AMBIENTE
SORPRENDENTE ASPROMONTE
18/12/2018
di Giuseppe Gullì

Un territorio dalla spiccata variabilità geomorfologica, microclimatica e vegetazionale, ricco di biodiversità

 

“L’Aspromonte

merita il nome che porta.

È un’agglomerazione incredibilmente

aspra di colli e valloni e la geologia

del distretto… rivela un caos assoluto

di rocce di ogni età, contorte e

aggrovigliate da terremoti ed altri

cataclismi del passato”.

 

Norman Douglas,

viaggiatore inglese del XIX secolo

 

FOTO APERTURA - ParcoL’estremo lembo meridionale della catena appenninica si innalza tra il Mar Tirreno e il Mar Ionio fino a 1.956 metri s.l.m. (Cima Montalto) a costituire un massiccio montuoso dai versanti ripidi e profondamente incisi. Queste montagne furono denominate Aspromonte e comprendono un territorio dalle peculiari caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali.

Il massiccio aspromontano degrada sul Mar Tirreno attraverso una serie di ripiani a terrazze mentre il versante ionico è caratterizzato da un susseguirsi di profonde vallate con un’idrografia costituita da corsi d’acqua di tipo torrentizio, brevi e ripidi, denominati fiumare con un ampio letto ciottoloso nella parte terminale.

Le fiumare sono spesso asciutte in estate e appaiono punteggiate da macchie di oleandri in fiore, invece d’inverno, con l’arrivo delle piogge stagionali, sono capaci di piene rovinose e improvvise.

Per la sua conformazione geografica il territorio aspromontano si presenta con una notevole varietà paesaggistica e quindi con una spiccata variabilità geomorfologica, microclimatica, floristica e vegetazionale. Ricco di biodiversità, è oggi un’area protetta in seguito all’istituzione del Parco nazionale dell’Aspromonte con D.P.R. 14 gennaio 1994.

FOTO B - Cascata forgiarelleLE FORESTE DEMANIALI

Nel cuore del Parco nazionale, in prossimità del suo punto più elevato, la cima del Montalto, si trova un comprensorio boscato poco antropizzato della superficie complessiva di 2.871 ettari, di proprietà dello Stato, affidato alla gestione dell’allora Azienda di Stato per le Foreste Demaniali per rimboschire i terreni nudi e per tutelare e conservare le aree già boscate, con la finalità di prevenire i gravi fenomeni di dissesto idrogeologico all’epoca molto frequenti e diffusi. Le foreste demaniali furono inserite nel 1968 nel Parco nazionale della Calabria a costituire la porzione dell’area protetta in provincia di Reggio Calabria. Le foreste demaniali costituiscono forse la porzione dell’area protetta più rappresentativa ed importante e oggi sono incluse nella zona A del Parco, cioè nell’area più rigorosamente tutelata.

Ubicate nei comuni di Samo e Roccaforte del Greco, sul versante ionico, comprendono le sorgenti e il tratto iniziale di importanti fiumare come il Bonamico, l’Amendolea e La Verde.

Ricadono in una fascia altitudinale compresa tra i 700 e i 1.900 metri s.l.m..

L’area è ricca di sorgenti perenni per cui la portata dei corsi d’acqua si conserva anche nella stagione estiva; nei valloni più ripidi e impervi si formano spesso suggestive cascate come le Maesano sul torrente Menta, le Forgiarelle sul Ferraina e le Palmarello sull’Aposcipo.

FOTO C Bosco di FarnettoLA VEGETAZIONE

Nei boschi puri di faggio attorno a Montalto si incontrano spesso antiche aie carbonili, ultimi segni delle intense utilizzazioni della prima metà del secolo scorso. In questa fascia più alta anche l’abete bianco è molto diffuso, prevalentemente consociato con il faggio. A quote appena più basse compare il pino laricio con esemplari particolarmente vetusti con caratteristiche di alberi monumentali. Continuando la discesa verso il Mar Ionio diventa sempre più importante la presenza delle querce ed in particolare delle specie roverella e farnetto; si tratta a volte di piante millenarie dalle dimensioni eccezionali. Oltre al pioppo tremulo chiamato in gergo locale “candilisi”, tra le specie sporadiche è facile trovare l’acero, il melo e il pero selvatico, il tasso e l’ontano, quest’ultimo, in particolare, lungo i corsi d’acqua, e ancora l’agrifoglio. Nelle zone più umide si trovano specie di felci fra cui la più rara è probabilmente l’Osmunda regalis. In primavera orchidee, viole, gigli di monte e garofani selvatici. Si stima la presenza di circa 1.800 specie e sottospecie di flora.

