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Immagine descritta nella didascalia sottostante




Pochi giorni addietro alla Stazione dei Carabinieri di Castellamonte giunse la notizia che l'assassino del Sindaco di Mazzè aggiravasi nel territorio di Campo. Subito il brigadiere Cebrari ed il carabiniere Morelli si diressero alla cascina Vignazze, ove egli si trovava realmente nascosto nel fienile. Dopo più di un'ora di appostamento, non giungendo i rinforzi chiesti, il coraggioso brigadiere decise di procedere all'arresto del Rat. Accostata una scala egli vi salì, ma nel frattempo l'assassino gli tirò una fucilata a meno di due metri di distanza. Visto il luccichio dell'arma, il militare fu lesto a gettarsi a terra dove lo raggiunse un'altra scarica senza però colpirlo. Ignorando forse la presenza del carabiniere Morelli, l'assassino si scoprì sporgendo la testa dal fienile. Il Morelli fu lesto a mirare cogliendo nel segno.

(Da "La Domenica del Corriere" del 15 aprile 1900)