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Immagine descritta nella didascalia sottostante




Durava ancora la dolorosa impressione per i gravi eventi della Sicilia e per le dolorose repressioni colà adottate dal governo, allorché lunedì, 15 corrente, si diffuse in Italia la notizia che altri non meno gravi tumulti erano scoppiati nella Lunigiana, cioè nelle provincie di Massa e Carrara. L'apprensione per il pericolo di moti anarchici in quella regione esisteva già da qualche tempo, e già i proprietari di cave e le autorità avevano preso provvedimenti e misure. La sera di sabato verso le ore nove, ad Avenza, frazione di Carrara, una turba di tre o quattrocento persone, la maggior parte armate, aveva aggrediti due carabinieri, e a colpi d'arma da fuoco li aveva atterrati, uno morto crivellato letteralmente di palle, e l'altro gravemente ferito e come morto. Nella stessa notte, una pattuglia diretta a Fossola, altra località presso Carrara, si incontrò con un altra banda composta di un centinaio circa di tumultuanti e la sbandarono, operando parecchi arresti. Nella mattina della domenica due carabinieri vennero pure accolti a fucilate e alla sera altri scontri avvenivano sui monti di Massa e di Carrara.

(Da " il Secolo Illustrato " del 28 gennaio 1894)