Magg. Gen. Virgil Packett

Senatore Bosi, Generale Bellini, è un piacere rivedervi. Cari Generali, Eccellenze, distinti Ospiti, è un piacere rivedere dei volti familiari che vengono anche dai Balcani. È senz’altro un onore e un piacere per me essere qui, oggi, per rappresentare la prospettiva pratica dei comandanti della MSU, delle capacità dei Carabinieri, cosa possono veramente fare e cosa offrono ad un comandante in un’operazione. I Carabinieri sono uno strumento molto flessibile per un comandante, sono come un guanto di velluto in un contesto che potrebbe richiedere il pugno del comandante. Inoltre, in Bosnia, i Carabinieri della MSU hanno senz’altro le uniformi più belle. Per noi, in America, parlare di MSU è molto importante, perché noi parliamo di capacità, flessibilità, mobilità e stabilità. Tutte qualità che un comandante richiede, qualità che sono comprese nella MSU, specialmente in Bosnia-Erzegovina e soprattutto per quel che riguarda la SFOR. Vi dico, ora, che la SFOR contava 60.000 militari 8 anni fa e ha ridotto progressivamente il numero dei militari, tornando ad un ruolo più convenzionale. Ciò che è rimasto costante è stata invece la presenza dei Carabinieri, la capacità dei Carabinieri e della MSU.

Voglio aggiungere che i Carabinieri, in quanto organizzazione, sono più complessi di quanto noi potessimo credere. E se guardiamo i contributi sloveni, ungheresi, e ora anche al contributo rumeno, e ci sarà anche un contributo dell’Austria alla MSU, ci rendiamo conto della complessità della MSU, ma anche delle ulteriori qualità che saprà esprimere in futuro: è uno strumento che non solo è autosufficiente, ma è anche molto mobile, in Bosnia. La MSU dei Carabinieri è autosufficiente e capace di svolgere la missione affidata e qualsiasi compito ad essa connesso: soprattutto, dà al comandante un quadro unitario della situazione, grazie alla raccolta e all’analisi delle informazioni che acquisisce. Questo è uno degli aspetti che la MSU ha sempre assicurato al Comandante della SFOR e rappresenta la capacità di operare in qualsiasi luogo nel Paese, anche al di là della varie frontiere, dei vari settori. Contribuisce notevolmente alla riuscita della missione, con le sue capacità e con la sua flessibilità: e questo viene dimostrato giorno per giorno.

La cosa che è sempre più chiara è che io stesso, come Comandante (negli ultimi 6 mesi) della SFOR, con il compito di osservare la situazione nei Balcani, ho sempre potuto contare sulla MSU come attore nel gioco; questo mi ha dato grande sicurezza nel dover affrontare le mie responsabilità. Alcune capacità della MSU comprendono la versatilità, la capacità di affrontare qualsiasi teatro, perché la MSU consente al comandante di comprendere quali sono le condizioni in cui si deve agire. Gli uomini della MSU conoscono la cultura, conoscono le persone. Se si pensa ai Balcani, per esempio, lì ci sono numerose culture, diverse entità etniche, varie religioni che bisogna comprendere e che bisogna continuare ad osservare ogni giorno, perché sono una realtà difficile con cui avere a che fare. Questo fa parte delle caratteristiche che offre la MSU: dispone degli equipaggiamenti necessari e i suoi componenti sanno come utilizzare tali equipaggiamenti e vogliono utilizzare questi strumenti. Questo ci consente di dare una risposta controllata e di svolgere la nostra missione in un ambiente in cui non c’è molta sicurezza, ed è proprio la MSU che ce la garantisce.

In Bosnia-Erzegovina ci sono pochissime missioni in cui non c’è la partecipazione della MSU. Oltretutto io mi affido molto ai Carabinieri, alla loro saggezza, alla loro conoscenza della situazione. 32 Vorrei lodare qui il vostro Comandante, perché è un grande Comandante: è qualcuno in cui potete avere sicuramente fiducia, accresce le nostre capacità. Nessun’altra unità è in grado di assicurare altrettanta flessibilità come la MSU, in Bosnia-Erzegovina. Noi stiamo lì, per costruire un Paese democratico, pluralista e dobbiamo occuparci della gente; l’MSU è in contatto con la gente, con la comunità locale. Ha una diffusione capillare, raggiunge ogni angolo del Paese, perché abbiamo dato ai suoi uomini libertà di azione, per poter entrare in contatto con ogni persona nel Paese. Parliamo di operazioni di pace, di supporto alla pace (quando abbiamo cominciato, in Bosnia, ci stavamo occupando di peacemaking).

