Cambio al Comando della Scuola Ufficiali Carabinieri

Il 7 ottobre 2003 il Gen. D. Leonardo Gallitelli ha ceduto il comando della Scuola Ufficiali Carabinieri al Gen. D. Vittorio Barbato. Alla cerimonia, svoltasi nel Piazzale delle Bandiere dell’Istituto, ha presenziato il Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Fenu.

Cambio del Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri


Saluto del Gen. D. Leonardo Gallitelli, comandante cedente

Gentili ospiti,
anche a nome degli ufficiali frequentatori e del personale del Quadro permanente, esprimo un sentito grazie per aver voluto partecipare alla odierna cerimonia.
A Lei, Signor Generale Comandante delle Scuole dell’Arma, i miei sentimenti di particolare gratitudine perché, al di là delle previsioni protocollari, la sua presenza testimonia ancora una volta l’attenzione che ha puntualmente rivolto alla vita di questo Istituto e che, per tutti noi, ha rappresentato un costante riferimento.
Gen. D. Leonardo GallitelliCome è naturale che accada, io vivo questo significativo momento con intensa emozione. Emozione che si somma a quella che ieri, a Napoli, per la singolare coincidenza degli incarichi in avvicendamento, ho già vissuto nella cerimonia di assunzione del mio nuovo incarico.
Ma, come può intuirsi, le emozioni hanno differenti radici. Oggi, in questo momento, vivo il velocissimo scorrere degli infiniti istanti umanamente e professionalmente indimenticabili, trascorsi nell’esaltante esperienza del comando di questo prestigioso Istituto.
Porto, nella mia mente e nel mio cuore, tanti volti giovanili e, ancor più, la certezza che con loro si perpetua un mondo di valori senza tempo, a sicura garanzia del futuro della nostra Istituzione.
È la loro presenza a fare della Scuola Ufficiali un fertile terreno di coltura di idealità e di principi etici. È la Scuola che accoglie e coltiva l’amore di tanti giovani ufficiali per la nostra Istituzione. Ne esalta la tensione morale, ne alimenta la motivazione, li dispone all’eticità militare del comando e al sereno adempimento dei doveri.
La Scuola è anche, naturalmente, addestramento e istruzione nel solco di un’antica tradizione scolastica e lungo un obbligato percorso culturale e professionale che la stessa storia dell’Arma sembra aver già tracciato.
Essa, trasmettendo sapere ed esperienze, tende a costruire il modello migliore di comandante, autorevole e con pieno senso della responsabilità. Senso della responsabilità che, va ricordato, è sintesi speculare della tensione morale e del sapere.
Per questo, in stretta aderenza alle direttive del Comando Generale e alla memoria addestrativa del Comando delle Scuole, la Scuola è orientata a due fondamentali obiettivi.
Il primo obiettivo è quello di far maturare il giovane cittadino nella cultura dell’Istituzione e di
consolidarne il senso di appartenenza. Il secondo obiettivo è quello di conferire all’ufficiale,
attraverso il sapere, la capacità di fare.
La programmazione didattica è perciò oggetto di costanti aggiornamenti, per aderire all’evoluzione dei contenuti delle singole materie e per comporre un profilo culturale che sia sempre adeguato alle istanze di sicurezza della società.
Gli insegnamenti professionali, ad esempio, sono stati caratterizzati da una più marcata interdisciplinarità con le materie universitarie. A tal fine è stata colta la duplice opportunità offerta dalla più significativa presenza dell’Arma nell’ordinamento dell’Accademia Militare di Modena e dal nuovo iter universitario, per fissare un armonico continuum didattico delle materie
professionali, nel quinquennio Accademia - Scuola Ufficiali.
In secondo luogo, si è puntato ad integrare le indispensabili cognizioni giuridiche con più profonde ed articolate conoscenze storiche, insostituibili chiavi di lettura della società. È questo un indirizzo che sta maturando in tanti Atenei, per arginare con la storia e con il pensiero letterario e filosofico l’aridità formativa che il pur indispensabile tecnicismo ineluttabilmente produce.
Per quel che riguarda l’ordine degli studi, si sta completando la transizione verso il nuovo ordinamento didattico universitario, che prevede per gli ufficiali del ruolo normale il conseguimento della laurea di I livello in scienze giuridiche e della laurea specialistica in giurisprudenza presso le Università di Modena e di Roma Tor Vergata. Coerentemente, sono stati rivisti i programmi didattici ed è stato ottenuto il riconoscimento accademico di alcune materie professionali - il diritto amministrativo militare, il diritto penale militare e la polizia militare – ora inserite a pieno titolo nell’ordinamento degli studi universitari.
Un particolare rilievo ha assunto nello scorso anno accademico l’avvio della formazione degli ufficiali in ferma prefissata. Siamo già allo svolgimento del relativo 3° corso tecnico professionale. È la prima volta che l’Arma procede alla formazione di base di allievi ufficiali. Il modello sperimentato ha offerto ottimi risultati, peraltro conseguiti in soli quattro mesi di corso con una equilibrata programmazione didattica, in cui vengono privilegiati i momenti pratici ed immediatamente applicativi. Si è consolidata, altresì, l’attività di formazione degli insegnanti militari, con un rilevante salto di qualità delle metodologie didattiche. Abbiamo appena concluso il 2° corso, affidato ad un nostro bravissimo ufficiale psicologo e rivolto, su precisa direttiva del Comando delle Scuole, al personale di tutti gli istituti addestrativi.
