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  • Anno 2004
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  • Supplemento al N.4
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  • III Sessione
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Prof. John Clarke


1. La Prospettiva degli Stati Uniti

Le esigenze della nuova generazione di operazioni di pace, specialmente riguardo alle operazioni per imporre e costruire la pace, hanno portato a nuovi dibattiti negli Stati Uniti sulla necessità di disporre di unità militari particolarmente ben adattabili alle specifiche necessità di queste operazioni. Con in mente l’esperienza dell’Afganistan e dell’Iraq, questo argomento ha acquisito una nuova urgenza. Operazioni militari future, particolarmente quelle in Stati caotici con uno scarso controllo governativo, richiederanno unità militari adeguatamente capaci per operazioni militari moderne e sofisticate e una vasta gamma di compiti associati a operazioni di stabilità e supporto: avendo impegni e responsabilità in tutto il mondo, gli Stati Uniti hanno un particolare bisogno di unità capaci di svolgere un vasto spettro di operazioni, dalla guerra trasformazionale al supporto alla ricostruzione.

Contemporaneamente, questi impegni globali significano che le risorse delle Forze armate statunitensi sono limitate, le responsabilità globali che hanno richiedono unità capaci di operare in una gamma di contingenze contrapposte a unità specializzate più limitate nei loro obiettivi: malgrado l’esigenza di organizzazioni specializzate di supporto alla pace, le Forze armate degli Stati Uniti sono state riluttanti a sviluppare unità militari specializzate in operazioni di pace. Un esame del contesto storico e delle attuali esigenze potrà meglio chiarire l’approccio USA.


2. Il Contesto Storico delle Forze di Pace USA

Gli Stati Uniti non hanno mai veramente sviluppato una dottrina per le unità specializzate come le forze di polizia paramilitari. Non avendo una propria Forza di polizia, gli USA non hanno mai avuto una base alla quale attingere. Sebbene alcune delle organizzazioni nazionali di sicurezza come la Guardia Nazionale, hanno svolto missioni di imposizione della legge in periodi di disordini estremi, gli USA non hanno l’equivalente dei Carabinieri italiani o della Gendarmeria francese. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno una lunga storia di missioni simili a quelle di polizia in un gran numero di Paesi. Queste sono generalmente chiamate “missioni di corpo di polizia” che in realtà sono operazioni di imposizione della legge organizzate su base militare. Questo corpo di polizia ha una lunga storia negli Stati Uniti, maturata dopo la guerra civile, quando le Forze federali occuparono gran parte del sud, spesso in maniera molto violenta. Tale occupazione e la maniera in cui fu gestita condusse alla promulgazione di leggi che limitavano l’uso delle Forze militari nelle operazioni d’imposizione della legge interna, come la Posse Comitatus del 1878 che proibisce l’uso dell’esercito (e altri servizi) per svolgere operazioni di imposizione della legge negli Stati Uniti.

Inoltre, le Forze dell’esercito erano responsabili della pacificazione in ciò che veniva chiamato il Wild West nella seconda metà del XIX° secolo. Nelle guerre indiane si faceva uso di truppe dell’esercito in operazioni che comportavano ciò che oggi chiamiamo operazioni di ricostruzione. Oltre a soggiogare gli Indiani, erano responsabili dello sviluppo del West e garantivano la sicurezza delle arterie di comunicazione in tutta l’America. Prima della seconda guerra mondiale, le Forze armate degli Stati Uniti furono coinvolte in un certo numero di operazioni, nell’America Latina e nei Caraibi, che richiedevano capacità specializzate. In particolare, negli anni ’30 il corpo dei Marines degli Stati Uniti svolse un certo numero di operazioni che possono essere meglio definite operazioni di polizia. L’occupazione del Nicaragua dal 1912 al 1933 risalta come esempio di questo tipo di polizia militare, ma i militari USA hanno svolto operazioni simili anche a Cuba, a Panama, nella Repubblica Dominicana e ad Haiti nelle prime quattro decadi del XX° secolo. Spesso queste operazioni organizzavano e addestravano i locali in Forze di polizia paramilitare, come la Guardia Nacional del Nicaragua, che includeva ufficiali USA e personale del Nicaragua.