Parliamo anche di peace support, tutto ciò che implica mezzi umanitari, la formazione del diritto, la lotta alla criminalità e alla corruzione. Questo richiede una prospettiva giuridica nell’affrontare una situazione del genere; richiede una capacità unica che normalmente non si trova in un contesto convenzionale. Di nuovo questa flessibilità si dimostra nelle capacità militari. Quando siamo arrivati nei Balcani, all’inizio dovevamo svolgere un’azione di pacificazione. Abbiamo fermato, separato i belligeranti e, quindi, abbiamo potuto avviare la missione di peacekeeping. Quindi, abbiamo svolto una funzione di presenza nel Paese. E ora siamo in una fase di transizione, continuiamo a valutare l’ambiente e il contesto, dobbiamo garantire che sia sicuro e stabile e, quindi, possiamo diminuire la presenza militare convenzionale. Cominciamo a parlare di operazioni di supporto alla pace che prevedono anche l’addestramento delle forze locali.

La MSU sta insegnando, sta formando la polizia locale e sa come farlo, possiede il modo giusto per farlo e questo è un modello superiore. Ancora una volta i Carabinieri danno un contributo molto ampio con le loro esperienze e con le loro conoscenze e, quindi, aiutano nella crescita delle istituzioni locali, cosa che è vitale in quel Paese. Sono molto orgoglioso di questa unità MSU: se fossi giovane, considererei la possibilità di entrare in questa unità, perché veramente sembra un’unità eccellente; bisognerebbe pubblicizzare ciò che l’MSU ha fatto.

Una notte, in Kosovo, c’è stata una chiamata da parte dell’Ammiraglio Johnson, verso l’1,15 del mattino; chiedeva aiuto: “cosa avete che potete mandare qui, in questo ambiente così instabile?”. Io ho risposto: “Sì, possiamo mandare qualcuno”. “E quando può arrivare? Ho un aereo qui, disponibile per le otto”. Io ho risposto che la MSU poteva arrivare molto prima ed è arrivata molto prima. Quindi, come Comandante che deve decidere cosa fare, è importante affidarmi alla MSU, perché ci da’ fiducia e contribuisce anche con il suo entusiasmo e la sua determinazione, perché l’MSU è pronta sempre ad assolvere le sue mansioni e i suoi compiti, sempre ai livelli più alti. Non ho esitato un minuto ad avere fiducia nell’MSU e ho sempre avuto fiducia anche nella prontezza dei suoi uomini e nella loro volontà di agire. E vorrei ringraziare le Autorità italiane per il supporto del Governo e della popolazione italiana. C’è un elemento che ci unisce tutti, che è la volontà di sostenere le cause giuste, ma dobbiamo anche avere la capacità di farlo e sicuramente voi avete questa capacità.

Io so che posso affidarmi all’MSU. Per esempio, nel caso di quella telefonata ero sicuro di poter contare sull’MSU e in 15 minuti l’MSU era pronta per lo schieramento della prima unità in Kosovo, in un periodo di crisi, di necessità. E questo vi dico che cosa ha significato: ho parlato all’Ammiraglio Johnson, al Capo di Stato Maggiore del Paese, e i primi elementi ad arrivare lì, sul terreno, i primi elementi che hanno cominciato a trasmettere il simbolo di solidarietà e di capacità della NATO sono stati proprio quelli dell’MSU. Veramente un risultato eccezionale! Credetemi, Signore e Signori, è stato un progetto che ha consentito proprio questa flessibilità alla MSU. Se i Carabinieri non fossero stati inseriti nella struttura militare, non so se sarebbero stati in grado di poter garantire altrettanta efficienza. La MSU ha la capacità di indossare un guanto di velluto, ma resta sempre il pugno del comandante.La MSU ha svolto un ruolo molto importante nell’ambiente insicuro in cui noi operiamo. Noi possiamo contare sulla MSU grazie anche alla sua capacità investigativa e al contributo che questa Unità fornisce allo sviluppo della democrazia e alla lotta contro la criminalità in questi Paesi.

Nove grandi operazioni sono state condotte; la MSU, per esempio, ha sequestrato enormi quantità di armi: quindi, ha agito con determinazione. I suoi componenti sanno come lavorare con la comunità e come lavorare anche all’interno di una struttura militare. Giorno per giorno, ho potuto avere fiducia nella MSU che ha consentito al suo Comandante di poter lavorare bene ed è uno strumento su cui il Comandante sa di poter contare. è una struttura militare che sa operare senza condizioni, senza impedimenti, in situazioni difficili come quelle dei Balcani e della Bosnia. Grazie moltissimo.


(*) - Maggiore Generale dell’Esercito degli Stati Uniti.