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  • N.2 - Aprile-Giugno
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Libri

Riccardo Acciai

Privacy e banche dati pubbliche

Cedam, 2001, pagg. 577,euro 41,32


Il volume rappresenta un’ampia disamina delle problematiche connesse al trattamento dei dati personali in ambito pubblico, alla luce della fondamentale legge n. 675 del 1996 e del decreto legislativo n. 135/1999. Dopo una parte generale relativa all’illustrazione del principali istituti della materia, l’Autore passa in rassegna i vari settori della pubblica amministrazione evidenziando le tematiche di stretta pertinenza. Particolarmente interessanti risultano le analisi e i profili applicativi relativi al settore della difesa e della sicurezza dello Stato (con ampi riferimenti ai servizi di sicurezza e alla “sicurezza economica”), a quello dell’amministrazione della giustizia (con cenni alle problematiche relativi alle indagini) e al settore del rapporto di lavoro, soprattutto con riguardo alla pubblica amministrazione come datore di lavoro.


Ferrando Mantovani

Diritto penale

Cedam, IV ed., 2001, pagg. 1027, euro 43,38

Uno dei più grandi affreschi della parte generale del diritto penale, il testo del Prof. Ferrando Mantovani, mantiene intatta, nella sua quarta edizione, la sua originale impostazione scientifica e didattica. L’approccio costituzionalmente orientato e l’adesione alla concezione realistica del reato sono i tratti più significativi dell’opera, non disgiunti dal particolare rilievo della prospettiva criminologica che trova adeguato spazio soprattutto nella parte relativa alla personalità dell’autore dell’illecito penale, dove vengono scandagliate a fondo le problematiche inerenti le cause della criminalità. Particolare risalto viene dato anche ai principi del diritto penale che campeggiano come ineludibili punti di riferimento del moderno sistema giuridico penale: il principio di legalità, il principio di materialità, il principio di offensività (il più controverso nell’attuale panorama dottrinale, con riguardo soprattutto al fondamento ed alla valenza interpretativa ed applicativa dell’oggetto giuridico del reato), il principio di soggettività (con le connesse problematiche relative alla concezione della colpevolezza). Nel testo trovano anche adeguato spazio i problemi internazionali del diritto penale, con significativi cenni al diritto internazionale penale.


Giovanni Battista Durante
Domenico Bellucci

Le assenze dal servizio nel comparto sicurezza

Giuffrè, 2001, pagg. 535, euro 33,57

Opera originale e particolarmente utile che va a riempire uno spazio di approfondimento e di divulgazione in cui è stata sinora abbastanza carente l’elaborazione dottrinale. Le preminenti finalità pratiche ed applicative del testo non fanno venir meno l’encomiabile tentativo (ben riuscito per la verità) di portare chiarezza nei comparti difesa e sicurezza, dove si intrecciano normative peculiari, complesse disposizioni amministrative, indirizzi giurisprudenziali non sempre univoci, procedure di contrattazione e concertazione che rendono il settore molto dinamico e particolarmente problematico. Il tema delle assenze dal servizio è particolarmente delicato, poiché deve contemperare esigenze di efficienza istituzionale e legittime aspettative del personale. La trattazione piana e scorrevole semplifica enormemente la disamina dei vari istituti, mentre i puntuali riferimenti normativi rendono l’illustrazione dei vari temi giuridici particolarmente rigorosa. L’opera non si rivolge soltanto al personale delle Forze armate e delle Forze di polizia, ma soprattutto a chi ha la responsabilità della gestione delle preziose risorse umane che rappresentano l’insostituibile fattore di successo in questi delicati settore dell’azione pubblica.


Ubaldo Nannucci
Fabio Piccioni

L’accusa e la difesa davanti al giudice penale di pace

Laurus Robuffo, 2001, pagg. 307, euro 39

L’opera rappresenta un manuale completo ed esauriente del giudice penale di pace. La particolare attenzione ai profili applicativi e pratici non è disgiunta da puntuali considerazioni critiche che rendono sicuramente apprezzabile il volume, adatto sia al professionista, sia allo studioso. L’originale impostazione dell’opera si percepisce nello stesso ordine di trattazione della materia, per il quale i profili processuali vengono anteposti a quelli sostanziali. Ed è evidente che la maggiore novità nel settore sia rinvenibile proprio nei peculiari istituti introdotti nel procedimento penale davanti a questo particolare organo di giustizia.
Le indagini preliminari, la citazione a giudizio, lo stesso giudizio, il sistema delle sanzioni sono i principali capitoli del nuovo sistema penale, ampiamente esaminati ed illustrati dagli autori che, dalle due diverse prospettive dell’accusa e della difesa, riescono mirabilmente ad operare una ricostruzione degli istituti giuridici nella loro complessa struttura processuale e sostanziale. D’altra parte, il valore pratico dell’opera si apprezza anche dall’appendice, con i suoi riferimenti normativi ed i suoi formulari.