È importante notare che per svolgere queste operazioni non fu fatto alcun importante cambiamento organizzativo. Non furono istituite o impiegate unità specializzate, sebbene si possa obiettare che il corpo dei Marines di quell’epoca era idoneo per tali operazioni e veniva spesso definito come “truppe del Dipartimento di Stato”. Con la sconfitta della Germania e del Giappone nella Seconda guerra mondiale e le conseguenti occupazioni, gli USA dovettero affrontare nuove esigenze di polizia militare. Il crollo totale dell’autorità tedesca lasciò un vuoto e le unità militari dovettero provvedere all’ordine e la sicurezza pubblica. Circa un anno dopo la fine della guerra, l’esercito USA istituì il corpo di polizia, una Forza che finì per coinvolgere oltre 30.000 truppe. Il Corpo di polizia USA era diverso dai precedenti poiché era formato interamente da truppe dell’esercito USA. Non vi era alcun tedesco sebbene il Corpo controllasse le operazioni di polizia civile tedesca. Sebbene composto da truppe dell’esercito, il Corpo rappresentava una vera unità specializzata.

I suoi uomini venivano addestrati per le operazioni di polizia, indossavano speciali uniformi e avevano un’organizzazione particolare. Queste unità svolgevano vari tipi di funzioni di polizia, compresa la lotta alla criminalità organizzata, oltre ad assicurare la sicurezza dei confini e a dare supporto alle popolazioni sfollate. In Giappone fu fatto uno sforzo simile, sebbene le unità fossero composte da personale di polizia Giapponese sotto supervisori USA. Sia in Germania sia in Giappone, come con le Forze di occupazione USA in Austria e in Corea, le Forze di polizia svolgevano compiti di ricostruzione oltre a quelli di polizia. Inoltre, come Forze di occupazione, erano responsabili della sicurezza nazionale in assenza di Forze delle nazioni sconfitte od occupate. Di conseguenza, continuavano ad avere una natura di tipo militare. Negli anni ’60, in risposta alla situazione di stallo nella Corea, l’esercito sviluppò una dottrina per contrastare la guerriglia condotta dai comunisti, concentrandosi su una strategia di approvazione incondizionata per contrastare ogni sollevazione.

La strategia di conquistare la popolazione locale comportava un elemento di controllo di polizia e di ricostruzione e si ritiene che abbia funzionato perfino in Vietnam. L’invasione della Repubblica Dominicana del 1965 fu un’operazione molto interessante, condotta dall’esercito. L’obiettivo era quello di riportare ordine sull’isola. Questa operazione comportò un elemento di imposizione della legge sostanziale. Le truppe dell’esercito svolsero numerose operazioni in collaborazione con le Forze di polizia dominicane e l’ordine fu ristabilito. Nel periodo della guerra fredda, gli Stati Uniti schierarono Forze militari in varie occasioni, molte delle quali a supporto delle operazioni di pace internazionali. Tra queste lo schieramento di unità di pace nel Sinai e di osservatori sulle alture del Golan e in Libano. Altre missioni di pace si sono svolte nell’Africa del Nord, in Cambogia e a Timor Est. Alcuni di questi schieramenti meriterebbero un ulteriore studio rispetto alle unità specializzate. In Somalia, unità dell’esercito USA e del corpo dei Marines furono schierate all’inizio per aiutare ad assicurare gli aiuti umanitari, ciò fu poi esteso a una piena missione di ricostruzione. Inoltre, unità specializzate furono impiegate per rintracciare e arrestare i capi dei principali gruppi criminali in Somalia e ciò terminò con la catastrofe dell’ottobre 1993.

In risposta alle crescenti esigenze, l’esercito sviluppò una nuova dottrina per questo tipo di operazioni. La dottrina della Guerra Fredda, del conflitto a bassa densità, che comprendeva la dottrina della contro insurrezione, fu sostituita nei primi anni ’90 con la dottrina chiamata Operazioni diverse dalla guerra. Questa nuova dottrina, che incorpora operazioni di pace e di imposizione della pace, include anche sostanziali operazioni di supporto e stabilità. Compiti come quello di ristabilire e mantenere l’ordine e la sicurezza sono elementi chiave di queste operazioni e come tali esigono che le truppe dell’esercito abbiano la capacità di svolgere operazioni di polizia. Le operazioni di pace degli anni ’90 riflettono il bisogno di organizzazioni di polizia o similari. Le unità dovevano spesso provvedere alla sicurezza locale, mediare le dispute e arrestare/detenere persone sospettate di aver violato la legge. In particolare le operazioni di imposizione della legge in Bosnia e nel Kosovo hanno dimostrato che l’esercito doveva rivedere l’addestramento delle unità per svolgere le operazioni di polizia.


