Già nell’antica tradizione orientale questa radice tropicale era considerata importantissima anche per le sue virtù terapeutiche utili a curare tutti gli organi del corpo. Ma cerchiamo di capirne meglio, insieme, i componenti; per prima la curcumina, da cui il nome e alla quale si deve il colore giallo. Il sapore, invece, viene dal turmerone. Quanto alle proprietà salutari, queste sono state indagate da numerosi ricercatori. La curcumina sembrerebbe, infatti, influire sulla modulazione dello stato infiammatorio che è alla base di obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e tumori. Alcuni studi effettuati sull’uomo evidenziano come un consumo giornaliero di curcuma possa portare a un calo di zuccheri nel sangue in soggetti diabetici, un aumento del colesterolo HDL “buono” a scapito di quello LDL “cattivo” e, in persone con aterosclerosi, una diminuzione dei livelli di fibrinogeno nel sangue, con conseguente minor rischio di trombi. Ma non solo. Altri studi sono stati condotti sulla curcuma in relazione alle sue virtù antinvecchiamento. Gli esami di laboratorio effettuati da ricercatori italiani del Cnr di Catania, dall’Università di Catania e da quella di Pavia, nonché da ricercatori statunitensi del New York Chemical College hanno confermato la capacità dei suoi antiossidanti nel contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all’invecchiamento del cervello, quali il cancro e l’Alzheimer. La curcuma potrebbe, quindi, giocare un ruolo importante nella lotta ai tumori, dato lo stretto legame del cancro con lo stato infiammatorio alterato e lo stress ossidativo e date le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie di questa spezia. Si pensa, infatti, che essa possa influire rallentando lo sviluppo tumorale. La validità di questa teoria, che viene tramandata da secoli dalla tradizione popolare, è oggi confermata da nuove teorie mediche e da un dato reale: è l’India e più in generale l’Asia, il continente dove l’incidenza dei tumori è molto più bassa rispetto al resto del mondo, ed è qui che il livello di consumo della curcuma è più alto in assoluto. La curcuma possiede anche notevoli proprietà cicatrizzanti: l’applicazione dei rizomi di curcuma su ferite, scottature, punture d’insetto e dermatiti dona sollievo immediato e velocizza il processo di guarigione. Tra le proprietà farmacologiche, vanno sicuramente menzionate anche quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione della bile e il
suo naturale deflusso nell’intestino. Il consumo di curcuma migliora il funzionamento di stomaco e intestino. Un vero toccasana per tutte quelle persone che hanno problemi di digestione (dispepsia), ma anche di meteorismo e flatulenza. Per non parlare dell’effetto positivo che la curcuma esercita sul nostro umore e sulla regolazione di diversi neurotrasmettitori tra cui la noradrenalina e la serotonina, favorendo un aumento del rilascio di dopamina, la sostanza che il nostro cervello produce in associazione con le esperienze più piacevoli. Il meccanismo di azione è lo stesso dei più comuni antidepressivi o di una corposa tavoletta di cioccolato fondente, ma senza antipatici effetti collaterali. La curcuma favorisce il buonumore anche grazie alla riduzione del cortisolo, un ormone che il nostro corpo produce in caso di stress prolungato. Una vera manna per le nostre vite sempre più frenetiche e fuori controllo.