Tullio Padovani

Diritto penale

Giuffrè editore, VI ed.,2002, pagg. 373, euro 21,50

Cambia la veste tipografica della sesta edizione dell’opera del Prof. Tullio Padovani, ma non cambia l’impostazione di base.
Un manuale essenziale, denso, capace di fornire un quadro completo della materia e contemporaneamente di far riflettere sui punti problematici e critici del diritto penale: allo stesso tempo una sintesi mirabile e un insieme di spunti di riflessione, per una serie di approfondimenti complessi e rigorosi. In particolare dobbiamo ricordare i capitoli relativi a: l’oggetto giuridico del reato, il dolo, la colpa, la preterintenzione e la responsabilità oggettiva , il concorso di persone nel reato, la pena, l’unità e la pluralità dei reati. L’originalità consiste nell’aver risistemato alcune questioni inerenti le cause di giustificazione (si pensi al diritto di cronaca, all’attività medico-chirurgica e a quella sportiva), nel distinguere tra le cause di esclusione del nesso psichico e le scusanti, nella particolare trattazione della punibilità, nella considerazione unitaria e separata del concorso apparente di norme e del concorso di reati e sicuramente altro ancora.


Nicola Walter Palmieri

Le crisi - natura e gestione

Cedam, 2001, pagg. 560, euro 33,57

L’opera costituisce un vero e proprio manuale sulle crisi, analizzando lo stesso concetto di crisi ed evidenziando la necessità di sviluppare una cultura delle crisi.
L’autore passa in rassegna le varie tipologie di crisi (crisi tecnologiche, naturali e sociali), attraverso l’esame degli eventi più significativi, articolando l’esposizione in quattro fasi: la preparazione per affrontare le crisi, la costituzione e il funzionamento dell’unità di crisi, la necessità di evitare le crisi e la gestione delle crisi.
Particolarmente interessante la parte relative alle crisi sociali, dove vengono trattate le crisi globali e la guerra.
Per quanto riguarda le crisi globali, tra le altre, vengono affrontate quelle relative a: i movimenti migratori, gli attentati all’ambiente, l’aumento delle popolazioni e delle aspettative, la previdenza sociale, i trasporti, l’assuefazione alla violenza, la disinformazione, l’insegnamento, lo stato-nazione.


Francesco Sidoti

La cultura dell’investigazione

Koinè Nuove Edizioni, 2002, pagg. 239, 20,50 euro

Si tratta di un testo che si evidenzia per la originalità della trattazione di un argomento, quello dell’indagine, che, per quanto ampiamente già affrontato, specie dalla manualistica giuridica, lascia ancora ampi spazi di esplorazione e di riflessione.
Il Prof. Sidoti, affermato studioso interdisciplinare del settore, con opere pubblicate anche all’estero, reca nel suo libro un significativo bagaglio di esperienze, concretizzato, tralaltro, con la ideazione e la realizzazione del corso di laurea di Scienze dell’investigazione, presso l’Università dell’Aquila.
L’Autore non intende proporre al lettore uno modello assoluto di investigazione, e cioè uno stereotipo di metodologia, bensì sofferma la sua riflessione, ricercandone le radici, sulla filosofia dell’investigazione, con ciò evidenziandosi il carattere di unicità dell’opera.

Egli, difatti, pone l’accento sulla esigenza, avvertita dall’uomo in ogni epoca, di ricerca della verità come strumento di accrescimento, e perciò sottolinea come il mestiere di investigatore sia tanto antico da essere intimamente connesso a tutta la storia umana. Pertanto l’Autore provvede, con accenti di avvincente digressione storica, ad una caratterizzazione dell’archetipo di investigatore, traendone l’immagine dall’Edipo Re di Sofocle, laddove il protagonista, Edipo appunto, nella affannosa ed incessante ricerca del colpevole dell’uccisione di Laio, scopre la verità più drammatica, quella addirittura di essere egli stesso il colpevole.
La cultura dell’indagine, partendo dal mito di Edipo fino ai nostri giorni, viene ancorata dal Prof. Sidoti a due vincoli fondamentali, la scienza e la morale, in contrapposizione allo scientismo ed al moralismo, considerati pericolose premesse di un dogmatismo discriminante.