3. La dottrina USA e le operazioni correnti

In seguito alle suddette esigenze, l’esercito USA ha portato significativi cambiamenti all’addestramento dei soldati schierati in queste operazioni. Materie come negoziati, imposizione delle leggi di base e consapevolezza culturale fanno oggi parte del programma di base dell’addestramento dei soldati diretti nei Balcani. In particolare, le regole d’ingaggio per lo SFOR e il KFOR riflettono la necessità di preparare i soldati per i compiti elementari di polizia. L’attuale dottrina USA per queste operazioni viene chiamata “Operazioni di Stabilità e Supporto’’. L’enfasi sulle operazioni di stabilità sta ad indicare l’importanza che gli USA danno alle operazioni post conflitto. Uno dei principali aspetti di questa nuova dottrina è l’esigenza di una buona preparazione per operazioni del tipo di quelle di polizia. Le operazioni di stabilità e supporto si dividono in quattro operazioni distinte. Fare la pace, mantenere la pace, imporre la pace e costruire la pace. Le operazioni per fare la pace sono essenzialmente di tipo diplomatico alle quali le Forze militari possono dare supporto come schieramenti preventivi e controllo della smobilitazione. Generalmente queste operazioni non richiedono un’organizzazione militare sofisticata.

Le operazioni di mantenimento della pace sono operazioni tradizionali, generalmente sotto l’autorità dell’ONU, svolte con il consenso delle parti belligeranti. Coloro che mantengono la pace usano la forza solo per autodifesa. Le Forze USA hanno una significativa esperienza in materia, come quella maturata nel Sinai. Le operazioni per imporre la pace coinvolgono l’uso della forza o la minaccia dell’uso della forza per obbligare i belligeranti ad aderire ai mandati internazionali. Questi includono operazioni come l’imposizione di sanzioni, la protezione dell’assistenza umanitaria, l’istituzione dell’ordine e della stabilità e la separazione forzata dei belligeranti. Nell’imposizione della pace, può essere usata la forza per svolgere un mandato e non solamente per autodifesa; di conseguenza, nella dottrina USA c’è una differenza sostanziale tra operazioni di mantenimento della pace e operazioni di imposizione della pace. Nella prospettiva USA, le operazioni nei Balcani, come pure l’operazione ISAF in Afganistan e le attuali operazioni di coalizione nell’Iraq, sono considerate operazioni di imposizione della pace.

Le operazioni di costruzione della pace sono essenzialmente compiti civili che si svolgono alla fine delle ostilità per ricostruire le infrastrutture e la società civile. Generalmente le Forze militari supportano queste attività istituendo sicurezza e protezione alle agenzie civili. Proprio in questa fase c’è una maggiore esigenza di unità di polizia. L’esigenza di queste operazioni è stata chiaramente dimostrata dalle operazioni in Afganistan, Haiti e Iraq. In tutti questi paesi, ai soldati è stato chiesto di svolgere funzioni di sicurezza locale fino alla supervisione delle Forze di polizia locale. Nel caso dell’Afganistan e dell’Iraq, ciò ha compreso anche l’organizzazione e l’addestramento delle Forze di polizia. Tali operazioni assomigliano a quelle svolte dalle Forze di polizia nella Germania del dopo guerra. Eppure, non è stata formata alcuna nuova organizzazione per svolgere tali compiti. Al contrario, ci si è affidati alle forze di polizia militare esistenti e alla riorganizzazione di altre Forze da combattimento.