Nel campo dell’informatica abbiamo completato il progetto “patente europea”, ormai conseguita da tutti gli ufficiali frequentatori. È stato potenziato il sito web della Scuola all’interno della rete intranet dell’Arma e, su direttiva del Signor Comandante delle Scuole, è stata costituita una banca dati dell’addestramento, in cui sono archiviati i supporti didattici elaborati dalle cattedre.
Nel settore logistico, in breve, sono stati compiuti numerosi interventi di qualificazione e ristrutturazione, coerenti con il prestigioso rilievo istituzionale della Scuola. Sono stati, inoltre, avviati due grandi progetti di potenziamento dell’intera infrastruttura.
Sono infatti previsti ventuno nuovi alloggi di servizio per il Quadro permanente e la realizzazione di un polo logistico che consentirà di disporre di più razionali spazi per le attività di supporto, oltre ad almeno 80 nuove unità alloggiative per ufficiali frequentatori, indispensabili per assorbire nell’Istituto l’attuale distaccamento di Velletri ove gli allievi ufficiali in ferma prefissata
seguono le prime fasi del corso.
Si tratta, in sintesi, di una splendida realtà per gli altissimi contenuti formativi e per le dotazioni infrastrutturali, obiettivamente belle e unanimemente ammirate. L’efficienza di tutto il complesso sistema è naturalmente frutto del quotidiano impegno di tutte le componenti dell’Istituto. La mia sentita e profonda gratitudine va pertanto a tutto il personale, militare e civile, che ha reso importante e prezioso ogni momento della vita della Scuola, dal quotidiano svolgimento delle attività addestrative alle più significative e prestigiose cerimonie.
Un particolare grazie allo Stato Maggiore che mi ha sempre sostenuto con un’acuta analisi dei problemi e la proposizione delle scelte più efficaci. Un meritato attestato di stima ai comandanti di ogni livello del Reparto Corsi, maestri attenti ed esemplari dei nostri giovani ufficiali frequentatori. Un altrettanto meritato attestato di stima all’Istituto di Studi Professionali
e Giuridico Militari, impegnato anche in una lodevole, utilissima rielaborazione della dottrina e delle procedure.
La più profonda riconoscenza al personale del Servizio amministrativo, al nostro Don Salvatore Lazzara e all’infaticabile personale del Reparto Comando, generosamente impegnato con versatile capacità nella risoluzione dei mille problemi quotidiani.
Al prestigioso corpo docente, la mia, la nostra sentita gratitudine per l’autorevolezza e la profondità dei loro insegnamenti, che costituiscono l’impareggiabile pietra d’angolo sulla quale edifichiamo la personalità professionale ed etica dei nostri ufficiali.
Alla Rappresentanza Militare il mio plauso per la costante e propositiva collaborazione.
A voi ufficiali frequentatori il meritato riconoscimento della vostra serietà e del vostro impegno ed un’ultima esortazione, quale vostro comandante, a mantenere integro il limpido entusiasmo per gli ideali di Patria e di Servizio che ho subito e sempre ammirato nella vostra giovinezza.
Siate perciò costantemente puri nel pensiero, lontani dalla stanchezza morale che si annida nel relativismo dei valori - ahimè! - sempre immanente. Sappiate custodire gelosamente gli ideali, i valori che qui coltivate con tanta passione, cui hanno sacrificato la vita tanti nostri commilitoni. Siate utili con la parola e, soprattutto, siate esemplari nell’agire, perché se la parola insegna, sono solo i fatti che trascinano e danno credibilità alle parole.
Siate vicini al prossimo con quella generosa dedizione che caratterizza da sempre il Carabiniere, riconosciuto alfiere della solidarietà. Siate fermi alleati di chi fa il bene, perché chi opera con buoni propositi e nella buona fede delle intenzioni, va sempre sostenuto ed incoraggiato.
Siate zelanti nell’affermazione della giustizia ed inflessibili nell’adempimento del dovere e nella tutela della legalità. La vostra alta e delicata missione vi chiamerà costantemente a limpide scelte, a saper sempre discernere il bene e il giusto, a rimuovere, ovunque esse siano, la protervia e la prevaricazione. Vi sarò sempre vicino, con la mente e con il cuore. E sarò particolarmente felice se un giorno le nostre strade si dovessero incontrare, nelle mille occasioni che la nostra vita professionale ci propone.
Accingendomi ormai a concludere questa magnifica esperienza, esprimo la mia riconoscenza a tutti i comandanti che mi hanno preceduto e rivolgo un ultimo commosso saluto alla Bandiera dell’Istituto, di cui sono stato orgoglioso custode e che tra pochi istanti affiderò al mio successore. A lei, Signor Generale Comandante delle Scuole, mi preme rivolgere le espressioni della mia più profonda gratitudine, per la premurosa e autorevole azione di indirizzo e di sostegno che ha voluto dedicarmi. Al Generale di Divisione Vittorio Barbato, cui mi legano antichi sentimenti di stima ed affettuosa amicizia, auguro di cuore ogni migliore successo.
Buona fortuna.

