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Libri

Tullio Padovani

Codice Penale

2^ edizione, Giuffrè editore, 2000, pagg. 3330, Lire 300.000 (154,94 euro)


Nella collana “Le fonti del diritto italiano”, che si prefigge di illustrare i testi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, commentati con la dottrina e annotati con la giurisprudenza, viene edita la seconda edizione del Codice penale. Opera monumentale, cui hanno collaborato ben 64 autori coordinati dal Prof. Tullio Padovani, il testo rappresenta il più aggiornato commento, articolo per articolo, di tutto il codice penale e del Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope (d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309). Per ogni articolo viene riportata la bibliografia essenziale prima del commento sistematico, che costituisce un capitolo a sé, strutturato in paragrafi e sottoparagrafi che rendono schematica e chiara la complessa esposizione ed agevole la lettura, sia per chi vuole gettare uno sguardo d’insieme sulle problematiche giuridiche sollevate da ciascun articolo, sia per chi è interessato a singoli argomenti. Particolarmente efficace l’analisi delle fattispecie criminose che si dipana fra oggetto giuridico, soggetto attivo, elemento materiale , elemento soggettivo, tentativo (e consumazione) ed eventuali cause di non punibilità, circostanze speciali, questioni processuali e di diritto intertemporale, differenze da altri reati e concorso di reati. Un dettagliato indice analitico - alfabetico e un indice sommario completano l’opera, rendendola particolarmente utile sia per gli aspetti teorici che per quelli eminentemente pratici.


Pier Paolo Rivello

Procedura e ordinamento giudiziario militare. Giurisdizione penale internazionale

Giappichelli editore, 2000, pagg. 302, Lire 42.000 (21,69 euro)

La procedura penale militare è un campo di interessi non particolarmente curato negli ultimi anni. L’impatto del nuovo codice di procedura penale sul processo penale militare ha comportato un completo svuotamento di quest’ultimo sistema processuale, che non è stato oggetto né di riforma né di una disciplina di coordinamento. L’incompatibilità di parecchie norme del libro III del codice penale militare di pace con il nuovo sistema processuale penale ha ridotto drasticamente gli spazi di specialità della materia penale militare, con il progressivo inaridimento della riflessione dottrinale sul tema. Il testo di Pier Paolo Rivello in questo contesto rappresenta un contributo di estrema importanza sia per tenere desta l’attenzione della cultura giuridica su di un settore importante del nostro ordinamento, sia per tracciare un “bilancio costruttivo” della procedura penale militare che consenta, da una parte, di realizzare una ricostruzione critica dell’attuale assetto legislativo e, dall’altra, di prefigurare scenari futuri in una prospettiva internazionale. L’autore dopo una puntuale analisi generale, non disgiunta da efficace profilo storico degli specifici istituti giuridici, descrive l’attuale struttura dell’ordinamento giudiziario militare e le principali problematiche che reca con sé il continuo ed inesorabile processo di erosione della giurisdizione penale militare . Gli istituti processuali vengono illustrati nella loro peculiarità seguendo l’ordine logico - sistematico del nuovo codice di procedura penale: soggetti, atti, prove, misure cautelari, indagini preliminari vengono analizzati con riferimento agli aspetti caratterizzanti il processo penale militare. Particolarmente significative le pagine sulla polizia giudiziaria militare. A parte l’autore tratta dei procedimenti speciali e del giudizio ordinario innanzi gli organi giudiziari militari ed il regime delle impugnazioni (appello, ricorso in Cassazione, revisione). Non mancano ampie riflessioni sulla fase dell’esecuzione ed uno sguardo critico all’ordinamento penitenziario militare. La parte maggiormente innovativa, che rappresenta un felice connubio tra problematiche penali militari e penali internazionali (e forse il futuro della giustizia militare e del diritto penale militare) è costituita dal capitolo sui riflessi internazionalistici, dove l’autore delinea una teoria dei tribunali penali internazionali e saluta con estremo favore l’approdo ad una Corte penale internazionale permanente. Di notevole spessore ed attualità anche le problematiche de iure condendo sollevate dall’autore in tema di adeguamento della normativa nazionale al diritto internazionale umanitario; senza tralasciare il tema del diritto applicabile alle spedizioni all’estero per operazioni militari e quello dei reati commessi nel nostro Paese dai militari stranieri appartenenti alle forze della Nato.


