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  • N.2 - Aprile-Giugno
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Presentazione

Copertina del numero


Apre questo numero un avvincente saggio sull’utilizzo dell’ipnosi in ambito processuale. L’articolo analizza, nel dettaglio, gli ostacoli che    tale pratica incontra nell’ambito dell’attuale dottrina, considerato che neppure con il consenso della persona interessata possono essere utilizzati “metodi o tecniche idonei a influire sulla libertà di autodeterminazione o ad alterare la capacità di ricordare e di valutare i fatti”. La disamina dell’autore, Presidente del Tribunale militare di Sorveglianza, evidenzia - in particolare - come il procedimento ipnotico venga tuttora considerato un’ablazione della capacità critica. Le perplessità di tale metodica, in sintesi, rimandano unicamente alla sua non scontata affidabilità e contestualmente alla sua esclusione a farvi ricorso in ambito giudiziale.
Tra i coautori dell’articolo che segue su “I vari aspetti dell’identificazione personale” vi sono due appartenenti al Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. Lo studio esamina analiticamente, con uno sguardo alla legislazione nazionale ed estera, questo delicato comparto anche come primo strumento adottato, attraverso particolari procedure anticrontraffazione, a tutela della popolazione. L’identificare compiutamente un soggetto garantisce, infatti, il suo collegamento con un determinato luogo, contesto o situazione che può rivelarsi utile allo svolgimento di precisi accertamenti anche di natura penale. La costituzione di banche dati ad hoc ha permesso di creare un prezioso strumento di scambio di informazioni tra le varie forze di polizia in ambito nazionale ed internazionale.
L’argomento dello studio successivo affronta il fenomeno, di stretta attualità e gravità, dei bambini soldato. L’impiego dei minori nei conflitti armati, soprattutto in quelli di carattere regionale e locale, ai quali non viene spesso concessa la risonanza tipica di una guerra, continua a rappresentare una grave “piaga” umana per la mancanza di provvedimenti internazionali atti a rafforzare le tutele esistenti e colmare le lacune delle attuali Convenzioni. La liceità della partecipazione diretta o indiretta dei fanciulli alle ostilità continua ad essere ancora incredibilmente dibattuta: ad oggi, infatti, non è stata individuata una soluzione univoca alla problematica, “giustificata” dalla necessità militare.
Al termine della rubrica proponiamo un articolo concernente gli strumenti giuridici ed organizzativi di contrasto alla corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Il fenomeno, specialmente negli ultimi anni, ha costituito tema di particolare attenzione da parte degli organi istituzionali considerato il danno erariale nonché di immagine che ne deriva alla P.A. Questo specifico reato, sebbene il numero delle denunce stia significativamente crescendo, continua ad essere difficilmente individuabile, considerato che la condotta illecita nasconde spesso l’accordo fra corruttore e corrotto. E’ doveroso comunque evidenziare come le recenti misure legislative adottate, che hanno efficacemente riformato il sistema di controllo nello specifico settore, abbiano prodotto ottimi risultati anche in adempimento agli impegni presi in sede internazionale e comunitaria.
Buona lettura.