Cerimonia di chiusura dell'Anno Accademico 2001-2002

Il 25 luglio 2002, alla presenza delle Autorità civili e militari, dei familiari, del Corpo Docente dell’Istituto e degli Ufficiali frequentatori, si è svolta la cerimonia di chiusura dell’Anno Accademico 2001-2002. Hanno preso la parola il Comandante della Scuola, Gen. D. Giorgio Piccirillo e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Guido Bellini.


   Chiusura dell'anno accademico 2001 - 2002, il Comandante dell'Arma dei Carabinieri passa in Rassegna i Reparti

Relazione del Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri

Signor Comandante Generale,
cortesi ospiti,
signori ufficiali,
Il Gen. D. Giorgio Piccirillo parla alla plateaporgo Loro il mio più caloroso saluto ed esprimo il mio vivo ringraziamento per tutti coloro che hanno voluto testimoniare, con la loro presenza, attenzione e sensibilità per il nostro Istituto di formazione.
Consentitemi un particolare pensiero agli ufficiali dell’8° corso di perfezionamento, del 7° corso formativo e del 39° e 40° corso applicativo, che - tra breve - lasceranno questa Scuola per immergersi, con entusiasmo e dedizione, nella vita operativa della nostra Istituzione. L’odierna cerimonia è anche momento di bilanci e di verifiche, che non hanno soltanto la finalità di misurare l’efficienza amministrativa del più importante ente addestrativo dell’Arma dei carabinieri ma, soprattutto, di suggellare la responsabilità morale di un processo formativo che vuole prima di tutto essere educazione militare e professionale.
I programmi di studio, l’attività di istruzione teorica e pratica, l’addestramento costante ed intenso sarebbero vuote formule senza un modello di riferimento etico, che è innanzitutto deontologia del dovere incondizionato, della solidarietà disinteressata e della dedizione assoluta ai valori più sacri cui abbiamo prestato giuramento.

E la responsabilità morale è tanto più grande quanto più si consideri che questa Scuola si propone anche di formare futuri educatori e istruttori, capaci non solo di dirigere e guidare il proprio personale, ma anche di essere esempio tangibile e concreto di quel patrimonio etico che costituisce la linfa vitale di tutta l’Arma dei carabinieri.
Il rigore morale è, d’altronde, lo specchio del rigore degli studi condotti in questo Istituto, rigore che è soprattutto severo impegno, complessità - ideativa ed organizzativa - dei moduli formativi, difficoltà di un approccio multiculturale ed interdisciplinare, da cui ormai non possiamo prescindere.
In tutto questo ci ha aiutato la costante analisi dei bisogni formativi, l’esatta definizione dei relativi obiettivi, un’accurata progettazione didattica e la continua verifica dei risultati addestrativi e didattici, che sono state le fasi di un processo ininterrotto di adeguamento alle pressanti esigenze di formazione, qualificazione e specializzazione.
Solo per quantificare l’impegno addestrativo della Scuola dobbiamo preliminarmente sottolineare che si sono alternati in questo Istituto per corsi formativi ed aperiodici, seminari informativi e di aggiornamento, incontri di studio e di approfondimento, circa 800 ufficiali.

La Scuola non ha mai affrontato un impegno così gravoso, non solo in termini di efficienza didattica ed addestrativa, ma anche per il necessario supporto logistico che è stato encomiabilmente sostenuto dal quadro permanente, composto dal personale militare e dagli operai civili cui va il mio sentito ringraziamento.
L’ambizioso programma accademico, portato a termine quest’anno, ha visto realizzarsi ben venticinque progetti didattici ed addestrativi, diversamente dimensionati nella loro durata e nei loro contenuti, ma tutti di alta valenza formativa e di qualificazione.
Abbiamo svolto:
- due corsi di istituto, propedeutici al master universitario di secondo livello, per capitani prossimi al grado di maggiore;
- un corso di perfezionamento per tenenti del ruolo normale;
- un corso formativo per tenenti a nomina diretta, il primo nella nuova definitiva configurazione del ruolo tecnico-logistico, cui ha partecipato una nutrita componente femminile, formata da 6 ufficiali;
- due corsi di applicazione per sottotenenti del ruolo normale;
- due corsi applicativi per sottotenenti del ruolo speciale, che consentiranno l’immissione nei reparti operativi di ben 142 ufficiali;
- quattro corsi tecnico-professionali per sottotenenti di complemento di prima nomina che hanno consentito la formazione di base di 220 ufficiali;
- un seminario per comandanti di regione carabinieri, il primo rivolto a colonnelli e generali di brigata destinati al particolare incarico;
- un corso di aggiornamento per tenenti colonnelli destinati al comando provinciale o reparto territoriale;
- un corso di aggiornamento ed un seminario informativo per capi ufficio segreteria e personale degli stati maggiori dell’Arma;
- un corso per tenenti e capitani destinati per la prima volta al comando di compagnia territoriale;
- un corso informativo per ufficiali provenienti dai ruoli della Polizia di Stato;
- due corsi informativi per ufficiali del ruolo tecnico-logistico provenienti da altre Forze armate;
- due corsi di qualificazione in pubbliche relazioni per comandanti di compagnia territoriale;
- due corsi di qualificazione per l’impiego di unità specializzate di polizia nelle operazioni di mantenimento della pace, che hanno visto la partecipazione anche di personale dei corpi di polizia ad ordinamento militare dei Paesi aderenti al progetto F.I.E.P.;
- un seminario sulla polizia militare della Nato;
- un corso per ufficiali subalterni della polizia militare del Qatar, tuttora in atto.