Franco Cordero

Procedura Penale

VI edizione, Giuffrè editore, 2001, pagg. 1336, Lire 145.000 (74,89 euro)

Giunge alla sesta edizione l’importante opera del Prof. Franco Cordero. Come sempre le novità legislative trovano ampio spazio nella riflessione critica ed attenta dell’autore. Emergono lucidamente le contraddizioni di una procedura mai paga di equilibri istituzionali e normativi, che possano finalmente definire un assetto stabile a avulso dagli umori di un legislatore sollecito alle continue riforme settoriali e di una giurisprudenza ondivaga, che al potere di denotazione ogni tanto sostituisce un potere di disposizione. Ma il Prof. Cordero già ci aveva insegnato che la vitalità della procedura penale sta proprio nel fatto di essere una “materia impura”, che più di ogni altra materia giuridica risente gli effetti delle scelte politiche e delle opzioni ideologiche di fondo. Anche se si tratta di una nuova edizione di un testo, ormai ampiamente consolidato nelle sue strutture espositive e sistematiche, non si può in poche righe condensarne lo spessore culturale e dottrinale, anche se solo relativamente alle parti aggiunte o modificate. E’ soltanto consigliabile una lettura attenta delle novità apportate dai recenti provvedimenti legislativi, soprattutto per l’operatore pratico, perché siano colti, al di là delle formule prescrittive, lo spirito e le inevitabili antinomie del “nuovo”. Ma é anche consigliabile una rilettura del “vecchio”, perché le novità sarebbero incomprensibili, o almeno assimilate acriticamente, senza una visione d’insieme della nuova procedura e una precomprensione dei valori culturali e giuridici che il modello accusatorio ha introdotto, seppur a fatica e con qualche rigurgito, nel nostro sistema processuale.


D. Siracusano, A. Galati, G. Tranchina, E. Zappalà

Diritto processuale penale - volume II -

IV^ edizione, Giuffrè editore, 2001, pagg. 714, Lire 74.000 (38,22 euro)

La nuove edizione del secondo volume completa l’esposizione del sistema processuale penale, con gli aggiornamenti recentemente intervenuti in tema di giusto processo, indagini difensive, giudice unico e competenza penale del giudice di pace. Il testo apre con un’ampia e dettagliata illustrazione dell’udienza preliminare e delle indagini preliminari: dopo un capitolo introduttivo, significativamente denominato “la ‘polivalenza’ delle indagini preliminari” (Siracusano), gli autori (Galati) trattano del procedimento per le indagini preliminari e delle relative attività della polizia giudiziaria e del pubblico ministero, dell’intervento dell’organo giurisdizionale durante lo svolgimento dell’attività investigativa, delle indagini difensive ed infine (Siracusano) della chiusura delle indagini preliminari. Segue l’illustrazione dell’udienza preliminare (Galati) e la trattazione dei procedimenti speciali (Zappalà), raggruppati in due tipologie: procedimenti di deflazione del dibattimento (giudizio abbreviato, tipico e atipico, applicazione della pena su richiesta delle parti e procedimento per decreto), riti speciali di anticipazione del dibattimento (giudizio direttissimo e giudizio immediato). Segue la parte sul giudizio (Siracusano) articolata in: principi generali, atti del predibattimento, del dibattimento e successivi al dibattimento. Continuando, troviamo le novità dei procedimenti per i reati di cognizione del tribunale in composizione monocratica e del giudice di pace (Tranchina), con l’esposizione dei criteri, dei particolari organi giudiziari competenti e dello svolgimento dei relativi riti. A seguire la parte riguardante le impugnazioni, articolata in capitoli inerenti i principi generali, l’appello, il ricorso per Cassazione, le impugnazioni contro i provvedimenti del giudice di pace, la revisione (Galati). Completa l’opera la parte relativa all’esecuzione penale (Tranchina), composta da sei capitoli riguardanti il giudicato penale, l’esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali penali, l’esecuzione disciplinare e civile in materia penale, il giudice dell’esecuzione, la magistratura di sorveglianza e il casellario giudiziale. Chiudono la trattazione la parte inerente i rapporti giurisdizionali con le autorità straniere e la trattazione del processo a carico di imputati minorenni (Zappalà).


