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  • N.2 - Aprile-Giugno
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Libri

Alessandro Pajno - Luisa Torchia

La riforma del governo - commento di decreti legislativi n. 300 e n. 303 del 1999 sulla riorganizzazione della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri

Società editrice Il Mulino, 2000, pagg. 542, Lire 70.000 (36,15 euro)


Le grandi riforme all’apparato amministrativo degli anni novanta hanno reso inevitabile la necessità, da tempo prospettata, di una revisione generale dell’organizzazione statale.

La nuova suddivisione di funzioni, fra il centro e la periferia, con la conseguente dismissione di competenze statali, ha modificato la stessa funzione dello Stato nel rapporto con le varie Autonomie.
L’amministrazione diretta ha ceduto il passo alla rilevante funzione di indirizzo e coordinamento, sempre più carica di significati politici.

Il nucleo fondamentale delle riforme “Bassanini” si identifica con il Capo I della legge n. 59/1997 mentre il fulcro organizzativo delle riforme trova la sua disciplina nel Capo 11. In particolare, l’articolo 11 ha delegato il Governo ad emanare i decreti legislativi di riordino della struttura amministrativa Statale e degli enti pubblici nazionali.

È scaturita la più grande riforma amministrativa del dopoguerra nonché la prima disciplina organica sulla materia dopo la legge Cavour del 1853 (la legge n. 1843).

I decreti 300 e 303 hanno razionalizzato l’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno riordinato ed accorpato i Ministeri, riorganizzato, fuso o soppresso le amministrazioni centrali a ordinamento autonomo, le Aziende di Stato e gli enti pubblici nazionali.

Il posto baricentrico spetta senza dubbio al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che costituisce il centro nevralgico dell’organizzazione amministrativa statale.
Su questi argomenti, di rilevante importanza ed attualità, si muove l’opera coordinata dal Consigliere di Stato Pajno e dalla Prof.ssa Torchia che, con una singolare semplicità espositiva, introducono il Governo e l’Amministrazione nella modernizzazione del sistema italiano.

Il manuale si articola in più parti, dedicate alla riforma della Presidenza del Consiglio, alla riforma dei singoli ministeri (ne sono previsti 12) ed alla riforma del Governo sul piano costituzionale, commentati nel dettaglio da magistrati, professori universitari e funzionari dello Stato preposti ai vari settori dell’amministrazione.

Di rilevante interesse è la trattazione, con un taglio storico - giuridico interessante anche per i non addetti ai lavori, del Ministero della Difesa, ad opera del Consigliere della Corte dei conti D’Auria, che illustra l’evoluzione ordinativa del Dicastero, partendo dal 1947, epoca in cui furono unificati i preesistenti Ministeri della Guerra, della Marina Militare e dell’Aeronautica, sino alla istituzione dell’Agenzia Industrie Difesa (art. 22 del D. Lgs. n. 300) disegnato, al pari anche di altre Agenzie, ma con la caratteristica di gestire gli enti secondo criteri di “economica gestione” sulla base di un regolamento (n.d.r.: è stato approvato con D.P.R. n. 424/2000).

L’Agenzia, che ha lo scopo di gestire le attività produttive della difesa su tutto il territorio nazionale, non ha organi decentrati, al di fuori delle stesse unità produttive.

Il libro è arricchito da una corposa appendice che riporta i decreti legislativi 300 e 303 nonché il disegno di legge costituzionale “modifiche all’art. 95, secondo comma, della Costituzione” (A.C. n. 6136 del 1999).

In particolare, tale disegno di legge distingue due figure di Ministro, di diverso livello, coesistenti all’interno di uno stesso dicastero, connettendosi organicamente alla riforma dei ministeri realizzata con il più volte citato D. Lgs. n. 300/2000.

Magg. CC Francesco Bonfiglio.