FOTO F Martora okLA FAUNA

Grazie alla rigorosa tutela del territorio assicurata con l’istituzione dei parchi, si osserva una ripresa della popolazione del lupo, specie quasi estinta negli anni settanta del secolo scorso.

Sono state reintrodotte alcune decine di individui della sottospecie italica di capriolo, assente da questi territori da circa un secolo. E ancora il gufo reale, il gatto selvatico, lo scoiattolo meridionale, il driomio, un piccolo roditore presente soltanto in Calabria e in Friuli. Tra i mammiferi, la volpe, la faina, la martora, il tasso e la lepre, italica ed europea. Il Parco d’Aspromonte ospita anche rettili, tra cui la vipera, il cervone, un serpente lento e innocuo, e il ramarro occidentale. Importante presenza è quella della testuggine di Hermann, animale antichissimo dalla colorazione giallastra con macchie nere. Tra gli anfibi, possiamo trovare la salamandra pezzata, la salamandrina dagli occhiali e l’ululone appenninico, inconfondibile per la particolare colorazione ventrale giallo-arancio.

Di notevole valore scientifico è la presenza di alcuni coleotteri saproxilici come la Rosalia alpina e l’Osmoderma italicum. Tra le specie di farfalle, la rara Parnassius apollo, fortemente legata alle alte quote.

FOTO E  - Quercia monumentale in Loc. M. Perre.LE ESCURSIONI

Ricadendo all’interno della zona A del Parco nazionale dell’Aspromonte, le escursioni sono rigorosamente disciplinate dalle norme poste a tutela dell’area.

All’interno del Parco esiste una estesa rete di sentieri ben segnalati e riportati sulle mappe pubblicate dall’ente gestore. Il primo sentiero inizia dalla località Materazzelli, in prossimità di un rifugio forestale diroccato, e porta in località Canovai dopo circa 8 Km, nei pressi di due bellissime cascate: le Forgiarelle sul Torrente Ferraina e la cascata Palmarello sul Torrente Aposcipo. Il sentiero continua fino a raggiungere la località Croce di Dio attraversando longitudinalmente tutta la foresta demaniale. Qui è possibile ammirare numerose piante di leccio, roverella e farnetto monumentali, inoltre questo percorso collega alcuni interessanti punti panoramici.

Il secondo sentiero inizia dalla stessa località e si sviluppa in prossimità della cima di Montalto attraversando il pantano e le radure, portando al rifugio forestale Giardini per poi tornare a Materazzelli in un percorso ad anello di circa 40 minuti.

COME RAGGIUNGERE LE FORESTE DEMANIALI DELL’ASPROMONTE

Gambarie d’Aspromonte è la località turistica più prossima alle foreste e ricade nel comune di S. Stefano d’Aspromonte a circa 30 Km da Reggio Calabria.

Provenendo da nord sulla A2, uscire allo svincolo di Bagnara Calabra e raggiungere Gambarie dopo aver percorso circa 20 km di strade statali. Da Gambarie si raggiunge la località Materazzelli percorrendo dal centro abitato, in località Fragolara, la strada per Montalto e il Santuario di Polsi, dopo circa 16 Km.

CONTATTI:

Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria, tel. 0965 369200, presso il Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità, Contrada Basilicò, 4 – Basilicò (RC) tel. 0965 743020.

Ente Parco d’Aspromonte, Via Aurora, 1 - Gambarie di S. Stefano in Aspromonte (RC), tel. 0965 743060