David Brunelli

Codici penali militari

Giuffrè ediotre, 2001, pagg. 1350, Lire 190.000 (98,13 euro)

Il volume “Codici penali militari”, cui hanno collaborato David Brunelli, Luigi Maria Flamini, Giuseppe Mazzi, Antonio Sabino, Vincenzo Santoro e Francesco Ufilugelli, rappresenta l’opera più importante realizzata negli ultimi anni nella materia del diritto penale militare. Per la verità, un commento sistematico così ampio e puntuale, attento sia alle esigenze dell’operatore pratico, ma non disgiunto da preoccupazioni teoriche di notevole spessore, non c’é mai stato per i codici penali militari. Per ogni singolo articolo dei codici viene riportata una dettagliata nota bibliografica ed un commento dottrinale ricco di riferimenti bibliografici che, senza perdere di vista l’unità del sistema, opera un’esegesi del testo penetrante, costantemente orientata ai valori costituzionali. Gli autori mostrano anche come il diritto penale militare non sia una monade senza finestre, ma vive e si arricchisce nel confronto e nell’integrazione con tutto il sistema penale; e da questo confronto che emergono i limiti strutturali del diritto penale militare e, soprattutto, il suo di arretratezza. La parte generale perde sempre più quel carattere di marcata specialità che ha da sempre contraddistinto questo settore giuridico, la parte speciale, da una parte rimane ancorata ad una serie di fattispecie criminose che hanno perso gran parte del loro significato offensivo, dall’altra mostra tutti i segni di un modello di costruzione e di ripartizione di reati comuni e militari sempre più irrazionale. La parte processuale è semplicemente scomparsa, rifluita quasi completamente nella nuova procedura penale, lasciando sopravvivere difficoltà interpretative, in merito alla compatibilità dell’intero sistema processuale militare e pochi istituti su cui criticamente gli autori evidenziano più ombre che luci. Il messaggio che proveniente da quest’opera è che il diritto penale militare, per poter funzionare efficacemente e per avere ancora una ragione politica e giuridica che giustifichi la sua esistenza di diritto speciale, debba essere rivisitato dal legislatore almeno in quelle parti che più stridono con una moderna visione del diritto penale, sia per eliminare o, quantomeno, aggiornare settori che più non hanno bisogno di tutela penale, sia per valutare e dare ingresso a nuove esigenze di tutela che la trasformazione radicale dello strumento militare ormai impone ineludibilmente.


Antonio Pagliaro

Principi di diritto penale. Parte speciale - II - Delitti contro l’amministrazione della giustizia

Giuffrè editore, 2000, pagg. 268, Lire 32.000 (16,53 euro)

L’opera del Prof. Pagliaro si aggiunge al testo dedicato ai delitti contro la pubblica amministrazione, arricchendo la parte speciale dei “Principi di diritto penale”. Il volume è strutturato internamente sulle principali fattispecie criminose relative all’oggetto giuridico di categoria indicato precedentemente, analizzate secondo un modulo schematico molto articolato che pone immediatamente in evidenza gli elementi essenziali dei singoli reati e i maggiori profili problematici. Il corredo dottrinale e giurisprudenziali è sempre ricco e puntuale, fornendo continuamente riferimenti di approfondimento e di verifica delle tesi sostenute. Seguendo fedelmente la sistemazione del codice penale il volume si suddivide in tre parti: nozioni generali e delitti contro l’attività giudiziaria, delitti contro l’autorità delle decisioni giudiziarie e delitti di tutela arbitraria delle private regioni. All’interno di queste tre parti le principali figure delittuose: delitti di omessa denuncia, rifiuto di uffici legalmente dovuti, delitti di falsa denuncia, falso giuramento della parte, delitti di falsa testimonianza, delitti di frode processuale, favoreggiamento, infedeltà del patrocinatore, evasione e procurata evasione, mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice civile, violazione di pignoramento o di sequestro giudiziario o conservativo, mancata esecuzione di provvedimenti del giudice penale, esercizio arbitrario delle proprie ragioni.


Fabrizio Ramacci

Corso di diritto penale

Giappichelli, II^ edizione, 2001, pagg. 700-IV, Lire 95.000 (49,06 euro)