Antonio Pagliaro

Sommario del Diritto Penale Italiano

Giuffrè editore, 2001, Lire 46.000 (23,76 euro)

Antonio Pagliaro ci offre un manuale semplificato anche, ritengo, in vista delle nuove esigenze didattiche della Facoltà di Giurisprudenza riformata. Poiché egli è tra i pochi che possano cimentarsi efficacemente con l’opera di sintesi, a fini didattici, del diritto penale, riuscendo a risalire per ogni istituto o regola all’insieme essenziale dei suoi caratteri, il risultato è assolutamente apprezzabile.

L’articolazione dei passaggi argomentativi sui singoli temi si snoda sempre con grande chiarezza d’espressione, ma soprattutto riuscendo, di volta in volta, ad attingere ad un livello di composizione delle questioni tali da produrre, di certo pienamente, l’effetto di comunicazione e di apprendimento desiderato.

La semplificazione del dibattito dottrinale, se giova alla misura ridotta del testo e alla sua “speditezza”, nulla toglie alla completezza della materia. Se il lettore pensa al “sommario” solo come ad una esposizione per sommi capi è fuori strada; i limiti della trattazione non escludono che nell’opera si ritrovino tutta la scienza e la profondità di pensiero di Antonio Pagliaro.

Prof. Angelo Carmona.


Eraldo Stefani

Codice pratico delle indagini difensive

Giuffrè editore, 2001, pagg.444, Lire 56.000 (28,92 euro)

Un codice commentato, coordinato con le leggi complementari ed annotato con la giurisprudenza sulla investigazione. Un testo agile e completo, suddiviso in cinque parti: la Costituzione e le altre disposizioni fondamentali; le indagini difensive; la competenza penale del giudice di pace; la deontologia nelle indagini difensive; l’appendice legislativa. Correda l’opera l’albo professionale degli investigatori privati. Solo la normativa essenziale trova posto in questa raccolta di leggi che riporta ampi stralci del codice di procedura penale e tutte le più recenti leggi che hanno attinenza con le indagini difensive.


Aniello Nappi

Guida al codice di procedura penale

Giuffrè editore VIII^ ed., 2001, pagg. 1010, Lire 110.000 (56,81 euro)

Opera di indubbio valore scientifico ed “operativo”, il testo costituisce un punto di riferimento importante per guardare la nuova procedura penale secondo un’ottica diversa e recidere ogni legame con la precedente impostazione della materia, vincolata ad una prospettiva eminentemente inquisitoria.
La suddivisione del manuale tradisce pienamente la volontà di un approccio innovativo che permetta di penetrare profondamente nei nuovi istituti processuali introdotti dal codice Vassalli. Una prima parte è dedicata al sistema nella prospettiva della prova e costituisce una vera e propria introduzione alla procedura penale: i metodi come analisi di due tradizioni e di due alternative, le fasi del procedimento e del processo nei loro profili strutturali e funzionali, la forma degli atti e il tema nevralgico della valutazione della prova.
Una seconda parte è dedicata ai riti e descrive le sequenze procedimentali e processuali, dalle indagini preliminari sino al procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica.
Un’ultima parte tratta delle cosiddette “implicazioni”: misure cautelari, impugnazioni, azione civile e questioni pregiudiziali, esecuzione, rapporti giurisdizionali con autorità straniere.
Il costante aggiornamento del testo è affidato alle numerose note integrative che completano i paragrafi dei vari capitoli.


AA.VV.

Le recenti modifiche al codice di procedura penale. Vol. III - Le innovazioni in tema di riti alternativi (a cura di Rosalba Normando)

Giuffrè editore, 2000, pagg. 273, Lire 34.000 (17,56 euro)

L’impatto della legge Carotti, e successive modificazioni e integrazioni, sui riti alternativi. Un commento a prima lettura con contributi di: Marzia Ferraioli (incentivi all’acquiescenza e “consenso” obbligato nei nuovi procedimenti speciali), Vania Maffeo (il giudizio abbreviato), Felice Pier Carlo Iovino (i limiti all’appello nel rito abbreviato), Giorgio Spangher (l’applicazione di pena su richiesta delle parti), Enrico Ranieri (il decreto penale di condanna, l’oblazione), Giuseppe Della Monica (il giudizio direttissimo dinanzi al tribunale ordinario in composizione monocratica), Sergio Lorusso (il giudizio abbreviato nel rito monocratico).


