità giudiziaria a tutela del soggetto, ha costituito, in molte circostanze, un efficace strumento di contrasto al ripetersi della condotta molesta o minacciosa che caratterizza l’atteggiamento dello stalker. Molto spesso, purtroppo, lo stalking, sia esso fisico sia psicologico, provoca danni rilevanti e permanenti.

Affrontiamo, in sequenza, “L’idea di Europa” argomento ormai oggetto di annoso dibattito tra gli “euroconvinti” e gli “euroscettici”. La diversità di lingua e di tradizioni ha messo in discussione, molto spesso, l’idea di Europa Unita e minato il così detto “sogno europeo” a seguito di risultati negativi di referendum che hanno esaltato radicati sentimenti di appartenenza nazionale o il mancato rispetto di accordi siglati e non ratificati da alcuni Paesi firmatari. Nonostante tali concrete difficoltà, rimane comunque la volontà dei Governi di continuare il processo di europeizzazione considerata, anche, la favorevole opinione a livello mondiale della politica di integrazione nell’Unione.

L’analisi successiva traccia un percorso sull’intelligence nazionale a seguito della riforma organizzativa e funzionale, intervenuta nel 2007, attraverso l’esame degli elementi di trasformazione rispetto al precedente assetto istituzionale. Ad oggi, l’intelligence italiana risulta certamente più rafforzata sul piano decisionale e operativo grazie alla rinvigorita dotazione di poteri, capacità e strumenti che hanno interessato principalmente la Presidenza del Consiglio, deputata alla sicurezza nazionale, in armonia con i dicasteri maggiormente coinvolti nella tutela degli interessi strategici del Paese. Fondamentale in tale contesto è apparsa, sul piano comunicativo, l’attuazione, nei limiti della propria natura e dei propri compiti, del piano di trasparenza verso l’esterno per attenuare la “diffidenza” che l’opinione pubblica nutre da tempo nei confronti degli Organi di informazione.

L’Istituto di Studi Professionali e Giuridico Militari della Scuola Ufficiali Carabinieri, con la preziosa collaborazione del Dott. Maurizio Santoloci, Magistrato di Cassazione con funzioni di GIP presso il Tribunale di Terni, ha realizzato lo studio su “I reati predatori”. L’aumento della criminalità, soprattutto quella “predatoria”, è ormai al centro dell’attenzione e della preoccupazione pubblica per il senso di vulnerabilità e per i riflessi negativi che determina sulla qualità della vita. L’attenta analisi sull’andamento dei reati esaminati, che ha evidenziato un costante incremento su gran parte del territorio nazionale, in particolare nelle grandi aree urbane, ha originato spunti di riflessione sulle possibili
strategie di contrasto. L’Arma dei Carabinieri - che da sempre ha posto tra i propri obiettivi prioritari la lotta alle diverse forme di malavita tra le quali rapine, furti in appartamento e scippi -, nel quadro del miglioramento della formazione del proprio personale, ha inserito nel piano di studi degli istituti di formazione uno specifico approfondimento della criminologia. In termini pratici appare fondamentale il coordinamento a livello provinciale delle Forze di Polizia e il coinvolgimento della popolazione, mediante incontri pubblici, e auspicabile la creazione di “task-force” interforze ad hoc.

Segue un approfondimento sulla violenza contro le donne. L’avversione di genere e la “sacrificabilità” sociale della donna è storicamente consolidata e tuttora particolarmente ricorrente in tante realtà. Contrastare tali atteggiamenti richiede talvolta un lungo periodo: occorre infatti incidere su più fronti per soluzioni efficaci non solo a breve termine o perché imposti dall’onda emotiva susseguente ad episodi particolarmente efferati. A dimostrazione di questo, in Italia, già dal 1996, è stata ricollocata l’incriminazione per i reati a sfondo sessuale spostandoli dai delitti contro la moralità pubblica e il buon costume ai delitti contro la persona, introducendo così una rivoluzione nel concetto di individuazione del bene giuridico oggetto di protezione penale.

Nella sezione dedicata agli studi presentiamo, infine, un interessante articolo sull’impiego delle unità cinofili molecolari. L’utilizzo dei cani “molecolari” è ormai particolarmente diffuso nelle operazioni di ricerca e soccorso di persone scomparse sia da parte degli organi istituzionali quanto delle associazioni di volontariato presenti sul territorio. Anche il Centro Carabinieri Cinofili dispone di questi cani dal “megaolfatto” che, dopo uno specifico e impegnativo addestramento a cura dei propri conduttori, vengono utilizzati nei servizi d’Istituto per fronteggiare esigenze nazionali emergenti.

Nella rubrica “Attualità e Commenti” proponiamo una “riflessione” a margine del convegno su “La funzione di sicurezza nella legalità costituzionale”, tenutosi presso il Consiglio di Stato nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario di fondazione dell’Arma, con la quale vengono richiamati i compiti che, sin dalle loro origini, accomunano le due Istituzioni nell’esercizio delle loro delicate funzioni.

Proseguiamo con un breve saggio sull’ “Evoluzione della pubblica sicurezza in Italia”, riferito al concetto di sicurezza condivisa e sinergica, in particolare al contributo offerto da soggetti diversi dalle Forze di polizia, fermo restando l’indiscusso controllo e governo degli apparati statali.

Nei “Materiali per una storia dell’Arma” riproponiamo la prima parte di uno scritto, apparso sul numero 2 del 1960 del “Notiziario per l’Arma dei Carabinieri”, riguardante le pubblicazioni periodiche dell’Arma.
Buona lettura.

Gen. D. Luigi Robusto