Che il diritto penale sia una materia di profonda riflessione per il pensiero giuridico potrebbe sembrare un’affermazione quanto meno retorica, se non si volgesse lo sguardo alla notevole produzione manualistica, notevole non solo in senso quantitativo. In un contesto dottrinale così critico, ricco di fermenti, proposte, idee e riforme, più o meno auspicate e perseguite, si pone la seconda edizione del volume del Prof. Ramacci, docente, tra l’altro, presso la nostra Scuola Ufficiali. L’opera strutturata in tre parti (principi costituzionali e interpretazione, reato e conseguenze giuridiche del reato) propone un’attenta e dettagliata analisi di tutta la parte generale del diritto penale. Ciò che colpisce, al di là delle scelte sistematiche ed espositive dell’autore, è l’estensione della prima parte che occupa più di un terzo dell’intero testo. Questa notazione non è solo un dato estrinseco, meramente quantitativo, ma vuole sottolineare il singolare approccio alla materia, in una prospettiva che rispetto al diritto penale è attenta sia alle dinamiche che potremo definire esterne (e condizionanti), sia alla sua intima struttura connotativa. I principi costituzionali, da un parte, non costituiscono soltanto il tessuto connettivo fondante del sistema penale italiano, ma rappresentano anche un’aspirazione sistematica cui l’attesa riforma di questo stesso sistema guarda con fiducia e speranza. Il principio di legalità, di offensività, di colpevolezza e di umanizzazione della pena nella direttiva della rieducazione del reo non sono scatole vuote, frutto di mero legalismo, ma debbono informare completamente il nostro sistema penale in una prospettiva di modernità e democrazia. D’altra parte i profili interpretativi del diritto penale, acutamente analizzati dall’autore, pongono in rilievo la particolare struttura delle norme incriminatrici, la cui conoscenza non solo è essenziale alla loro effettiva comprensione, ma è anche indispensabile per la loro corretta applicazione. È così che a differenza di altre opere generali, l’autore, diffusamente illustra la metodologia dell’interpretazione della legge penale, scomponendo la stessa nei suoi profili epistemologici e nei suoi aspetti applicativi. Lo spazio dell’interpretazione diventa allora fondamentale per un corso che non vuole essere esclusivamente illustrazione di istituti giuridici, ma soprattutto ricerca di valori fondanti e di una logica rigorosa, spesso offuscata dall’emotività di scelte legislative contingenti e da una giurisprudenza talvolta ipersensibile agli umori che traspirano dal contesto socio-politico.


Giorgio Spangher

Le nuove norme sulla tutela della sicurezza dei cittadini

Giuffrè editore, 2001, pagg. 332, Lire 45.000 (23,24 euro)

Il testo rappresenta un attento ed analitico esame del cosiddetto “pacchetto sicurezza”. In linea con le finalità della collana “Teoria e pratica del diritto - sezione III - diritto e procedura penale”, questo 117° volume offre un commento a caldo di un complesso provvedimento legislativo che va ad incidere in diversi ambiti disciplinari: processo, sistema sanzionatorio, misure di prevenzione, pubblica sicurezza. Per gli operatori di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza si segnalano in particolar modo i seguenti contributi: quello di Carlo Bonzano sul nuovo assetto dei delitti di furto, a seguito delle modifiche degli artt. 624 e 625 c.p. e l’introduzione dei nuovi artt. 624-bis (furto in abitazione e furto con strappo) e 625-bis c.p.; quello di Antonietta Carretta e Anna Maria De Santis sulla modificazione della norma sugli organi e forme delle notificazioni che comporta una riduzione nel settore dell’attività di polizia giudiziaria; quello di Raffaella Bonsignori sui nuovi profili processuali delle indagini ad iniziativa della polizia giudiziaria che emergono a seguito della modificazione degli artt. 327 (direzione delle indagini preliminari) e 348 (assicurazione delle fonti di prova) c.p.p.; quello Roberto Giovagnoli sulla modifica della disciplina del fermo di indiziato di delitto (art. 384 c.p.p.) in relazione all’impossibilità di identificare l’indiziato; quello di Francesco Bartolini Baldelli sulla difesa sociale e la modificazione della disciplina di alcune misure di prevenzione contenute nella legge 27 dicembre 1956, n. 1423; quello di Giuseppe Casaccia sull’attività di coordinamento delle Forze di polizia e i più incisivi poteri di controllo in materia di ordine e sicurezza pubblica, cui sono dedicati ben sei articoli del nuovo provvedimento legislativo che si occupano di: comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, piani coordinati di controllo del territorio, vittime di reati, prevenzione di delitti di ricettazione, riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita, attività sottoposte ai controlli di prevenzione, impiego di contingenti di personale militare delle Forze armate con specifiche attribuzioni di poteri di pubblica sicurezza ai militari operanti. Un ulteriore pregio del volume è, inoltre, l’appendice legislativa che contiene integralmente il testo di legge in commento ed i testi coordinati (limitatamente agli articoli interessati) del codice penale, del codice di procedura penale e delle leggi che hanno subito modificazioni ed integrazioni, tra cui principalmente la legge n. 1423/1956 e la legge 1° aprile 1981, n. 121.


