
La settimana scorsa un brigadiere dei carabinieri di Sampeyre (Cuneo) insieme ad un aggiunto, soldato degli alpini, stava traducendo per la via mulattiera a Venasca un briccone matricolato, allorché questi riuscì a fuggire. I due militi sulle prime si diedero ad intimare al fuggitivo di fermarsi, sparando alcuni colpi di rivoltella in aria tanto per intimorirlo. A forza di rincorrerlo giù per la ripa, con grave pericolo personale essi riuscirono a raggiungerlo e ad ammanettarlo nuovamente dopo un'aspra e violenta colluttazione, nella quale quei tre corpi minacciarono varie volte di precipitare ruzzoloni avvinti insieme.
(Da "La Domenica del Corriere" del 28 marzo 1909)