D. Siracusano - A. Galati - G. Tranchina - Zappalàiorgio Lattanzi

Diritto processuale penale - vol. 1

Giufflè editore, 2001, pagg. 470, Lire 50.000 (25.82 euro)

Questa nuova edizione segue alle ultime modificazioni del sistema processuale penale. In particolare le scelte legislative sul giusto processo e sulle investigazioni difensive hanno contribuito ad esaltare il contraddittorio per la prova e a rendere effettiva la parità delle parti davanti al giudice terzo.

Si tendono a ridurre drasticamente le ipotesi di prove precostituite al dibattimento e vengono potenziati i dispositivi sul contraddittorio anche per i fatti e le circostanze affermati prima del dibattimento.

Il giudice unico e il giudice di pace rappresentano le riforme, ordinamentali e di struttura, adottate all’insegna della semplificazione del sistema processuale penale e della speditezza del procedimento.

L’opera sottolinea come in questo nuovo assetto ordinamentale l’udienza preliminare subisca una vera e propria “mutazione genetica”, perdendo la sua originaria funzione di filtro delle imputazioni per assumere quella di uno spazio processuale dove sperimentare regole decisorie più duttili e nuove forme di giudizio abbreviato.
Le recenti riforme hanno in sostanza comportato uno scadimento dell’impianto bifasico ideato e costruito dal legislatore originario come modello alternativo ad un processo di stampo inquisitorio.

L’udienza davanti al GUP assume una veste ed un’importanza neanche immaginata, diventando la sede dove definire un processo senza cesure e in un’unica fase che condensa e conclude la contrapposizione tra accusa e difesa, poste ormai su uno stesso piano di influenza processuale.


Giorgio Lattanzi

Codice Penale

Giuffrè editore, II^ ed., 2001, pagg. 2470, Lire 280.000 (144,61 euro)

Un codice penale completamente annotato con la giurisprudenza. Un sistema di annotazione su due livelli: un primo tendente a fornire immediatamente le modifiche normative del singolo articolo e i più importanti interventi della Corte costituzionale in tema di legittimità costituzionale, filtrata anche attraverso numerose sentenze interpretative; un secondo livello più sistematico che guida il lettore - attraverso sommari molto esplicativi - ad un’analisi ragionata della giurisprudenza e della norma penale.

La copiosa giurisprudenza riportata rende questo testo particolarmente utile nella ricerca dei diversi orientamenti espressi dai giudici di merito e da quello di legittimità e delle diverse soluzioni adottate per i più spinosi problemi interpretativi.

Una significativa raccolta di normativa complementare, in parte commentata anch’essa con la giurisprudenza, arricchisce un’opera davvero importante per l’operatore pratico del diritto: aborto, armi, carte di credito e riciclaggio, discriminazione razziale, mafia e misure di prevenzione, modifiche al sistema penale, ordine pubblico e criminalità organizzata, prostituzione, società, mercato finanziario e fallimento, stupefacenti, usura.


Luigi Matteo Bonavolontà

Il nuovo processo penale nel suo aspetto pratico

Giuffrè editore, 2001, pagg. 573, Lire 68. 000 (33.57 euro)

Il volume appartiene ad una collana ideata specificamente per il professionista e per le aziende. In questo senso l’opera viene presentata come uno strumento operativo di grande utilità per affrontare e risolvere i numerosi problemi con cui si misurano gli avvocati, i magistrati, gli investigatori privati, i periti, i consulenti tecnici e tutti gli operatori pratici.

Dopo una prima parte dedicata alla illustrazione sistematica dei vari istituti processuali, per i quali le esigenze descrittive non vanno disgiunte da necessari momenti di approfondimento, il testo riporta un formulario del processo penale che costituisce un’agile e preziosa guida per la redazione degli atti giudiziari.
L’opera rappresenta indubbiamente una felice sintesi di teoria e pratica, orientando il lettore alla soluzione dei numerosi problemi applicativi e offrendogli uno strumentario di immediata utilizzazione che semplifica notevolmente gli adempimenti necessari nell’itinerario processuale.