Graziano Prelati

Il tribunale di sorveglianza

Giuffrè editore, 2001, pagg. 287 (+ cd-rom), Lire 50.000 (25,82 euro)

Il volume di Prelati è un manuale pratico (non a caso è stato pubblicato nella collana “Diritto e pratica professionale”), aggiornato con la recente legislazione in materia, che riporta sinteticamente tutta la normativa relativa all’esecuzione penale. In quattro parti vengono illustrati i principali istituti della materia: il tribunale di sorveglianza, le modalità di esecuzione alternativa delle pena, le impugnazioni al tribunale di sorveglianza e gli altri procedimenti. In particolare, del tribunale di sorveglianza vengono analizzati l’organo nel suo complesso e la peculiare figura del presidente, la competenza ed il procedimento di sorveglianza. Per il regime alternativo alla pena detentiva, l’autore esamina l’affidamento in prova al servizio sociale e quello in casi particolari, la sospensione della pena prevista dal testo unico sugli stupefacenti, la liberazione condizionale, la detenzione domiciliare, il rinvio della pena, la liberazione anticipata i divieti e i limiti alla concessione di benefici, la conversione in materia di sanzioni sostitutive e pene pecuniarie. Riguardo alle impugnazione l’analisi verte sui reclami, i ricorsi e gli appelli. Per quanto riguarda gli altri procedimenti vengono analizzati la riabilitazione, il patrocinio a spese dello Stato, l’inammissibilità, la correzione di errori materiali i ricorsi per Cassazione, i registri. In appendice una dettagliata modulistica (ben 74 diversi modelli relativi alla difesa, alla cancelleria e al giudice) fornisce validissimi strumenti pratici per l’operatore del settore. Utilissima anche la parte riguardante gli indirizzari relativa agli uffici e ai tribunali di sorveglianza, ai centri di servizio sociale e agli istituti penitenziari.


Giustizia Noviello, Paolo Sordi, Ennio Antonio Apicela, Vito Tenore

Le nuove controversie sul pubblico impiego privatizzato e gli uffici del contenzioso dopo il testo unico sul pubblico impiego

Giuffrè editore, xxx, pagg. 625, Lire 78.000 (40,28 euro)

Il successo della prima edizione del volume (1999) ha stimolato gli autori, tutti esperti avvocati dello stato e magistrati, coordinati dal Prof. Vito Tenore (anch’egli Magistrato), a mettere mano al testo base per adeguarlo principalmente al quadro normativo di riferimento discendente dal D. Lgs. n. 165/2001. Il lavoro, giunto pertanto alla seconda edizione, può, a pieno titolo, essere inserito fra i classici del settore per la completezza delle questioni trattate, per la cura degli approfondimenti e per la natura manualistica del libro. L’opera, edita per l’utile collana “Cosa & Come” della casa editrice Giuffrè, si pone lo scopo di essere una semplice guida per la gestione del contenzioso nel mondo del lavoro pubblico privatizzato.
Il testo, articolato su otto capitoli e due appendici monotematiche sulla giurisprudenza più rilevante e sulla normativa di settore, consente un approccio concreto alla problematica, privo di inutili corollari di minor rilievo pratico.
Gli autori, stimolati da congrue esperienze professionali e didattiche, hanno riepilogato, in modo chiaro e semplice, un comparto del diritto assai complesso, senza mai cadere nella ovvietà.
L’opera riepiloga, come punto nodale, una delle principali innovazioni introdotte dal D. Lgs. n. 29/1993 (recante norme in materia di organizzazione del pubblico impiego, recentemente confluito nel D. Lgs. n. 165/2001) costituita dalla devoluzione al giudice ordinario, del cospicuo contenzioso relativo al rapporto di lavoro fra P.A. e dipendenti pubblici, precedentemente riservato alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Tale passaggio di giurisdizione, che costituisce il naturale sviluppo della cosiddetta privatizzazione del pubblico impiego, ha comportato la omogeneizzazione del regime processuale.
Siffatto spostamento di giurisdizione ha lasciato spazio, però, ad altre problematiche, già evidenziate dalla dottrina. Infatti, non sono del tutto chiariti i confini dell’ambito di giurisdizione del giudice ordinario.
Il testo si muove anche in questa ottica, ossia in quella di fornire elementi interpretativi di chiarezza sui vari profili sostanziali e processuali che costituiscono davvero i punti nevralgici della dinamica giuridica, messi in evidenza con frequenti ed opportuni richiami all’appendice giurisprudenziale.
Di significativo interesse è il capitolo VII riservato “agli uffici per il contenzioso e la loro organizzazione”, per i rilevanti riflessi pratici che ha sulla stessa P.A. agente. Il Prof. Tenore, nel capitolo, ha posto l’attenzione su un’altra fondamentale novità legislativa: in primo grado la difesa in giudizio innanzi al tribunale del lavoro è affidata dalla parte resistente e, dunque, dall’amministrazione ai propri dipendenti (art. 417 bis c.p.c.).
Il conferimento della difesa dell’amministrazione a propri dipendenti rappresenta un processo evolutivo che trova conferma nei più recenti provvedimenti che tendono a devolvere a difensori (non professionisti) interni le controversie di minor complessità. Si tende, in tal modo, di deflazionare il carico di lavoro dell’Avvocatura erariale e di contenere i costi dell’amministrazione, non patrocinati dall’Avvocatura dello Stato, nel pagare i compensi dei professionisti del foro.
Nel capitolo, il Tenore offre ai “difensori interni” utili spunti organizzativi per agevolare l’attività di difesa della propria amministrazione che, talvolta, sono estremamente importanti per avere un quadro di riferimento aggiornato. In sostanza, tutto il manuale tratta principi sostanziali e processuali con l’occhio puntato all’operatore del diritto che è quotidianamente impegnato a soddisfare esigenze operative e concrete.
In conclusione, si tratta di un manuale ben concepito, completo, di sicuro ausilio nell’attuazione della nuova disciplina giuridica sul contenzioso del pubblico impiego privatizzato diretto all’obiettivo di efficacia ed efficienza della P.A.. In tale quadro, dunque, il volume appare rispondente alle premesse, tanto da divenire una guida operativa estremamente utile per orientarsi nel difficile mondo del contenzioso amministrativo.