A me la Bandiera!
Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri, in nome del Capo dello Stato riconoscete il Generale Vittorio Barbato quale Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri.
Il Reparto presenti le armi.



Discorso del Gen. D. Vittorio Barbato, comandante subentrante

Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri, nell’assumere il Comando della Scuola Ufficiali dei Carabinieri, porgo il mio più deferente saluto alla Bandiera d’Istituto che rappresenta il simbolo dell’unita nazionale. Desidero, innanzitutto, ringraziare il Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Guido Bellini, per la fiducia concessami nel
destinarmi al Comando di questa bellissima Scuola ed, altresì, salutare il Generale di Corpo d’Armata, Salvatore Fenu, Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, mio illustre predecessore al Comando della Regione Carabinieri “Campania”.
Gen. D. Vittorio BarbatoLa Scuola Ufficiali, nella quale torno, ancora una volta, con vivissimo piacere, quale Comandante, rappresenta, senza ombra di dubbio, il più alto e prestigioso Istituto di formazione dell’Arma, dove l’Istituzione investe le sue migliori risorse per il futuro. I quadri Ufficiali sono, infatti, i pilastri sui quali poggia, solidamente, la nostra Arma per continuare ad operare con efficienza ed ottenere i successi ed i consensi che sono sotto gli occhi di tutti. In tale quadro, il personale della Scuola dovrà dedicare ogni risorsa, alla formazione degli Ufficiali frequentatori e, di contro, gli Ufficiali Allievi dovranno essere consapevoli di vivere, in questo Istituto, giorno dopo giorno, seriamente e proficuamente, il periodo formativo spendendo, con intelligenza, ogni energia alla preparazione prima morale e poi professionale, per essere all’altezza del delicato compito che li attende: quello di comandare uomini di una Istituzione che, da 189 anni, è e sarà sempre punto di riferimento, irrinunciabile, per il Paese. In questo momento, assai importante della mia vita militare, desidero mettere a disposizione degli Ufficiali frequentatori tutto il mio bagaglio morale e professionale, acquisito in più di quarant’anni di vita militare, vissuta, in prevalenza, al Comando di Reparto. Desidero aiutarli, fattivamente, condividendo con loro il quotidiano duro lavoro di studio, di preparazione morale e di formazione professionale. Dopo l’esperienza maturata al Comando della Regione Carabinieri “Campania”, sono convinto, più che mai, che l’Arma oggi abbia bisogno di ufficiali, sì professionalmente ben preparati ma, soprattutto, di Comandanti di uomini, moralmente ineccepibili, innamorati dell’Istituzione, amanti delle responsabilità, generosi, capaci di essere di esempio e di guida ai carabinieri che verranno loro affidati. La Scuola ha il compito di formarli bene, in un clima di serenità ma anche di serietà. In questo progetto, che ricalca, fedelmente, quello dei miei illustri predecessori che qui ricordo, con rispetto e stima, dobbiamo impegnarci tutti a fondo. Ci conforta, in ciò, il pensiero dottrinale delle Scuole formative Tedesche che tendono, da sempre, alla formazione di Comandanti di uomini più che di manager e ciò anche alla luce dell’esperienza americana, in Vietnam, dove si avvertì una estrema necessità di avere comandanti di reparto più che ufficiali manager. L’una preparazione, quella manageriale, non
deve escludere l’altra. Sul campo di battaglia, infatti, sono necessari dei Comandanti, ben preparati, che si sappiano assumere le responsabilità del Comando e siano sempre di esempio ai loro uomini. Il campo di battaglia, per l’Arma, è il territorio dove si combatte una dura lotta contro una criminalità organizzata e comune sempre più aggressiva, per assicurare alla popolazione che le viene affidata sicurezza, legalità ed ordine, a premessa di un vivere civile. Avviandomi alla conclusione, desidero ringraziare gli Organi della Rappresentanza Militare con la certezza che mi saranno di valido aiuto nell’impegnativo compito che mi attende. Saluto, altresì, con stima e rispetto tutto il Corpo docente ed il personale civile della Scuola.
Un saluto ed un augurio vivissimo, di ogni successo, infine, all’amico Generale di Divisione Leonardo Gallitelli che si accinge ad assumere il comando di uno dei Reparti dell’Arma più prestigiosi ed impegnativi, quale è la Regione Carabinieri della “Campania”.


