SALUTE
LA PROSSIMA VACANZA? DIGITAL DETOX
27/12/2017

di Gabriele Salari


Essere troppo connessi può portare conseguenze negative sul piano fisico e psicologico


FOTO A -  ©Tirol Werbung, Jarisch ManfredEssere connessi rischia di diventare una droga, di scatenare una dipendenza, per questo aumenta l’offerta di opportunità per staccare la spina, per dire addio a cellulari, pc e tablet per qualche ora o qualche giorno. Si tratta di fare una “dieta digitale”, perché controllare in continuazione email, notifiche e messaggi può essere controproducente e, quindi, nuocere al nostro benessere psico-fisico e al nostro rendimento lavorativo. Secondo una ricerca condotta dal McKinsey Global Institute, la semplice abitudine di tenere aperta la posta elettronica e controllare le email ricevute ci porta via ben 13 ore a settimana. Proprio quelle ore che sogniamo di dedicare a noi stessi o ai nostri cari o ancora ai nostri amici animali.

Il guru che insegna ai manager e non solo a disintossicarsi dal digitale si chiama Alessio Carciofi, fondatore di “Your Digital Detox”, spoletino, 34 anni, una consapevolezza nata da un’esperienza personale. «Nell’estate del 2013 sono andato per una settimana in un eremo francescano e mi sono trovato ad essere obbligatoriamente disconnesso. In queFOTO B1 - ©Tirol Werbung, Schwarz Jensi giorni mi sono reso conto di quanto il digitale si stesse impadronendo di me e da quella riflessione è nata, appunto, l’idea di elaborare una strategia di conciliazione fra presenza sulla sfera digitale e benessere personale spalmato su più livelli». Sono 31 milioni gli italiani attivi sui social, con YouTube a farla da padrone, seguito da Facebook e da WhatsApp. La via al “digital detox” individuata da Carciofi è diversa da quella statunitense che tende a eliminare il cellulare, secondo lui si tratta di farne un uso consapevole, moderato. E non a caso la risposta alla richiesta d’intervista formulata di domenica arriva il giorno successivo!

FOTO C -  ©Tirol Werbung, Jarisch Manfred (1)Essere troppo connessi può portare conseguenze negative sul piano fisico. Si va dall’artiglio da sms (Text Claw), ovvero a un’infiammazione dei tendini e del tunnel carpale, all’insonnia (perché le luci LCD degli strumenti digitali sopprimono la produzione naturale di melatonina fino al 22%). E a quanti di noi capita la sensazione che il proprio smartphone stia squillando e invece non è vero? Infine c’è il collo da sms, ovvero una postura leggermente curvata in avanti per via del continuo mettersi lì a leggere lo smartphone. Anche sul piano lavorativo non è ottimale essere sempre connessi. «Molte aziende cavalcano il digitale, ma con una mentalità analogica» spiega Carciofi. «Il risultato è che aumentano le distrazioni e peggiora la performance lavorativa, fino ad arrivare a due vere e proprie sindromi, la Fomo (Fear Of Missing Out) e la Nomophobia. La prima consiste nella paura di perdersi qualcosa non controllando in continuazione social network ed email. La nomophobia, invece, è il timore di rimanere fuori dal contatto di rete mobile, timore che può provocare effetti fisici simili agli attacchi di panico». Un recente studio ha rilevato che le persone con dipendenze digitali non riescono a prendere decisioni con obiettività e hanno difficoltà ad esprimere le proprie emozioni.

 

L’ALTERNATIVA

Imparare a dire no, scegliere per alcune ore al giorno di mettere il telefonino in modalitàFOTO D - © Tirol Werbung, Höfler Monika aerea per dedicarsi alla scoperta della natura e di se stessi. Il fine di un viaggio “digital detox” non è tanto quello di eliminare lo smartphone, quanto quello di favorire la riconnessione con se stessi, con le persone, la natura, l’arte e il mondo. Per farlo si eseguono workshop frontali, esperienze motivazionali, lavori manuali, sessioni di meditazione, yoga e altro ancora. Per dirla con il gruppo musicale dei Baustelle: “Per piacere non andare a navigare sulla Rete, stringi forte chi ti vuole bene”. E lo sanno bene i Carabinieri forestali che lavorano spesso in contesti di montagna o di ruralità dove la connessione, anche volendo, non c’è.

Svegliarsi alle tre di notte per andare a vedere l’alba in cima a una montagna, fare attenzione a dormire bene magari con una buona tisana, riscoprire l’arte del respirare correttamente. Queste sono solo alcune delle attività che vengono proposte nelle vacanze “digital detox” in Tirolo. “Il Wi-fi lo abbiamo ovunque, anche in queste valli, rinunciarci per disintossicarci un po’ può solo farci bene” afferma Nicole Pfeifer di Tirolo Turismo. “Ci sono tante attività piacevoli che richiedono la nostra concentrazione”. Stare in mezzo alla natura è essenziale per staccare, un aiuto qui viene anche dai materassi in fieno che si trovano nelle malghe di Villgraten, dove i cuscini sono fatti con la lana delle pecore che vediamo pascolare dalla finestra. Non è bene dare troppe regole, ma piuttosto godersi il momento: se proprio si vuole scattare una foto di quell’istante di relax, il telefonino può fotografare anche in modalità aereo. La calda atmosfera delle baite fa il resto e, d’altronde, si è visto che dormire in una casa fatta di legno di cirmolo aiuta a ridurre la frequenza cardiaca e migliora la qualità del sonno!

DOVE ANDARE

Tra le regioni europee più attive nel proporre viaggi detox c’è il Tirolo orientale (www.tirolo.com) in Austria, e più esattamente la Val Pusteria, quella valle lunga cento chilometri e divisa tra due stati, dove già al tempo dei Romani passava un’importante via di comunicazione, la Via Claudia Augusta, che congiungeva Verona alla Baviera. Qui si possono fare ciaspolate nella valle Winkeltal, attorno alla cascata, oppure riscoprire i piaceri più semplici, i profumi che avevamo dimenticato.

Chi ricorda quello del pane appena sfornato? Margit, cuoca e anima della Tassenbacherhof, a Strassen, offre ospitalità in una casa contadina splendidamente ristrutturata, ma anche corsi per imparare a fare il pane tirolese. Superato l’imbarazzo iniziale di chi è abituato a usare le dita solo per battere su una tastiera, ci si rimbocca le maniche e si impasta. Si attende, si infarina, si inforna. Il piacere che danno quei panini a cui non serve aggiungere nulla, è infinito. E la sera? A letto presto, perché il giorno dopo ci attende l’alba al Tessenberger Kreuz. Camminare nel buio per raggiungere la meta ci aiuta già a riconnetterci con noi stessi. E per chi volesse provare altrove esperienze di “digital detox”, non mancano i viaggi. Alessio Carciofi ne propone uno in India e uno in Islanda, per farsi scuotere dalla forza dirompente del fuoco e dell’acqua. Per chi preferisce restare in Italia, invece, l’Umbria si sta affermando come meta privilegiata per questo tipo di esperienze.