I metodi di insegnamento / apprendimento alternativi a quello formale

Cap. CC Flavio Carbone

1. Introduzione

Nell’ambito delle iniziative CEPOL si è svolto, nello scorso mese di novembre 2001, un incontro tra appartenenti a varie forze di polizia europee (Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Olanda e Portogallo) che ha avuto ad oggetto l’analisi e lo studio di uno sviluppo delle modalità di apprendimento, a fini professionali, all’interno delle varie forze di polizia.
L’evoluzione e il rapido cambiamento della società richiede anche alle forze di polizia uno sviluppo del processo di formazione del personale volto ad una maggiore snellezza e facilità d’apprendimento.
Le moderne tecnologie, infatti:
- stanno sviluppando forme di comunicazione sempre più veloci;
- garantiscono informazioni che diventano sempre più disponibili con estrema rapidità;
- consentono una maggiore capacità di elaborazione delle informazioni acquisite, collegando settori anche molto diversi tra loro;
- penetrano sempre più profondamente negli aspetti della vita quotidiana;
- permettono, in maniera molto semplice, di sfruttare approfonditamente le conoscenze.
Ne consegue che la tradizionale forma d’insegnamento, nella quale i docenti/esperti trasmettono conoscenze e capacità, ha bisogno di essere integrata con ulteriori metodologie.
Nel contesto socio-economico che si prospetta diventeranno sempre più frequenti situazioni nelle quali non sarà possibile risolvere eventuali questioni in base a procedure esattamente definite e quindi risulterà particolarmente importante che l’individuo sia capace di affrontare i nuovi problemi in maniera indipendente e appropriata. A tale scopo, un’importante alternativa alla formazione professionale tradizionale è l’apprendimento negli ambienti di lavoro (workplace learning), la cui base è costituita dall’esperienza derivante dalla concreta attività lavorativa.
L’attività quotidianamente condotta dagli appartenenti all’Arma dei Carabinieri è l’ideale terreno di coltura del workplace learning, soprattutto considerando che il servizio svolto è improntato dal massimo grado di collaborazione e cooperazione tra i militari.
In ogni caso, è di particolare rilievo che quanto appreso lavorando in questo ambito venga a far parte del patrimonio comune di conoscenza dell’Istituzione. È importante quindi che la formazione professionale delle forze di polizia si sposti dalla qualificazione alle competenze.

2. Le forme di apprendimento non tradizionali

Al fine di evidenziare meglio le caratteristiche delle forme di apprendimento non tradizionali, è opportuno delineare preliminarmente i tratti distintivi dell’apprendimento formale. Esso è realizzato negli istituti d’istruzione e formazione ed è finalizzato all’ottenimento di diplomi e di qualifiche legalmente riconosciute; inoltre, è connotato da un rapporto docente/discenti di tipo “frontale”, nel quale la linea didattica è rigidamente definita dal docente.
A fronte dell’apprendimento formale si pongono ulteriori tecniche di apprendimento, non tradizionali, che possono essere distinte come segue:
- Non formal: è condotto al di fuori delle principali strutture d’istruzione e di formazione e di solito non comporta il conseguimento di certificati ufficiali. Può essere fornito anche da organizzazioni o servizi complementari al sistema d'istruzione formale;
- Informal: è il corollario naturale della vita quotidiana, non è necessariamente intenzionale e pertanto può non essere riconosciuto, anche dallo stesso interessato, come apporto alle competenze e conoscenze;
- Lifelong: si tratta di una pratica comunemente adottata anche negli ambienti di lavoro che, in maniera semplicistica, si può definire come un continuo apprendimento durante tutta la vita (professionale) dell'individuo: è una formazione costante o ad intervalli regolari. Il quadro si completa con il neologismo lifewide learning, cioè con l’istruzione e formazione che abbraccia tutti gli aspetti della vita, dando luogo ad una formazione che può avvenire in tutti gli ambiti e in qualsiasi fase dell’esistenza;
- electronic: si tratta di una forma di apprendimento supportata da strumenti informatici;
- workplace, relativamente al quale si rinvia a quanto già precisato nell’introduzione ed al successivo paragrafo 4.
CEPOL, in base all’analisi delle forme di apprendimento sopradescritte, sta elaborando - anche alla luce della sempre maggior rilevanza che questi temi stanno assumendo a livello europeo - sistemi comuni alle Forze di polizia partecipanti per realizzare l’inserimento di queste metodologie didattiche all’interno dei rispettivi programmi di formazione.
Diventa indispensabile sviluppare questi metodi comuni di collaborazione per realizzare concrete metodologie didattiche che riconoscano la peculiarità del momento formativo del discente, nonché assicurino la diversificazione delle competenze professionali dei docenti.
In tale ottica sono necessarie nuove competenze per tutti i militari, che permettano il maggior allargamento possibile delle conoscenze applicabili all’ambito professionale, migliorando in particolare lo studio nei settori dell’informatica e delle lingue straniere, in modo tale che l’investimento operato verso le risorse umane possa comportare un concreto ritorno per l’Istituzione e non costituire una spesa a fondo perduto.

