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  • Supplemento al N.1
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Presentazione

Copertina del numero

Copertina del supplemento alla Rassegna nr. 1/2002 - Serie "Quaderni" - nr. 4



Gen. D. Vittorio Barbato

Il contrasto alla criminalità è una priorità operativa per l’Arma dei carabinieri, sia in relazione ai compiti istituzionali ad essa demandati, sia con riguardo alle considerevoli risorse umane, tecniche e professionali impiegate nello specifico settore. L’attività di contrasto, d’altronde, può manifestarsi in molteplici modalità attuative, tra le quali assume rilevanza prevalente la fase preventiva. La prevenzione della criminalità comporta un impegno concettuale, organizzativo ed esecutivo certamente non secondario a quello profuso nella repressione dei reati. Prevenire significa capacità di prevedere gli eventi, di pianificare e di programmare gli interventi operativi, di svolgere servizi di controllo del territorio oculati, remunerativi ed efficienti. Nell’ultrasecolare storia dell’Arma, non a caso la pertinente regolamentazione organica e di servizio ha sempre sottolineato che “l’essenza della missione dei Carabinieri” consiste soprattutto in “una vigilanza attiva, non interrotta”, cioè nella costante e capillare presenza sul territorio al fine di salvaguardare, dissuadere e se necessario persuadere, prima ancora di reprimere.

La prevenzione è, quindi, parte fondante della nostra cultura professionale, è il cardine sul quale costruiamo la nostra stessa etica del dovere e della solidarietà. Ed in base alle precedenti riflessioni che con molto piacere presento il lavoro dei tenenti colonnelli Luigi Cortellessa e Giovanni Di Blasio. Ufficiali superiori dell’Arma dalle diversificate esperienze professionali, gli autori hanno saputo condensare in un manuale, di facile e piacevole lettura (e anche questo per un manuale è un pregio di non poco conto), una serie di considerazioni attente e ponderate sul complesso sistema normativo di contrasto alla criminalità. Senza alcun velleitarismo dottrinale, ma con la semplicità e la concretezza di uno stile letterario tecnico-professionale, in pochi capitoli vengono analizzati l’attività di prevenzione nei suoi presupposti legislativi ed operativi, le misure di prevenzione personali e patrimoniali, gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata e l’investigazione preventiva. Il lettore non si attenda un’erudita esposizione di teorie penalistiche o un’elegante illustrazione dei diversi orientamenti giurisprudenziali nella specifica materia.

I “Quaderni” della Rassegna hanno come finalità principale quella di offrire un riscontro applicativo al quadro teorico di riferimento operativo. Questo potrà costituire - forse - un limite per un’elaborazione dottrinale colta ed esauriente, ma incarna perfettamente l’idea guida che costituisce il fondamento della nostra stessa formazione professionale: il sapere per fare. Un doveroso ringraziamento, allora, devo indirizzare ai due valenti autori che con passione professionale e con rigore concettuale hanno fornito un quadro descrittivo del sistema normativo di prevenzione alla criminalità e ne hanno sviscerato i molteplici profili applicativi, in modo da rendere il lavoro “spendibile” con immediatezza ed efficacia sul piano operativo. Con questo nuovo “Quaderno”, inoltre, la Rassegna continua idealmente l’opera di approfondimento nello specifico campo di attività istituzionale, introdotta ed avviata con il manuale di Canio Giuseppe La Gala “Il riciclaggio di denaro”, edito come supplemento al n. 4/1999. Tutto ciò nella speranza di ulteriori riflessioni e contributi in una materia di interesse strategico per l’Istituzione, affinché il dialogo continui, utile e proficuo, e la Rassegna possa sempre più rappresentare quella illuminante palestra di idee, motivo per il quale è nata e per il quale da decenni promuove l’aggiornamento e la preparazione dei Quadri dell’Arma.