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Libri

Basilio di Martino
Filippo Cappellano
I Reparti d’Assalto Italiani nella Grande Guerra (1915-1918)
Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, 2007, pag. 1022,  euro 30,00

Il volume prende in esame la nascita e lo sviluppo dei Reparti d’Assalto dell’Esercito Italiano dal 1917 fino al loro scioglimento avvenuto nel 1921.
Dopo gli esperimenti dei primi due anni di conflitto con reparti esploratori incaricati dell’attacco a posizioni rafforzate ed unità speciali addette all’apertura di varchi nei reticolati, il Comando Supremo autorizzò la formazione di unità organiche di arditi sull’esempio delle Sturmtruppen, che avevano avuto larga diffusione tra le fila tedesche ed austro-ungariche.
Le truppe d’assalto Italiane, sorte su base volontaria in ambito 2ª Armata nell’estate del 1917, si affermarono ben presto in tutto l’Esercito, acquisendo fama di combattenti decisi e spietati. Il nemico imparò a temere le azioni improvvise e determinate degli arditi che si lanciavano impetuosamente all’assalto, conquistando le posizioni all’arma bianca e col lancio di bombe a mano.
Dopo Caporetto, le truppe d’assalto italiane ebbero una vasta espansione fino alla costituzione di un intero Corpo d’Armata composto da arditi, bersaglieri ciclisti, reparti di cavalleria ed autoblindo. Esaltati dalla propaganda, biasimati per la loro scarsa disciplina, gli arditi impersonificarono la volontà di vittoria delle armi Italiane.
La costituzione e l’impiego dei Reparti d’Assalto costituirono, inoltre, la principale novità in campo organico e della dottrina tattica Italiana nella Grande Guerra.
L’opera descrive, per la prima volta, con dovizia di particolari, le azioni che videro protagonisti gli Arditi fino al loro ultimo impiego in Libia ed in Albania nell’immediato dopoguerra. Sono trattati in modo approfondito anche argomenti quali l’addestramento, l’evoluzione organica, la disciplina, la concessione di onorificenze e ricompense al Valor Militare collettive ed individuali.
Il volume è riccamente illustrato e corredato di carte topografiche, schizzi, fotografie, cartoline militari, manifesti di propaganda, tavole uniformologiche, ecc. In appendice è presente una vasta raccolta di riproduzioni di documenti d’epoca sulla storia del Corpo degli Arditi tratti dall’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.