Intervento del Comandante delle Scuole, Gen. C.A. Salvatore Fenu

Il mio riconoscente saluto alle Autorità, ai Generali già Comandanti della Scuola Ufficiali, alle gentili Signore, ai Colleghi, ai Rappresentanti dell’Associazione Nazionale carabinieri e dell’opera Nazionale Orfani Militari Arma carabinieri e a tutti coloro che, in amicizia, hanno oggi voluto partecipare a questa austera cerimonia del Cambio del Comandante. La loro presenza testimonia, ancora una volta, l’affetto e la stima che nutrono verso l’Arma ed in particolare verso questo prestigioso istituto di istruzione. Il passaggio di consegne e della Bandiera, simbolo dell’onore militare e dell’unità della Patria, tra due comandanti, è un momento di grande partecipazione emotiva soprattutto per i due attori principali, il Generale Leonardo Gallitelli ed il Gen. C.A. Salvatore FenuGenerale Vittorio Barbato, che si sono scambiati, vicendevolmente, l’incarico.
Ma la cerimonia è particolare anche per il momento storico in cui si svolge. Attualmente la nostra istituzione vive un periodo di significativa evoluzione. Infatti, avendo assunto, con la nuova legge istitutiva, il rango di Forza Armata, l’Arma dei carabinieri ne sta acquisendo le caratteristiche superiori. Alcune situazioni contingenti in ambito nazionale ed internazionale ne
determinano, peraltro, un continuo adeguamento alla situazione. Cosicché sia l’ordinamento, sia l’attività operativa, sia la logistica, sia l’addestramento devono essere continuamente aggiornati. Il settore scolastico dell’Arma partecipa, a pieno titolo, a questa particolare evoluzione. Sulla base della nuova legge istitutiva, l’Arma ha ottenuto dallo Stato Maggiore della difesa una significativa modifica dell’ordinamento del battaglione Allievi Ufficiali dei carabinieri presso l’Accademia Militare che a Modena conserva la sua sede. La prevista ipotesi della istituzione di un Istituto Superiore di Studi dell’Arma che sia a pari livello con le Scuole di Guerra delle altre Forze Armate e degli altri Istituti paritetici, è in via avanzata di proposta .
Con l’abolizione della ferma di leva le Scuole Allievi Carabinieri Ausiliari saranno sostituite dalle Scuole Appuntati e Carabinieri, inserite nell’ambito della Brigata Scuole Appuntati e Carabinieri, istituita il 20 settembre del corrente anno con il compito di direzione e coordinamento della formazione, del mantenimento e del perfezionamento dei quadri di base.
É stata posta la prima pietra per la edificazione del complesso che ospiterà, a Firenze, l’Accademia Marescialli dei carabinieri, con la conseguente riutilizzazione, a costruzione ultimata, della Caserma di Velletri. È in via di istituzione la scuola lingue estere dell’Arma, che già da ora, come Ufficio Lingue Estere, inserito nello Stato Maggiore del Comando delle Scuole, dà un contributo elevatissimo a tale particolare ed essenziale aspetto della capacità professionale. Con una visione più organica del futuro del settore Scuole, è stata proposta l’Istituzione della Scuola di Perfezionamento al tiro, della Scuola per la Formazione e Perfezionamento degli Ufficiali del Ruolo Tecnico Logistico, della Scuola per gli Investigatori, della Scuola per i Formatori, della Scuola per gli addetti ai Reparti di Alta Specializzazione, della Scuola per l’Addestramento all’Informatica, e così via.
Tale complesso progetto unitario, oltre ad un impegno altamente concettuale, comporta un accurato lavoro organizzativo, con la previsione di una programmazione ad immediato, a breve ed a lungo periodo, per calibrare gli interventi anche in funzione delle possibilità finanziarie da destinare a quanto necessario.