Magg. CC Francesco Bonfiglio


Giovanni Cantoni

Aspetti in ombra della legge sociale dell’islam

Centro Studi sulla Cooperazione “ A. Cammarata”, S. Cataldo (CL), 2000, pagg. 174, Lire 20.000 (10.33 euro)

L’asciutta cronaca dei fatti che pongono in costante pericolo la pace in Medio Oriente e le notizie, non infrequenti, di vere e proprie persecuzioni nei confronti di cristiani in Sudan, Algeria ed Indonesia dovrebbero far considerare al lettore quanto possa essere imperfetta la sua conoscenza ed interpretazione dell’islam.
È vero che ne abbiamo un’immagine edulcorata? Che ne consideriamo, spesso travisandoli, soltanto gli aspetti contigui alla fede cristiana ed a quella ebraica, ricordando la leggenda dei tre anelli? Che, trascurando la conoscenza attenta ed approfondita dei fondamentali aspetti giurisprudenziali, connaturati alla rivelazione coranica, finiamo per applicare all’islam dei parametri interpretativi tipici del cristianesimo? Se la risposta a queste domande è sì, allora, la lettura del denso studio di Cantoni non può che rappresentare sia uno stimolo a colmare le nostre lacune culturali sia un’ utilissima bussola per muoversi all’interno dell’universo della shari’a, mantenendo il riferimento polare della fede cristiana.
Ciò che interessa all’autore non è, infatti, proporre uno studio sul diritto musulmano ovvero sulla storia e la filosofia islamica, chè per questo il lettore potrà fare ricorso ad una densissima ed esaustiva bibliografia che, da sola, dimostra la profondità della preparazione di quest’opera, quanto, piuttosto, portare a riflettere sul confronto fra islam e cristianesimo, evidenziandone gli spazi di libertà e le garanzie riservate alla dignità della persona umana che, veramente, rappresenta il punto nodale del dialogo interreligioso ed un aspetto sostanziale di qualsiasi ipotesi di convivenza sociale.
Anche l’ufficiale, quale operatore sociale stricto sensu, troverà nello studio di quest’opera non pochi stimoli per l’approfondimento e lo sviluppo di un’azione concreta, capace di comprendere le dinamiche di un territorio nel quale, sempre più, si va producendo, con le parole di Max Frisch, una “ Überfremdung”, un “ inforestierimento”, capace di alterare gli aspetti fondanti del costume e del carattere di una nazione.

Cap CC Ilario Favro


Maurizio Santoloci

Tecnica di Controllo Ambientale (rifiuti, acqua, aria, rumore)

Laurus Robuffo, 2001, pagg. 654, Lire 68.000 (35,12 euro)