Sono stati effettuati più di ottomila periodi didattici che hanno visti impegnati docenti universitari, magistrati e funzionari dello Stato, ufficiali di altre Forze armate e delle altre Forze di polizia, gli insegnanti e gli istruttori militari della Scuola. A tutto il corpo docente va il mio più sentito ringraziamento per l’opera svolta e la passione con la quale ha portato a termine la sua missione educativa e formativa.
Le linee portanti della nostra attività addestrativa sono state individuate:
- nell’incremento della diffusione della cultura informatica, per il conseguimento della “patente europea” e per l’utilizzazione ottimale dei sofisticati sistemi informatici dell’Arma;
- nell’implementazione dello studio delle lingue, strumento indispensabile per la cooperazione internazionale militare e di polizia e l’integrazione dei sistemi di difesa e sicurezza comuni;
- conseguentemente, nella formazione di base e nella qualificazione nel settore delle operazioni di mantenimento della pace, dove il ruolo dell’Arma è di tutto rilievo;
- nell’armonica combinazione della capacità di “saper fare” con le risorse del “sapere”, mediante:
- un diverso dosaggio percentuale delle attività didattiche a carattere pratico, rispetto a quelle eminentemente teoriche;
- lo svolgimento di esercitazioni e di simulazioni addestrative tese a riprodurre tutti i possibili scenari operativi e le reali condizioni di impiego;
- l’incremento delle attività tecnico-sperimentali, specialistiche e ginnico-sportive, tese a riempire di contenuto concreto i paradigmi teorici appresi negli indispensabili moduli di didattica frontale.

In questo contesto anche la Rassegna dell’Arma, la nostra pubblicazione trimestrale di dottrina, giurisprudenza e legislazione, ha contribuito agli obiettivi di formazione prefissi, mantenendo alto il dibattito culturale sui temi di specifico interesse istituzionale, curando costantemente l’aggiornamento professionale e realizzando una produzione editoriale specifica, costituita da pregevoli “Quaderni” monografici ed utili raccolte legislative e regolamentari della serie “Strumenti normativi”.
Ma il pensiero e il saluto più caloroso non può che rivolgersi a voi, ufficiali dell’8° corso di perfezionamento, del 7° corso formativo e del 39° e 40° corso applicativo, ai vostri comandanti che vi hanno seguito e sorretto con cura ed orgoglio, ai vostri familiari che con voi hanno trepidato ed atteso questo emozionante giorno.

Non vi attende una vita comoda e facile; talvolta potrà accadere che l’amarezza prevalga sulla soddisfazione, che il sacrificio non sia adeguatamente compensato.
Non vi scoraggiate per le difficoltà, non vi fate intimorire dall’asprezza del presente, non esitate mai di fronte a scelte di responsabilità che impegnano il vostro onore e la vostra dignità: beni sommi da cui non dovrete mai prescindere.
Se talvolta vi potrà mancare il saggio consiglio o la benevola esortazione dei vostri superiori, guardate in voi stessi, nei vostri valori, attingete dalla vostra enorme forza morale che la gioventù e l’entusiasmo rendono ancor più solida e tenace.
Sarete chiamati spesso a decidere, bene e rapidamente, senza poter approfondire i problemi od esaminare le situazioni con calma e serenità.
Sempre più vi sarà chiesta professionalità e competenza, capacità di valutazione ed abilità nella risoluzione delle molteplici problematiche operative.
Ricordatevi innanzitutto che siete dei comandanti, uomini e donne capaci di estremo coraggio, nelle scelte, nelle decisioni, nell’azione e nel pensiero, animati dai più puri sentimenti di lealtà e di onestà di intenti.

