EVENTI
MUSICA E AMBIENTE
18/08/2021

di Stefano Cazora

 

 


 


Il 5 Giugno, in occasione del 207° Annuale di Fondazione, l’Arma dei Carabinieri ha voluto celebrare anche la Giornata Mondiale dell’Ambiente e ricordare i 160 anni dell’Unità d’Italia con uno spettacolare e originale concerto della Banda Musicale sulla piana di Castelluccio di Norcia, alle spalle del “Bosco Italia” la cui forma richiama i contorni della Penisola

PAG 16 - Foto G. PiscitelliIl luccichio delle uniformi e dei colorati copricapi si staglia nitido sui prati di Castelluccio di Norcia, quasi a proteggere sullo sfondo il celebre Bosco Italia i cui confini richiamano la sagoma della Penisola. Sull’altopiano a 1.400 metri di quota l’esplosione multicolore delle fioriture è già cominciata e presto richiamerà turisti da ogni parte del mondo.

È qui, in questo catino dal verde intenso, ai piedi del Monte Vettore noto per le misteriose leggende che avvolgono i Monti Sibillini, che l’Arma dei Carabinieri ha voluto evidenziare il proprio impegno per la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, inteso anche come metafora per la rinascita della natura e degli uomini, nonostante l’emergenza sanitaria in atto. Come? Con un concerto della Banda Musicale, abilmente diretta dal Colonnello Massimo Martinelli, ispirato ai temi della natura, delle tradizioni regionali, della storia patria e dell’Arma. E lo ha fatto insieme a due testimonial d’eccezione: Roby Facchinetti dei Pooh e Dolcenera. Un appuntamento da non perdere e da condividere, che è stato trasmesso da Rai 5 e rilanciato in contemporanea dai social network della Benemerita con grande eco mediatica.

Il 5 giugno ricorre l’Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, che quest’anno ha compiuto 207 anni. Secondo una più recente tradizione, in questa data si festeggia anche la Giornata Mondiale dell’Ambiente proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1971. Coniugare le due celebrazioni da parte di quella che è anche la più grande forza di polizia ambientale d’Europa, portatrice di un DNA valoriale orientato verso la tutela della biodiversità, ha consentito di esaltare entrambe le ricorrenze.

L’Istituzione storica e prestigiosa dell’Arma trae linfa per rinverdire e rafforzare i propri valori costitutivi, mentre i temi a favore della salvaguardia ecologica ricevono empatica accoglienza tra i custodi più robusti della Repubblica e della sua memoria.

Per celebrare questo connubio, l’Arma ha immaginato una location altamente simbolica: il Bosco di conifere di Castelluccio di Norcia, situato nel cuore del Parco Nazionale e piantato in modo suggestivo e tale da replicare esattamente la forma geografica dell’Italia. I pini neri che lo compongono sono stati messi a dimora nel 1961, in occasione del 1° Centenario dell’Unità d’Italia, per iniziativa dell’allora Ministro dell’Agricoltura e Foreste, Mariano Rumor. E proprio quest’anno ricorre il 160° Anniversario dell’Unità. Sono ormai lì da sessanta anni e hanno accompagnato la vita di chi sull’Altopiano vive e lavora, assistendo allo scorrere del tempo: dalla ricostruzione dopo il secondo conflitto mondiale al tempo dello spopolamento delle montagne, fino ai rovinosi terremoti e alla pandemia, ma anche al ritrovato interesse per la tutela del Pianeta. Tra questi abitanti, Renato Coccia, direttore dei lavori forestali del Bosco, unico sopravvissuto fra progettisti e operai o Sandra Barcaroli, allevatrice di ovini ed eroica produttrice di formaggi, che ha un piccolo campo di lenticchie proprio ai piedi del Bosco. Condizioni difficili che hanno indotto molti ad andarsene. Anche per questo l’Arma ha scelto Castelluccio, per portare ancora una volta il proprio sostegno anche morale, al fine di contribuire alla rinascita – che, metaforicamente, è anche l’auspicio rivolto all’Italia intera - esattamente come qui accade dopo i rigori invernali, quando la fioritura offre spettacolo e prova di vitalità immortale.

TESTIMONIAL D’ECCEZIONE

In quel giorno, per i Carabinieri così importante perché si celebra l’Annuale di Fondazione, a sottolineare i temi portanti della ricorrenza, anche Roby Facchinetti che ha cantato “Rinascerò, rinascerai” le cui note dalla sofferente Bergamo tanto cara all’autore, hanno raggiunto ogni parte del mondo nel momento più buio della pandemia e che oggi sono uno sprone ancora più forte verso la rinascita.

Dolcenera ha invece eseguito “Annie’s Song” del cantautore statunitense John Denver che per descrivere il più forte sentimento umano, l’Amore, fa ricorso ad uno stringente paragone con la natura “Tu riempi i miei sensi, come la notte nella foresta. Come una montagna in primavera, come un cammino nella pioggia. Come una tempesta nel deserto, come un dolce oceano blu…”. E infine una vera rarità. La Banda ha suonato “Campi di Tulipani”, brano rimasto nel cassetto per oltre trent’anni e per questo ancor più speciale, che fu commissionato nel 1990 al grande musicista Franco Battiato dall’allora Corpo forestale dello Stato, oggi unito all’Arma. L’opera è un inno struggente alla natura, alla sua bellezza e fragilità, ma anche una denuncia ferma contro chi prova ad aggredirla. È stato bello assaporare quell’indiscutibile gusto sofisticato e filosofico, ammirando il panorama ancora incontaminato, immersi tra le note della Banda e nella fioritura spettacolare della piana di Castelluccio, ripetendo insieme le parole del Maestro:

“Ho attraversato a piedi boschi

in tutte le stagioni e visto

gemme trasformarsi in fiori

ricchi di profumi in cui riposano…”

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