L’Autore pone altresì l’accento sul rapporto tra la quantità e la qualità dei delitti e la diversa caratterizzazione sociologica delle diverse epoche, tracciando, nel contempo, le varie formule di idee di investigazione: l’avvento industriale ha, in sostanza, inciso anche sulle forme della devianza, a causa di una elevata urbanizzazione della popolazione.
La tradizione investigativa degli Stati Uniti costituisce oggetto di più specifica analisi da parte dell’autore, che sottolinea il pragmatismo investigativo degli organismi più noti al grande pubblico.
Dal potere dei sovrani alla legge sovrana è il percorso che viene tracciato dalla intera storia dell’investigazione, non scevra, peraltro, dall’insidia dell’errore e del pregiudizio.

Per questo motivo, l’Autore esalta la componente di controllo sociale ed istituzionale sugli organi preposti alle indagini, rimarcando, in tale contesto, il notevole influsso massmediatico, che, talvolta, com’è noto, esprime anche dei condizionamenti negativi sulla condotta obbiettiva delle investigazioni, ben oltre il diritto ed il dovere di informare.
La peculiarità del lavoro del Prof. Sidoti è quella di risultare un testo di agevole ed intellegibile comprensione, non esclusivamente indirizzato alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, bensì rivolto alla crescente folla dei curiosi, che intende accostarsi all’affascinante mondo dell’investigazione con vivace spirito critico.

Ten. Col. CC Luigi Cortellessa


Fabrizio Innamorati

La Security d’impresa. Lineamenti generali e fondamenti ecnico-organizzativi

Edizioni Simone, 2002, pagg. 255,16 euro

La originalità del testo risponde alla esigenza, oggi diffusamente avvertita, di elaborare un quadro di riferimento sulla sicurezza aziendale.
L’Autore, Fabrizio Innamorati, sintetizza agevolmente, nella sua pubblicazione, delle riflessioni già espresse in precedenti interventi ed affinate da una più maturata esperienza nel settore. Egli incentra la parte iniziale del suo studio sul concetto di sicurezza, evidenziandone le peculiarità, come situazione di fatto accompagnata ad una situazione di stato psicologico.
Viene sottolineato come il mondo imprenditoriale - aziendale nazionale abbia, di recente, avvertito la esigenza di un approccio sistematico alla mentalità della sicurezza, peraltro già da tempo elaborata e divulgata in altri paesi occidentali.
Il rapporto sicurezza - impresa deve, secondo l’Autore, essere necessariamente contestualizzato nel più generale sistema paese, di cui è parte.

Vengono tracciati i fondamenti del sistema security, attraverso una generale rassegna dei riferimenti normativi, sia in campo penale che privatistico, specie con attinenza alla proprietà intellettuale, all’obbligo di fedeltà dei dipendenti, alla tutela del segreto professionale ed industriale, alla privacy industriale, alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Particolare risalto viene conferito alla individuazione ed alla catalogazione delle tipologie di rischi aziendali, distinti genericamente in rischi puri e rischi speculativi, ed alla individuazione di appropriati strumenti per affrontarli, connotati da precise metodologie di analisi, di valutazione e di intervento, tra cui spiccano il controllo fisico e il controllo finanziario dei fattori di rischio.
Il processo organizzativo della security trova definizione come sistema mai assoluto, bensì ad equilibrio variabile, che passa attraverso le fasi dell’analisi, pianificazione, progettazione, realizzazione, controllo.

Viene altresì affrontata la problematica della dipendenza del sistema di security aziendale, con la formulazione di ipotesi diversificate di collocazione ordinativa.
In rapporto al fattore umano, sono indicati i profili professionali degli operatori della sicurezza (operatore di emergenza, specialista di sicurezza, investigatore, analista di sicurezza, pianificatore della sicurezza, responsabile territoriale, responsabile del processo di sicurezza, responsabile aziendale) e le possibilità di utilizzo, all’interno ed all’esterno della struttura, dei vari modelli comunicativi.
L’Autore conclude con una rassegna di sistemi e metodologie, distinti per aree di intervento, adattabili ai diversi livelli dell’impresa, mediante il ricorso all’applicazione di una ingegneria della sicurezza davvero innovativa quanto raffinata nella ricerca del particolare applicativo.