Un comandante non cerca compromessi, non ha rimpianti per ciò che ha fatto o non ha fatto; un comandante guarda sempre avanti, con la fiducia nel presente e la speranza per il futuro: è un esempio di generosità e dedizione.
È con questi stessi sentimenti che vivo l’odierna cerimonia, l’ultima chiusura di anno accademico come comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri. Altri incarichi mi aspettano, altre responsabilità, ma in me sarà sempre presente la luce dei vostri volti giovanili; sarà ben vivida la coscienza di essere stato responsabile di una delle più esaltanti ed appaganti attività, quella della formazione professionale, che è anche formazione umana e spirituale; sempre mi conforterà il pensiero che abbiamo lavorato per un futuro migliore, che voi siete il migliore investimento, per la nostra Istituzione, per la nostra gente, per la nostra Patria.
Un sincero augurio per tutti e le migliori fortune per un avvenire sereno e prodigo di soddisfazioni.
Chiedo ora al Signor Comandante Generale di dichiarare chiuso l’anno accademico 2001-2002 della Scuola Ufficiali Carabinieri.

Intervento del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri (*)

Innanzitutto un saluto cordialissimo a tutti i presenti ed un ringraziamento per aver accettato l’invito a questa cerimonia così significativa.
Il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri parla alla plateaHo ascoltato con molto interesse la relazione del Gen. Piccirillo e non posso che essere soddisfatto di quanto è stato detto ed in particolare di quanto evidenziato circa i risultati che sono stati raggiunti in questo anno accademico; un anno correttamente definito di “straordinario impegno” nel settore formativo anche in relazione al numero di ufficiali frequentatori dei vari corsi tenuti presso la Scuola.
Sono veramente soddisfatto e voglio ringraziare il Comandante, il Quadro Permanente, il Corpo Insegnanti e tutti coloro che hanno contribuito al conseguimento di questi risultati così importanti e straordinari. Ma voglio ringraziare anche tutti gli allievi per l’impegno costante che hanno saputo profondere, perché i risultati di questa Scuola sono il frutto del lavoro del Comandante, del Quadro permanente, del Corpo dei Docenti ma anche dell’impegno che gli allievi pongono nelle attività formative.

Ormai l’anno accademico si è concluso. Sono più di 200 i subalterni che nei prossimi giorni lasceranno questa Scuola per raggiungere i reparti (mi pare 220). È un risultato importante. Troverete un’Arma in grande fermento per effetto della recente legge sul riordino; il sistema di comando è ormai consolidato, ma sono ancora in atto processi evolutivi che si perfezioneranno nei mesi e negli anni a venire. Mi riferisco alla rimodulazione di tutto il comparto tecnico-logistico-amministrativo dove dovranno essere raggiunti risultati importanti, anche per ottenere recuperi di personale da dedicare più utilmente sul territorio nel contrasto alla criminalità organizzata.

Troverete quindi un’Arma in grande fermento e voi sarete protagonisti sul campo dove darete prova delle vostre capacità. Saranno utilissimi gli insegnamenti del Comandante e dei vari docenti ma dovrete imparare molte cose dall’esperienza. Dovrete individuare subito, nelle realtà dove sarete immessi, i “buoni maestri”: questo è un aspetto molto importante.
Quello che vi attende non è banale e non è semplice. Dovrete diventare dei veri comandanti e lo potrete fare ricordando tutto quello che avete appreso in questa Scuola, attingendo a piene mani dal vostro bagaglio culturale che si andrà arricchendo con “l’esperienza” necessaria per completare la vostra professionalità. Non abbiate timore perché la vostra strada è stata già percorsa da tutti i vostri predecessori e tutti sono riusciti ad andare avanti.

Troverete, come ho detto prima, un’Arma in fase di profondo aggiornamento. Uno dei settori in fase di maggiore evoluzione è quello dell’informatica. Voi dovrete essere portatori della cultura dell’informatizzazione anche nelle piccole realtà sul territorio. Dico dovrete essere portatori perché noi ci attendiamo molto dai giovani come voi; sarete i promotori del messaggio dell’informatizzazione e dovrete invogliare tutti ad operare con l’ausilio di questa particolare tecnologia. Il futuro è nell’informatica, perché qualsiasi problema, anche sul piano del coordinamento con le altre forze di polizia italiane e straniere, può essere meglio risolto con un’adeguata informatizzazione.

Quindi, noi ci attendiamo molto da voi: impegnatevi, portatevi dietro tutte le vostre conoscenze, non rifuggite dall’imparare anche dall’esperienza dei vostri collaboratori tutto quanto possa concorrere a migliorare la vostra professionalità e, soprattutto, portate il seme dell’informatizzazione all’interno delle vostre realtà! È importante!
L’Arma conta molto su di voi; siete 223, mi pare. È un numero importante che servirà per avere in campo risorse decisive per fare passi avanti verso il futuro, un futuro che non può essere che quello di un’Arma moderna, capace di affrontare senza tentennamenti le esigenze del futuro. Ancora auguri, complimenti per i risultati che avete conseguito e buona fortuna.
Grazie!

(*) Riversamento da registrazione audio