Il prestigio dell’Autore, magistrato di Corte d’Appello con funzioni di Giudice Unico Penale, è direttamente connesso alle molteplici attività e funzioni pluriennali svolte dallo stesso nel campo del c.d. “Diritto all’Ambiente”, che gli hanno consentito di maturare una pregevole esperienza diretta, caratterizzata dall’alto profilo sia didattico sia pratico applicativo delle legislazioni speciali regolanti la delicata materia.
La vastità, la complessità e l’articolazione delle normative vigenti in materia ambientale fanno si che la professionalità e la preparazione degli operatori deputati all’attività di controllo debbano essere sempre più qualificate e puntuali; in risposta a tale preminente esigenza si colloca il manuale realizzato dal Santoloci sulle tecniche di controllo ambientale.
Il testo tratta tutti gli aspetti giuridici, pratici e procedurali inerenti le attività di controllo, rilevamento, e verifica sugli inquinamenti prodotti dai rifiuti, dalle acque, dalle emissioni in atmosfera e dalle emissioni rumorose.
La prima parte del volume è dedicata alla trattazione di problematiche generali, di principio e procedura, relazionate agli aspetti prettamente operativi della polizia giudiziaria in ordine ai reati ambientali, nella considerazione di fondo che, comunque, qualsiasi organo di polizia giudiziaria è competente ad agire nello specifico settore, al di là delle specializzazioni; tale significativa parte viene rivisitata dall’Autore anche alla luce della riforma introdotta dalla L. n. 397/2000, in tema di “investigazioni difensive”.
Le rimanenti quattro parti dell’opera trattano in profondità degli illeciti e delle procedure di controllo circa le predette specifiche tipologie di inquinamento, delineandone realtà concrete ed esperienze vissute sul campo in un sistema integrato rappresentato sia dagli aspetti normativi che dalle evoluzioni giurisprudenziali.
L’ampio ricorso a schemi esemplificativi ed alla modulistica di P.G.(il manuale contiene anche una casistica di capi di imputazione esemplificativi per i Pubblici Ministeri), il tutto raggruppato e sistemizzato per aree tematiche, fanno si che il testo assolva la triplice funzione di strumento chiarificatore, di mezzo di approfondimento e di vera e propria guida per gli adempimenti procedurali.
L’opera, corredata di un utile CD Rom, per la sua completezza e profondità di trattazione, si rivolge non solo agli operatori di polizia (sia amministrativa che giudiziaria) ma anche ad altri operatori statali, locali e del diritto in genere.


Magg. CC Gianni Cuneo


Maurizio Santoloci

Tecnica di Controllo Ambientale (edilizia, vincoli paesaggistici)

Laurus Robuffo, 2001, pagg. 387, Lire 50.000 (25,82 euro)

La necessità sentita di dover sviluppare una azione di contrasto più efficace al fenomeno dell’abusivismo edilizio ed allo scempio paesaggistico ambientale ha determinato l’Autore, magistrato veterano delle specifiche tematiche sotto il profilo giuridico - operativo, a produrre un nuovo sforzo letterario capace di coinvolgere tutte le pubbliche amministrazioni e le forze di polizia in un impegno costante, qualificato e diffuso in materia.
Nell’ambito del vasto contesto della tutela giuridica dell’ambiente il settore della normativa urbanistico-edilizia e quello dei vincoli paesaggistico-ambientali costituiscono dei punti nevralgici, atteso che proprio la violazione di tali legislazioni ha determinato, e tuttora determina, i più gravi e sistematici stravolgimenti territoriali della nostra Nazione.
Segnatamente in tale contesto si innesta l’opera in argomento che si prefigge l’obiettivo di offrire a tutti gli operatori del settore uno strumento pratico, agile e di facile consultazione per interpretare correttamente le due speciali normative, anche alla luce delle importanti e significative progressioni giurisprudenziali.
Seguendo l’ormai consolidato schema espositivo, l’Autore pone sotto esame le due differenti normative svolgendo, per ognuna di esse, una profonda analisi sia degli illeciti configurabili sia delle relative procedure di controllo da attuare, il tutto completato da numerosi ed utilissimi schemi riepilogativi e moduli per la compilazione degli atti connessi alle attività.
Il volume, corredato di CD Rom (particolarmente vantaggioso per la stampa della modulistica), oltre a contenere le ultime novità giurisprudenziali, specie in tema di demolizione delle opere abusive e delle concessioni in sanatoria in aree sottoposte a vincolo, reca alcuni cenni sul nuovo Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato dal Consiglio dei Ministri il 24/5/2001e che entrerà in vigore dal gennaio 2002.