4. Forze di Polizia Militare

La polizia militare nelle Forze armate USA svolge un ruolo davvero unico. In conseguenza della nuova dottrina per le Forze di polizia militare scaturita dall’esperienza nei Balcani e altrove, queste Forze hanno cinque principali funzioni. Esse sono: sicurezza di area, supporto alle manovre e alla mobilità, carcerazione senza processo e insediamento, imposizione della legge e raccolta di informazioni. Queste missioni si svolgono in aggiunta alla missione di polizia militare tradizionale per combattere come truppe di fanteria in caso di necessità. Eppure la rinnovata enfasi sulla sicurezza di area e l’imposizione della legge fa capire chiaramente che i compiti di tipo polizia sono ideati per le truppe. Nelle operazioni di stabilità, esse possono svolgere compiti di ordine pubblico e imposizione della legge, dalla gestione di disordini civili alla detenzione di coloro che violano la legge. Tuttavia, i poliziotti militari sono innanzi tutto soldati e secondariamente poliziotti. Mentre si considerano soldati, il loro addestramento li mette in condizioni di agire efficacemente da ufficiali di polizia nelle operazioni di stabilità.

La chiave per l’addestramento delle truppe di polizia militare è la capacità di trattare con i civili. Inoltre, la polizia militare è addestrata ad usare solo la minima quantità di forza necessaria per controllare la situazione anziché adottare un uso massiccio della forza. Inoltre sono addestrati a trattare con le vittime, cosa particolarmente importante nelle operazioni di stabilità dove si ha spesso a che fare con le vittime di crimini di guerra e violenza carnale. Di conseguenza, oggigiorno la polizia militare è molto richiesta per le operazioni USA. Si trova in tutti i teatri di operazione dove non svolge solamente le suddette missioni, ma anche altre come l’addestramento delle Forze di polizia locali. Tuttavia, la richiesta di Forze di polizia militare significa anche che non ve ne sono molte: solo circa un quarto delle unità di polizia militare dell’esercito è in servizio attivo, le rimanenti si trovano nei componenti della riserva dell’esercito. Molte di queste unità di polizia militare della riserva sono state attivate per servire nei Balcani, in Afganistan e nell’Iraq. La Guardia Costiera è un’ulteriore tipo di organizzazione con capacità militari e di imposizione della legge.

La Guardia Costiera statunitense è unica nel suo genere in quanto è un’organizzazione militare con il ruolo principale di imposizione della legge. In questo senso, è più simile alla Gendarmeria e ai Carabinieri di qualsiasi altra Forza armata USA. La Guardia Costiera non svolge solamente compiti di imposizione della legge marittima negli USA, ma anche all’estero. È separata dal Dipartimento di Sicurezza Interna, ma può diventare parte della marina USA in tempi di guerra.


5. Unità Specializzate in Operazioni di Pace

Contrariamente a molti dei loro alleati, gli Stati Uniti non hanno unità specializzate specifiche per operazioni di pace o di stabilità post conflitto. Questo è stato un argomento molto discusso all’interno delle Forze armate USA. Negli Stati Uniti molti sono da tempo dell’avviso che un soldato professionista ben addestrato è già una base eccellente per un soldato che deve mantenere o imporre la pace. Alcuni hanno stimato che un soldato dell’esercito USA è già addestrato per circa l’80% di quanto richiesto per svolgere compiti di pace in maniera efficace, e ha bisogno solamente di ulteriore addestramento per quanto riguarda negoziati, controllo della folla, imposizione della sicurezza e della legge. Questo è quanto è scaturito dall’esperienza nei Balcani. D’altra parte, alcuni critici ritengono che le Forze militari USA non siano idealmente adatte alle operazioni di pace - che in genere richiedono un gran numero di uomini, una bassa tecnologia e sono di lunga durata - non adatte alla resistenza dei militari USA.

Tuttavia, le Forze USA svolgono molto bene i loro compiti nelle operazioni più difficili di imposizione della pace. Tali operazioni enfatizzano spesso un alto livello di sofisticazione tecnologica, nella quale l’esercito USA eccelle. Di conseguenza, l’esercito USA intende dare maggiore enfasi alle operazioni di imposizione della pace a scapito delle tradizionali operazioni di mantenimento della pace. L’esercito ritiene, tuttavia, che le formazioni di fanteria siano in grado di far fronte alle esigenze di queste operazioni. Come già detto, l’esercito USA - come pure il corpo dei Marines - non ha unità specializzate per il mantenimento della pace, sebbene diverse divisioni di fanteria leggera, (inclusa la 10ma Divisione di Montagna 4 che combattè in Italia nella Seconda guerra mondiale) e la 25ma Divisione di fanteria, hanno avuto un ulteriore addestramento e sono state equipaggiate per svolgere operazioni di pace.

