SICUREZZA AGROALIMENTARE
Nuove garanzie sul latte italiano
28/02/2017
di Lando Desiati

La normativa che entrerà in vigore il prossimo aprile permetterà al consumatore di distinguere chiaramente il prodotto italiano da quello estero

I Carabinieri dei NASIl 19 aprile 2017 entrerà in vigore il decreto firmato lo scorso 9 dicembre dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali congiuntamente con il Ministro dello Sviluppo Economico, concernente l’“Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori”. Detto decreto si applicherà a molte tipologie di latte (UHT a lunga conservazione, sterilizzato a lunga conservazione, concentrato, ecc.) e di prodotti lattiero-caseari (formaggi, latticini, yogurt, kefir, cagliate, siero di latte, burro, ecc.) di qualunque origine animale, purché desti- nati al consumo umano e preimballati: ai sensi dell'art. 2 del Reg. (UE) n. 1169/2011, per “alimento preimballato” si intende “l’unità di vendita destinata a essere presentata come tale al consumatore finale […], avvolta interamente o in parte da tale imballaggio, ma comunque in modo tale che il contenuto non possa essere alterato senza aprire o cambiare l’imballaggio”.

Dal decreto risultano pertanto esclusi tutti i prodotti lattiero caseari sfusi o preimballati per la vendita diretta oltre, naturalmente, ai prodotti biologici ex Reg (CE) 834/2007 e ai prodotti a indicazione protetta (Dop, Igp, Stg) così come definiti dal Reg (UE) 1151/2012, per i quali continuano ad applicarsi le disposizioni già previste dalla normativa vigente. Nel decreto, inoltre, non compare il latte fresco, in quanto per tale categoria di prodotto era già prevista l’indicazione in etichetta della «Zona di mungitura» e/o della «Provenienza del latte», ai sensi del decreto interministeriale del Ministero delle Attività Produttive e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 27 maggio 2004.

 

IL LATTE MADE IN ITALY

 

L'operazione di mungituraDal prossimo 19 aprile, dunque, l'indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari prevedrà l’indicazione in etichetta del «Paese di mungitura» e del «Paese di condizionamento (trattamenti subiti dal latte, come per esempio quello termico, la concentrazione o l’edulcorazione n.d.a.) o di trasformazione», permettendo così al consumatore di conoscere l’effettiva storia del prodotto che sta acquistando. Il medesimo decreto prevede anche la possibilità di utilizzare in etichetta la sola dicitura «Origine del latte», nel caso in cui quest’ultimo sia stato munto, condizionato o trasformato nello stesso Paese. Qualora la mungitura, il condizionamento o la trasformazione del latte o dei prodotti lattiero-caseari avvengano, nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea, sono previste le seguenti diciture: «Latte di Paesi UE» per l'operazione di mungitura, «Latte condizionato o trasformato in Paesi UE» per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. Analoghe indicazioni sono previste per il latte e relativi derivati provenienti da Paesi situati al di fuori dell'Unione europea: «Latte di Paesi non UE», «Latte condizionato o trasformato in Paesi non UE». La sanzione prevista per i contravventori è di natura amministrativa pecuniaria, compresa tra i 1.600 e i 9.500 euro, salvo che il fatto costituisca reato.

Ovviamente tutte le disposizioni introdotte dal decreto in esame non si applicano ai Controllo prodotti caseariprodotti lattiero-caseari legalmente “fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell'Unione europea o in un Paese terzo”, ma soltanto, e non è poco, per tutti quelli realizzati in Italia a partire dal latte, cagliate o altri semilavorati. Conoscerne la filiera sarà uno strumento importante, sia sul piano della trasparenza informativa, sia della nostra “cultura agroalimentare” in senso lato: facciamone buon uso.

"Vogliamo garantire - dichiara il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina - la massima tutela e trasparenza per consumatori e produttori. Con la sperimentazione dell'origine in etichetta, infatti, chi acquista potrà scegliere in modo informato e consapevole il Made in Italy. Si tratta di una svolta storica che consente un rapporto nuovo tra gli allevatori, i produttori e i consumatori". "L'Italia - conclude il Ministro - continuerà a spingere perché questo modello si affermi a livello europeo e per tutte le produzioni agroalimentari, perché è una chiave decisiva per la competitività e la distintività dei modelli agricoli."

Controlli prodotti caseari