3. Le valutazioni in ambito europeo

In ambito europeo è stato affrontato il problema della formazione professionale lungo l’intero arco della vita (lifelong learning). L’importanza dell’istruzione e della formazione permanente per il futuro dell’Europa è oramai riconosciuta ai massimi livelli [...] le persone sono la principale risorsa dell’Europa e su di esse dovrebbero essere imperniate le politiche dell’Unione [...] la formazione permanente è essenziale per lo sviluppo della cittadinanza, la coesione sociale e l'occupazione [...]. Pertanto, l’istruzione e la formazione permanente sono rappresentate come un fattore di sviluppo dell’economia e della società civile.
A tale riguardo il documento europeo pone l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali, sintetizzabili come segue:
- consentire l’acquisizione o l’aggiornamento delle competenze necessarie, nell’ambito dell’istruzione e della formazione;
- assicurare una crescita dell’investimento nelle risorse umane;
- sviluppare contesti, ma soprattutto metodi efficaci d’insegnamento e apprendimento, per offrire un’istruzione e una formazione lungo tutto l’arco della vita;
- migliorare i metodi di valutazione e di giudizio della partecipazione e dei risultati delle azioni di formazione, con particolare riferimento all’apprendimento non formal e informal;
- garantire qualità d’informazioni e di orientamento sulle opportunità d’istruzione e formazione a livello europeo e lifelong;
- offrire opportunità di formazione permanente il più possibile vicine agli utenti della formazione medesima.
L’istruzione e la formazione permanente sono diventati pertanto il principio comune su cui si basa la nuova generazione dei programmi comunitari in materia d’istruzione e formazione professionale.
Sulla scorta di queste considerazioni, si comprende bene l’importanza dell’azione svolta da CEPOL.

4. Uno studio concreto del "workplace learning": la polizia Olandese

È Particolare rilievo ha assunto, nell’ambito dell’incontro, la presentazione di una ricerca condotta presso la Polizia olandese in collaborazione con l’Università di Njimegen al fine di cogliere gli aspetti applicativi delle metodologie di apprendimento non tradizionali per una migliore e più completa formazione professionale. La ricerca era finalizzata all’analisi dei modi d’apprendimento all’interno dei luoghi di lavoro (workplace learning), anche allo scopo di verificare come questi modi erano intesi dagli agenti di polizia che volontariamente si sono sottoposti alla ricerca. Sono state condotte, in particolare, nove interviste semistrutturate ad altrettanti funzionari con compiti operativi e di management in tre differenti unità di polizia.
Le conclusioni della ricerca sono estremamente interessanti: gli intervistati sentono di dirigere e controllare parzialmente il processo di apprendimento sul posto di lavoro. Le metodologie di workplace learning che abitualmente vengono seguite sono l’apprendimento diretto (directed learning), la riflessione sull’attività pratica (reflection on action) e l’apprendimento non diretto (non directed learning).
I settori della formazione che gli intervistati ritengono siano da sviluppare, in quanto d’interesse sia per i singoli sia per l’organizzazione, sono le competenze tecniche e quelle della comunicazione con i cittadini nonché le modalità di apprendimento.

5. Conclusioni

UnI nuovi scenari dell’apprendimento a fini professionali che si stanno delineando, anche in virtù della sempre maggiore utilizzazione e diffusione delle tecnologie informatiche, suggeriscono un ripensamento delle metodologie tradizionali di formazione. Le iniziative che CEPOL sta sviluppando intendono esplorare potenziali percorsi formativi, nell’ottica dei nuovi orizzonti dischiusi anche a livello europeo dal lifelong learning. Gli sforzi in tal senso effettuati potranno avere utili ricadute anche per l’Arma dei Carabinieri, fornendo spunti per una rivisitazione degli attuali processi formativi, al fine di realizzare una formazione professionale degli appartenenti ad essa, che sia il più possibile completa e al passo con i tempi.