• >
  • Media & Comunicazione
    >
  • Rassegna dell'Arma
    >
  • La Rassegna
    >
  • Anno 2007
    >
  • N.1 - Gennaio-Marzo
    >

Editoriale

Copertina del numero

Copertina della Rassegna dell'Arma - N. 1 - Gennaio - Marzo 2007



Una copertina può dire molto di una rivista. Serve a farsi riconoscere, a creare senso di appartenenza e, talvolta, anche a suscitare un profondo affetto. Una copertina è l’immagine di un’idea, è l’espressione più evidente ed immediata della “sostanza editoriale”, è un messaggio che vuole comunicare molto più di quanto possa far apparire. La Rassegna dell’Arma dei Carabinieri si è da sempre caratterizzata per una linea di continuità nel tempo che traspare anche dalle sue copertine. Le costanti sono state sempre la semplicità e la chiarezza, nella ricerca dell’armonia tra uno stile tradizionale ed il gusto per la modernità. D’altronde, pur nella sua continuità di valori e contenuti, un messaggio deve potersi rinnovare per non perdere lo smalto e la sua efficacia espressiva.

Con questo primo numero del 2007 abbiamo voluto proporre una nuova immagine della rivista che rappresenta gli elementi basilari sui quali si fonda la sua storica linea editoriale, rimarcando con un particolare effetto visivo gli obiettivi e i compiti istituzionali che le sono propri.
L’immagine della Scuola Ufficiali Carabinieri sta a significare lo stretto legame della rivista con il massimo istituto di formazione dell’Arma. La nostra rivista, infatti, nata nel 1953 come “Notiziario per l’Arma dei Carabinieri”, con lo scopo di informare ed aggiornare il personale dell’Arma sui problemi e sugli avvenimenti di carattere tecnico-professionale, ebbe subito la sua sede naturale nella Scuola Ufficiali Carabinieri. Questo stretto legame si è rafforzato nel tempo, sino a consolidarsi definitivamente con la trasformazione del Notiziario nell’attuale “Rassegna dell’Arma dei Carabinieri”.

Il binomio Scuola Rassegna ha reso la nostra pubblicazione uno strumento privilegiato di aggiornamento della preparazione specifica dei quadri dell’Arma e, allo stesso tempo, ha costituito il principale motivo di sviluppo e di potenziamento della produzione editoriale. L’immagine della Scuola Ufficiali è anche un omaggio e un riferimento di sintesi a tutte le scuole dell’Arma dei Carabinieri, perché vuole sottolineare l’importanza istituzionale della formazione, di base e permanente, che viene curata precipuamente dagli istituti d’istruzione. Formazione quale componente strategica, che ha bisogno di continua implementazione e rafforzamento attraverso una sinergica utilizzazione di tutti gli strumenti addestrativi e didattici. In tale contesto, da sempre, la Rassegna dell’Arma dei Carabinieri rimarca questo suo privilegiato ruolo di guida culturale e professionale. Un adeguato spazio si è voluto dedicare  al simbolo della Scuola, la Minerva, dea della sapienza nella mitologia romana, nel quale è compendiato la formazione nell’Arma dei Carabinieri, cioè il “sapere”, il “saper fare” e il “saper essere”. In sintesi, bisogna coltivare e diffondere un’originale e specifica sapienza professionale, perché solo un sapere vasto e profondo unito a doti morali e spirituali è la migliore garanzia di una saggia, completa e disinteressata professionalità, al servizio di tutti. Allora, una formazione che non sia fatua o semplicemente meccanica deve cercare e trovare la sapienza. Senza aggiungere altre parole, un caldo invito a rileggere un brano sublime sul valore della sapienza e sul suo ruolo nella nostra vita.

“La sapienza è radiosa e indefettibile,
facilmente è contemplata da chi l’ama
e trovata da chiunque la ricerca.
Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di essa è perfezione di saggezza,
chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade,
va loro incontro con ogni benevolenza.
(Sapienza, 6, 12-16)