Il tenente e il latitante

Un tenente dei Carabinieri, disarmato, s'incontra sulle montagne di Burgos, nel Sassarese, col latitante Salis per indurlo a costituirsi. (Da ' La Domenica dei Corriere ' del 9 luglio 1899)Un po' per deficienza di educazione, un po' per miseria, un po' per una naturale ribellione dello spirito smanioso di indipendenza, la Sardegna è la regione d'Italia in cui più vivo e più doloroso fiorisce ancora il brigantaggio. Non passa quasi giorno senza che le cronache di quei giornali registrino fatti di sangue, od intimidazioni, o catture di persone, o distruzioni di proprietà.

Chi commette un delitto magari in rissa, od in qualsiasi altra guisa incappa nel codice, si sottrae alla giustizia fuggendo al largo, tra i monti; e quella vita di stenti e di continue trepidazioni non può non avviarlo definitivamente al male anche se del male non provava gli stimoli.

Nei tempi del brigantaggio classico - caro ai romanzieri di mezzo secolo addietro - il brigante arrischiava sempre da solo tutto per tutto.

Non così ora in Sardegna, dove il brigante è soccorso, è protetto e magari nutrito dagli abitanti rurali e persino da possidenti e da autorità! Il favoreggiamento ha ivi assunto proporzioni tali da costringere il governo, nel maggio scorso, a procedere ad arresti in massa. Nei soli circondari di Nuoro e di Ozieri, nella notte dal 14 al 15, furono tratte in carcere circa trecento persone, fra le quali qualche sindaco, qualche segretario comunale, delle donne e dei giovanetti, tutti rei di favorire i briganti. Un sindaco che manda il messo del comune ad avvertire i latitanti dell'avvicinarsi dei carabinieri affinchè possano mettersi ìn salvo sembra a noi, a tanta distanza, un fatto mostruoso, incredibile; oppure sa quante volte si sarà ripetuto nell'isola disgraziata!
L'energica misura ha dato frutti abbastanza copiosi, perché molti dei latitanti che infestavano, che terrorizzavano il Sassarese caddero uccisi nei conflitti con la forza o si costituirono spontaneamente in carcere.

Uno degli episodi più recenti e più strani del brigantaggio sardo è quello rappresentato dal nostro disegno. t di pochi giorni addietro. A Burgos, nel Sassarese, spadroneggia, tiranneggia e intimidisce il latitante Salis, sul quale pende invano da tempo la taglia di 1500 lire. Poiché i carabinieri non riescono a prenderlo, venne ammonita la popolazione di abbandonarlo, pena l'arresto in massa. Uomini e donne divennero perciò furenti, ed armatisi cominciarono a dargli la caccia aiutando i carabinieri. La situazione diventando difficile, il padre del Salis, un contadino, recava testé l'invito al tenente dei carabinieri di recarsi in un dato sito, lontano, fra i monti, solo e senz'armi, ove il figlio sarebbesi a lui costituito. Il coraggioso ufficiale partì sotto una pioggia torrenziale: lo accompagnava il segretario. Dopo un'ora di faticoso viaggio egli giunse in vetta ad un monte ove il Salis, in compagnia di un altro latitante, presentossi vestito da galantuomo, con abiti assai puliti ed armato di pugnale. Alla cintura aveva una magnifica cartuccera. Il tenente disse quanto meglio seppe per persuadere il Salis a seguirlo. Questi però avanzò dei patti: un salvacondotto di 30 giorni, l'importo della taglia di 1500 lire a suo beneficio e la promessa che i giudici non l'avrebbero condannato. Un brigante che chiede all'ufficiale incaricato di arrestarlo i denari della propria taglia per goderseli da solo è un colmo. Nessun romanziere ha mai immaginato alcunchè di simile; pare una fiaba, un episodio fantastico ed è invece un brano di storia.

Non potendo il tenente promettere l'impossibile, il brigante gli strinse la mano e se ne tornò alla macchia. Rientrato in paese, il primo fece annunciare agli abitanti di Burgos e di Esporlatu - i quali evidentemente soccorrono il Salis dacché egli può vestire decenti abiti borghesi - che se entro pochi giorni il Salis non si fosse costituito da solo o non venisse catturato a forza, sarebbero cominciati gli arresti in massa. Tutti si protestarono innocenti, ma il panico soggioga quelle popolazioni minacciate di qua dal Salis, di là dai carabinieri. I più pavidi sono coloro a cui il Salis, come un tiranno di corona, avea proibito di lavorare. Da ciò l'accordo di tutti, uomini e donne, per dare la caccia al temuto latitante.

(Da "La Domenica del Corriere" del 9 luglio 1899)