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Eroismo sfortunato. Sabato scorso, di prima mattina, il carabiniere Mendacci, mentre passava per via Nazionale a Roma, diretto alla ferrovia, vide avanzarsi infuriato un cavallo fuggito poco prima dalla caserma d'artiglieria di Castro Pretorio. I passanti scappavano atterriti senza osar affrontare la bestia. Lo fece il bravo carabiniere che riescì a gettarlesi al collo. Il cavallo s'infuriò anche di più: una lotta terribile s'impegnò fra il quadrupede e il soldato ch'era fatalmente imbarazzato dal mantello. E il povero soldato finì per cadere a terra, trascinato per un po' col capo sul selciato e calpestato dall'animale. Questi riescì a liberarsi e a riprendere la corsa (venne poi trattenuto da un vetturale) ma il carabiniere Mendacci, condotto all'ospitale in grave stato, morì poco dopo vittima del suo coraggio. Ebbe onoranze degne, a cura dello Stato

(Da "La Domenica del Corriere" del 13 febbraio 1910)