Ma non basta: gli obiettivi addestrativi continuano e continueranno a subire mutamenti nel tempo in ragione degli impegni operativi assolti dall’Arma sia in campo nazionale sia internazionale. In tale contesto le scuole si adoperano per sviluppare una normativa di base, propria dell’Arma, con la rivisitazione della serie dottrinale che rappresenta il punto di riferimento rigoroso per l’attività istituzionale. Tale compito è stato assegnato e viene egregiamente assolto dall’Istituto di Studi Professionali e Giuridico Militari di questa Scuola Ufficiali. Grande aiuto a tale opera di aggiornamento è fornito anche dall’apporto delle moderne tecnologie che si basano sulla scienza dell’informazione e sull’informatica. Ne trae beneficio anche la didattica, che ne usufruisce e ne usufruirà sempre più nel futuro per mezzo della formazione a distanza, che si serve sia delle reti locali delle scuole, sia dell’Intranet del Comando delle Scuole e del Comando Generale, sia della rete mondiale, ovvero di Internet.
In questo contesto alla formazione di base si aggiunge quella definita formazione permanente, che investe non solo le scuole ma tutti i reparti operativi siano essi territoriali, sia speciali.
Spetta tuttavia alle scuole il compito del perfezionamento e della specializzazione. Nel presente contesto tutte le scuole dell’Arma continuano ad assolvere l’obiettivo assegnato, con un livello di capacità e di efficienza all’altezza della situazione. In tale impegno, ho avuto al fianco come collaboratore attivo, entusiasta, generoso, preciso, propositivo, competente e profondamente capace, il Generale Gallitelli, che ha diretto la Scuola Ufficiali con lungimirante azione, sempre orientato verso l’obiettivo ad essa assegnato, che consiste nella formazione dell’ufficiale quale comandante di uomini. La funzione del comando è essenziale per il futuro dell’Arma. Il comandante di uomini sa che, esercitando la propria funzione, deve servire innanzi tutto la propria istituzione. La funzione del comando si innalza rispetto alla funzione di gestione, o manageriale, il cui scopo primario è quello della conduzione economica della propria impresa.
L’Arma dei carabinieri, con i suoi comandanti ed i suoi militari, ha il compito di produrre il bene essenziale che è la sicurezza. La sicurezza è un valore che il cittadino pretende e che non ha prezzo, ma che determina il corretto sviluppo della società.
Il Generale Gallitelli, cari Ufficiali Allievi, nel suo periodo di comando, con il suo esempio, vi lascia questo insegnamento: siate dei bravi comandanti.
Grazie, pertanto, caro Gallitelli, di quanto, con i tuoi validi collaboratori, hai fatto per il raggiungimento dell’obbiettivo.
Ora ti accingi a svolgere il comando di una meravigliosa grande unità, tra le più prestigiose e nello stesso tempo difficili: la Regione carabinieri Campania. Ti incombe una responsabilità veramente eccezionale.
Ma come finora hai sempre dimostrato nel corso della tua carriera e segnatamente quale Comandante di questa Scuola Ufficiali, sono certo che saprai affrontare e risolvere ogni problema con la capacità che ti è propria, per consolidare e magnificare l’efficienza dei reparti alle tue dipendenze e condurli quindi alla massima efficacia operativa.
Non dimenticare in tale difficile compito, e ti prego prendi le mie parole come un suggerimento di un collega più anziano, anche l’aggiornamento del personale, con la programmazione di una incisiva attività di formazione permanente.
Auguri vivissimi per il tuo nuovo incarico.
A te, caro Barbato, che ti accingi ad assolvere un compito esaltante quale è il Comando della Scuola Ufficiali, rivolgo l’invito a dare continuità all’azione intrapresa nel solco finora tracciato, forte dell’esperienza del Comando della Regione Campania e soprattutto della tua competenza, capacità professionale, serietà e grande umanità. Fervidissimi auguri di lavoro proficuo e colmo di ogni soddisfazione. A voi, cari Allievi Ufficiali, l’esortazione a trarre dall’esempio e dagli insegnamenti, che qui quotidianamente ricevete, i valori che sono propri della nostra istituzione:
- la fedeltà;
- la disciplina;
- l’onore militare;
- per fare sempre più grande e sempre più rispettata l’Arma dei carabinieri, per il suo bene e quello della nostra Patria.

Viva la Scuola Ufficiali!
Viva l’Arma dei carabinieri!
Viva l’Italia!.