Magg. CC Gianni Cuneo


Saverio Emolo

Intercettazioni di Conversazioni e Comunicazioni

Edizioni Giuridiche Simone, 2001, pagg. 256, Lire 30.000 (15.49 euro)

L’Autore, con l’opera in trattazione, ha inteso realizzare un utilissimo manuale teorico-pratico sul tema delle attività intercettive ad ampio spettro, ricomprendendovi tutte le tipologie di “captazioni” effettuabili (telefoniche, ambientali, informatiche, telematiche).
Partendo dalla ricostruzione storica dell’istituto delle intercettazioni, l’opera esamina lo speciale strumento investigativo rispetto alla triplice funzionalità operativa dello stesso, ossia come mezzo di ricerca della prova, come mezzo di prevenzione dei reati ed infine come mezzo per agevolare la ricerca del latitante; l’esame normativo effettuato dall’Autore, circa le predette funzionalità, appare approfondito ed aggiornato, specie per quanto attiene le modifiche-integrazioni introdotte dalla legislazione antimafia (L. n.203/1991 e L. n. 356/1992), dalla legislazione sulla criminalità informatica (L. n. 547/1993) e dalle norme emanate in attuazione dei principi sul “giusto processo”(L. n. 63/2001).
Uno degli aspetti più fondanti dell’opera è costituito dall’ampio riferimento giurisprudenziale alle attività d’intercettazione, considerata la presenza delle numerose pronunce della Corte Costituzionale e dei cospicui indirizzi interpretativi formulati dalla Suprema Corte di Cassazione.
La lettura dell’opera, strutturata su dieci capitoli interdipendenti tra loro, risulta scorrevole e di facile comprensione, specie per quanto attiene la parte centrale laddove vengono trattati gli aspetti dinamici dell’attività intercettiva, ripartiti nelle fasi procedimentale, esecutiva, documentale, del deposito e della trascrizione.
Di particolare interesse e validità risulta la parte dedicata, nel capitolo ottavo, alla utilizzabilità sotto il profilo processuale delle intercettazioni sia “ante processum” che nel dibattimento.
L’esposizione dell’opera si conclude con il decimo capitolo che si sostanzia nella esplicitazione pratica dell’intera tematica intercettiva, riportando la concreta attuazione delle operazioni di intercettazioni eseguite nel contesto di un reale episodio investigativo vissuto dalla squadra di P.G. di un Commissariato della P.S. di Roma.
In conclusione il manuale in argomento costituisce un vero e proprio strumento pratico-giuridico funzionale alle esigenze degli operatori di polizia che possono così anche disporre, tramite le due appendici dell’opera, di un quadro riepilogativo della normativa di riferimento e di uno spazio contenete la modulistica di settore.

Magg. CC Gianni Cuneo


Basilio Buzzanza, Fausto De Santis

Atti di Polizia Giudiziaria - Guida Pratica -

Laurus Robuffo, 2001, pagg. 608, Lire 62.000 (32,02 euro)

Gli Autori, uno Magistrato Consigliere di Cassazione e l’altro Ispettore Superiore della P.S., forti delle loro esperienze maturate nel campo processuale e delle investigazioni, hanno realizzato la decima edizione del manuale pratico dedicato agli atti di polizia giudiziaria, che già nelle precedenti edizioni ha riscosso vasti ed autorevoli consensi.
Il filo conduttore sotteso all’opera è costituito dall’enorme importanza che rivestono sia la P.G., intesa come soggetto processuale, sia le indagini svolte dalla P.G. in relazione all’intero e successivo momento processuale; in tale contesto assume una particolare valenza un testo capace di assicurare all’attività di P.G. la necessaria rilevanza processuale, conseguibile solo attraverso il preciso e puntuale rispetto delle norme di procedura previste. In ossequio ai citati principi cardine, il testo fornisce, in maniera chiara e completa, le indicazioni normative e pratiche per il corretto espletamento dell’attività di polizia giudiziaria, secondo una suddivisione in due parti fondamentali.
La prima parte è dedicata alla illustrazione accurata ed approfondita degli istituti e dei soggetti processuali che hanno una stretta attinenza con gli atti di P.G., mentre la seconda si sostanzia in una completa guida alla compilazione degli atti di P.G. puntualmente corredata della relativa modulistica, affinché l’operatore di polizia non corra alcun pericolo di effettuare errori e/o omissioni che potrebbero fortemente pregiudicare la sua attività.
Nell’elaborazione espositiva della modulistica ciascuna formula è preceduta da un utile elenco degli adempimenti da assolvere e succeduta dai profili processuali di utilizzabilità, riferiti alle varie fasi del procedimento, dell’atto medesimo.
L’opera è corredata di un funzionale CD Rom che, tra l’altro, consente un rapido adattamento della modulistica ai casi concreti, in sede applicativa.
In conclusione, si tratta di un pregevole ed aggiornato strumento operativo posto a disposizione degli ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria impegnati in qualsiasi struttura di P.G.

Magg. CC Gianni Cuneo