30/09/2019
di Nello Fontanella
Nella Terra dei Fuochi i Carabinieri combattono una battaglia quotidiana contro il lavoro nero e lo smaltimento illegale di rifiuti, per bloccare i proventi della camorra e tutelare l’ambiente

- Un disastro ambientale tra i più gravi in Italia: lo sversamento illecito di rifiuti tossici da un lato e la combustione di ogni sorta di rifiuto dall’altra. Una vasta area di cerniera tra le province di Napoli e Caserta che nel “piano regolatore della camorra” doveva diventare un unico, grande sversatoio dove interrare rifiuti tossici e pericolosi. Ecco la “Terra dei Fuochi”, uno dei più grandi disastri ambientali in Italia. Oltre 30 anni di sversamenti illeciti che oggi creano ripercussioni su suolo, prodotti agricoli, allevamento, falde acquifere e di conseguenza sulla salute umana.

Un microcosmo di discariche in superficie e interrate, una terra martoriata da un inquinamento di origine dolosa e malavitosa.

Un popolo che con dignità e forza manifesta e lotta senza tregua contro questo massacro. Mamme, bambini, anziani, malati che chiedono a gran voce un futuro diverso

Il contrasto ai roghi tossici nella “Terra dei Fuochi” passa attraverso la lotta al sommerso. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di rifiuti provenienti dal lavoro “nero” e dal conseguente smaltimento incontrollato. Un fenomeno in diminuzione grazie alle attività di contrasto disposte dal Comando Legione Carabinieri Campania, cui concorrono reparti della specialità Forestale. In questo ambito, i servizi posti in essere dal Comando Regionale Carabinieri Forestali mirati a contrastare tali attività, in modo da eliminare alla fonte le gestioni irregolari e illecite di rifiuti, nel 2018 hanno registrato notevoli risultati in tema di controlli e sequestri: 2.266 attività controllate (+32% rispetto al 2017); 228 quelle sequestrate (tessili, pelletterie, agricole, edili, autolavaggi, carrozzerie, autofficine, rottamatori) con un incremento del 52% rispetto al 2017. Cinque le persone arrestate, 298 denunciate e 1.093 quelle identificate e controllate. Notevole anche l’attività di sequestro dei mezzi adibiti a trasporto illecito di rifiuti (43) e di controllo (232).

Non meno importante nel contrasto è l’impiego delle tecnologie avanzate come i droni in dotazione ai Carabinieri. Questi quadricotteri, spesso di dimensioni ridottissime e silenziosi, sono capaci di perimetrare le aree maggiormente a rischio, individuare siti, piccoli e grandi, ricostruire percorsi per attaccare gli sversatori. Operano giorno e notte grazie a speciali telecamere a raggi infrarossi e sono in grado di rilevare anche le variazioni di temperatura.