Tuttavia, le enormi esigenze di imporre la pace in Iraq hanno sollecitato una revisione della capacità USA di partecipare con sollecitudine a queste operazioni. Le moderne operazioni di stabilizzazione richiedono una forte capacità di garantire la sicurezza locale e le operazioni di imposizione della legge, come pure la capacità di svolgere operazioni di contro insurrezione. Contemporaneamente, queste operazioni richiedono anche la capacità di svolgere operazioni di ricostruzione e costruzione della pace post conflitto. Inoltre, nuove richieste di sicurezza e difesa interna hanno obbligato le Forze armate a ripensare l’organizzazione militare. Sempre più spesso viene chiesto alle organizzazioni militari di aiutare a proteggere le infrastrutture precarie e i trasporti, come pure aiutare a difendere i confini. Queste operazioni richiedono un certo livello di specializzazione. Le operazioni in Iraq e in Afganistan hanno sollecitato diverse riflessioni relative a questa area. Nello specifico, sono state avanzate un certo numero di proposte per unità specializzate nella stabilità e nella ricostruzione.

Queste dovrebbero essere grandi quanto una divisione (circa 11.000 - 13.000 uomini) e capaci di svolgere una vasta gamma di compiti di sicurezza e ricostruzione. Ogni unità di brigata avrebbe delle unità di operazioni di genieri, polizia militare, affari civili, servizi medici e psicologici, come pure unità di supporto. La divisione avrebbe anche una componente di fanteria e di aviazione di supporto al combattimento, se necessario. Inoltre, la divisione per la stabilizzazione e la ricostruzione avrebbe delle unità per l’addestramento e l’assistenza alla sicurezza destinate ad aiutare a formare e addestrare le unità militari e di polizia locali. Unità per lo smaltimento degli esplosivi e sminamento sarebbero parte della divisione. Inoltre, laddove fosse necessario, la divisione avrebbe delle unità addestrate appositamente per far fronte alle armi di distruzione di massa e unità addestrate per proteggere i luoghi sensibili come quelli attestanti crimini di guerra. Un importante aspetto di tale unità riguarda i rappresentanti interagenzia o interministeriali. Rappresentanti del ministero degli Affari Esteri, dell’interno e dei servizi segreti verrebbero integrati nella divisione come parte permanente dell’organizzazione. Ciò servirebbe ad abbattere le barriere della cooperazione interministeriale che è essenziale per il successo di queste operazioni.


6. Conclusioni

Mentre gli Stati Uniti non hanno un’unità specializzata per operazioni di stabilità e di pace, hanno una grande esperienza in queste aree risalente ad oltre un secolo. L’esperienza USA ha dimostrato che mentre le organizzazioni specializzate possono essere un vantaggio per questo genere di operazione, rappresentano un notevole costo anche per’economia e un bilancio militare come quello degli Stati Uniti. Considerate le responsabilità degli USA in tutto il mondo, queste unità avrebbero molto lavoro da svolgere, ma dovrebbero farlo a spese di altri tipi di unità militari. Ad oggi, l’organizzazione militare USA non ha sviluppato unità specializzate, ma vi sono le prove che le cose stiano cambiando. La grande richiesta di operazioni post conflitto in Afganistan e nell’Iraq, oltre che a Haiti, hanno dimostrato il valore di unità capaci di svolgere compiti sia militari che di polizia.

Mentre gli Stati Uniti, a cui manca una Forza di polizia nazionale, difficilmente potranno sviluppare una controparte della Guardia Costiera di terra, esiste la possibilità che possano creare unità militari specializzate per operazioni di pace e ricostruzione. Le esperienze in corso nei Teatri delle operazioni, insieme a quelle delle nazioni alleate, come l’Italia, stanno dimostrando che vi è una grande necessità di unità con una vasta gamma di capacità, per includere anche le operazioni di polizia. È molto probabile che le Forze armate USA sviluppino tali unità, nel prossimo futuro, per far fronte alla crescente complessità delle moderne operazioni di stabilità.


(*) - Professore al George C. Marshall, Centro Europeo di Studi sulla Sicurezza.