Ten. Col. CC Luigi Cortellessa


Virgilio Ilari,
Piero Crociani
Ciro Paoletti

Storia militare dell’italia giacobina (1796-1802)


USSME, 2001, pagg. 1323, 43,90 euro


UI due tomi (la guerra continentale e la guerra peninsulare) della Storia militare dell’Italia giacobina sono il risultato di un lavoro attento e profondo curato dai tre autori, i quali hanno condotto la ricerca in maniera estremamente precisa come è loro abitudine.
La base dello sforzo prodotto sta nella ricchezza delle fonti sia archivistiche sia bibliografiche che garantiscono, ancora una volta, il felice esito della produzione. Il testo offre una visione completa delle attività militari in generale e delle operazioni, in particolar modo, condotte tra il 1796 e il 1802, permettendo così di superare il gap creatosi nella storiografia militare italiana la quale, a torto, aveva ritenuto di ridurre l’attività condotta nella penisola ad un mero Teatro operativo secondario senza percepire invece gli elementi di forza della realtà italiana. Questo sforzo va letto nella visione strategica del disegno degli Autori e del progetto dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito con lo scopo di offrire finalmente una coerente e chiara lettura di oltre cinquant’anni di Storia Militare a partire da “Bella Italia Militar 1748-1792 ”, intelligente e affascinante spaccato della realtà militare italiana del periodo, per terminare con la Storia Militare del Regno Italico.
Nel primo tomo si apprezza, passando dalla formazione dell’Armée Piémontaise alle Truppe cisalpine, la costituzione, il reclutamento, l’impiego e il sostegno logistico delle forze nonché la partecipazione effettiva dei citoyens alle forme di governo nate da un nuovo ordine costituzionale.

Non è da meno il secondo tomo che narra l’espansione del conflitto nel Meridione d’Italia e nel Mediterraneo, con la costituzione delle Truppe repubblicane di Roma e Napoli, nonché della riconquista del Sud Italia da parte dell’Armata Cristiana e Reale del Cardinale Ruffo.
Il successo dell’opera, legato anche all’esposizione brillante e avvincente che offre una lettura facile e accessibile, è confermato dal sapiente mescolio di episodi di guerra con una attenta e puntuale ricomposizione dell’ordinamento e reclutamento dell’epoca che non possono essere letti se non in maniera strettamente connessa con gli avvenimenti politico-sociali, offrendo al lettore una visione d’insieme veramente unica ed impareggiabile.

Ecco che la lezione appresa da queste belle pagine di storia militare assume la pregnanza di un insegnamento di livello; la storia militare non è e non può essere limitata alla storia delle battaglie o a quella dei corpi, ma deve essere costruita in una visione decisamente più ampia, nella quale sia ricompresa, accanto all’evoluzione ordinamentale ed organica di un certo periodo, anche una lettura dei fenomeni di carattere politico e sociale attorno ai quali gli appartenenti a quelle Forze Armate si muovono. Solamente con l’utilizzo di questo strumento raffinato e complesso può essere garantita una lettura degli avvenimenti storico-militari.
In conclusione, la lettura del testo permetterà di comprendere con estrema chiarezza l’evoluzione della situazione politico-militare di uno dei più difficili periodi della storia italiana.

Capitano CC Flavio Carbone


Giuseppe Scandurra
Donatella Scandurra

Il diritto penale militare nella giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Suprema Corte di Cassazione

Giuffrè editore, 2002, pagg. 716 54 euro


HIl successo della prima edizione del volume, articolato in due tomi (1993 e 1996), ha spinto il Dott. Giuseppe Scandurra, Procuratore Generale militare della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione, a mettere mano al testo base per rivisitare, arricchendole con esaurienti note ed opportuni elementi di raccordo con la giurisprudenza più recente, le massime relative alle decisioni di particolare interesse militare intervenute prima del 1992 e per integrarle con quelle successive sino ad oggi, curate queste ultime dalla Dott.ssa Donatella Scandurra.
Il lavoro, giunto quindi alla seconda edizione, può essere inserito, a pieno titolo, fra i classici del settore per la doviziosa e completa panoramica offerta dal testo riguardo alla giurisprudenza delle più Alte Corti della magistratura sul diritto penale militare e per la natura manualistica del libro.

Il volume si propone, con successo, lo scopo di fare il punto su una materia che, sebbene considerata come “speciale”, si colloca in una posizione di avanzato sviluppo soprattutto alla luce delle riforme che, nell’ultimo ventennio, hanno dotato la giurisdizione militare delle garanzie di totale indipendenza ed autonomia, di valore pari a quello della giurisdizione ordinaria.
L’opera si rifà alle singole fattispecie penali individuando per ciascuna le massime giurisprudenziali e i riferimenti dottrinali di maggior interesse, richiamando l’attenzione del lettore su tutti gli elementi contenuti nelle varie ipotesi di reato.
Il testo, realizzato anche con il contributo del Ministero della Difesa, si apre con una corposa bibliografia generale, è articolato su 179 voci disposte in ordine alfabetico e consente un approccio concreto ed una rapida individuazione di tutte le fattispecie menzionate così da costituire non solo un corpus normativo di grande interesse della specifica materia, ma anche un manuale di agile consultazione.

S. Ten. CC Armando Boccardo