Essere liberi! Liberi da una tecnologia che ci incapsula, dalla luce di uno schermo che eclissa il nostro giorno, liberi dal ticchettio di un orologio che scandisce il tempo.
Liberi... si può esserlo davvero, ma bisogna volerlo e soprattutto sceglierlo. Una scelta difficile, ma per qualcuno di noi indispensabile. Un ritorno alle origini, alla natura, alla terra, al bosco e alle cose semplici. Imparare a “sopravvivere” nella natura e a vivere con essa, rispettandola perché siamo parte integrante di un sistema perfetto.
Da questa spinta nasce il “Natural Survival”, uno stile di sopravvivenza nuovo e unico nel panorama mondiale, il cui fondatore è Marco Priori, maestro di sopravvivenza, istruttore professionista e co-presidente della Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale (FISSS), nonché fondatore e direttore tecnico della nota Scuola di Sopravvivenza e Tracking “RedFox”.
Grazie alla sua formazione e alla lunga esperienza sia in Italia che all’estero, Priori ha
messo insieme tutte le sue conoscenze (è ingegnere ambientale, geologo ed esperto di scienze naturali) e le sue forze nell’organizzare corsi e lezioni di sopravvivenza per grandi e piccini, per tornare ad apprezzare la natura per quella che è e per quello che realmente può offrirci, rimanendo in equilibrio con essa.
A poco più di un’ora da Roma, nei dintorni di Orvieto, tra boschi incontaminati, Marco e il suo staff offrono la possibilità di mettersi alla prova e di ritrovare se stessi. Apprendere le tecniche ed osservare da vicino come gli altri esseri viventi si sono adattati per riscoprire le nostre reali e antiche abilità. “La Natura non ci è ostile, come spesso vogliono farci credere, è nostra alleata ed è in grado di sostenere tutte le nostre esigenze, basta imparare a conoscerla e a rispettarla. Personalmente coinvolgo i miei allievi in attività strettamente legate alla natura e al bosco, dove si impara a convivere in sintonia”. Nei suoi occhi è ben visibile il fuoco della passione per la natura, per ciò che fa e per come vive.
“Per insegnare devi prima conoscere, ma se vuoi conoscere devi prima toccare e io tocco ogni giorno con mano la natura, la vivo e la respiro”.
Il mondo della sopravvivenza si divide in due grandi sfere, la prima di derivazione militare, l’altra molto più vicina alla natura. “Quello che per un escursionista è fondamentale tenere a mente è che la natura può offrire tanto, ma ci sono alcune regole da Escursionismo seguire tra queste: prestare sempre la massima attenzione, conservare le energie, saper accendere un fuoco, saper costruire o trovare un riparo sicuro e riuscire a trovare, qualora ci si perda in un bosco, dell’acqua potabile o renderla tale”.
Durante i corsi, che si dividono in vari step da quello base a quello più avanzato, si insegnano le tecniche fondamentali di sopravvivenza primitiva come ad esempio accendere un fuoco con un archetto o un piolo, leggere ed interpretare le tracce degli animali, realizzare una corda primitiva con fibre naturali, orientarci e ascoltare la natura.
“Il legame di tutti noi con la terra dovrebbe essere la nostra ricerca costante – dice il maestro Priori – le tecniche che insegno ci spingono lontano verso nuovi orizzonti dello spirito, per tornare ad essere parte della natura”.
Fondamentale, a tutti i livelli, per chi si avvicina ai corsi di sopravvivenza è la componente psicologica. La prima sensazione che si prova, se ci si perde all’interno di un bosco è quel senso di smarrimento, di disorientamento che tende a farci commettere degli errori e a guardare ciò che ci circonda con diffidenza, come qualcosa di estraneo a noi, di lontano da cui scappare per incapacità, perché è nella selva, nella macchia che vengono fuori le nostre debolezze, le nostre fragilità.
“La natura ti fortifica, ti insegna a ritrovare te stesso, l’equilibrio interiore, ed è in grado di ricaricarti. Ma non si diventa esperti di tecniche di sopravvivenza e di tracking senza impegno e disciplina – continua Priori – insegno a riscoprire il nostro istinto e a sviluppare capacità di adattamento sopite e a oltrepassare i limiti”.
Gli appassionati che si iscrivono ad un corso di sopravvivenza si accorgono subito di due cose: la prima è che le tecniche possono rilevarsi utilissime in mille situazioni impreviste che potrebbero capitarci nella vita, la seconda è che ci si diverte molto a mettersi alla prova con se stessi in tutta sicurezza. Ogni anno, infatti, si legge di escursionisti morti o dispersi in crepacci, di persone smarrite nei boschi alla ricerca di funghi o durante semplici passeggiate anche in territori non particolarmente impervi o isolati. Avere delle nozioni base è quindi fondamentale per tutti.
Esistono sedi e scuole in tutta Italia di corsi di sopravvivenza, cambiano solo gli istruttori
che possono essere più specializzati in alcuni settori che in altri. Ci sono istruttori esperti nel survival marino o nei lavori su funi, tra le fronde degli alberi. Altri corsi, invece, sono collegati a settori di derivazione più strettamente militare e tattica. Ma ciò che accomuna tutti è la “despecializzazione” ovvero la capacità di uscire dagli schemi e saper trovare nel momento opportuno una soluzione ad una contingenza, prendendo iniziativa e spunto dai singoli settori specifici del survival e della vita civile. I partecipanti ai corsi Survival vengono coinvolti in una crescita progressiva e si appassionano sempre di più a questa attività accrescendo le occasioni di aggregazione e i vincoli di amicizia.
LA FEDERAZIONE ITALIANA SURVIVAL
Fondata nel 1986, la Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale (FISSS) è un ente di formazione specifico nell’ambito della sopravvivenza. La Federazione raccoglie decine di associazioni e più di duecento tra istruttori ed operatori in tutta Italia. Diversi gli incontri organizzati durante l’anno con gli operatori e gli istruttori qualificati, dove l’esperienza di tutti viene messa a disposizione degli associati per un travaso di conoscenze che porta alla crescita del singolo partecipante e di tutto il gruppo.
Quest’anno l’agenzia EURETHICS-ETSIA, riconosciuta dalla Commissione Europea, ha accreditato la FISSS come “Survival Federation Academy” e primo “Centro Educativo Sportivo Internazionale” di formazione nel campo sopravvivenza secondo lo standard europeo di 8°EQF e ISO 17024-2012. Questo dà accesso a determinate prerogative regolamentate, tra queste ad esempio la possibilità di aprire una scuola di survival riconosciuta. Info http://www.fisss.it/.
I CONSIGLI DEI PARÀ DEL “TUSCANIA”
In montagna e in bosco equipaggiamento e sicurezza vanno di pari passo. Lo zaino e il suo contenuto sono importantissimi.
“Per affrontare qualsiasi situazione straordinaria consiglio di tenere assemblato uno zainetto da escursionismo da 5/10 litri, uno troppo pesante ostacolerebbe la marcia. È necessario prepararlo con cura e attenzione per non dimenticare nulla” – spiega il Maresciallo Maggiore Riccardo Carbonatti, Istruttore del Reparto Addestrativo del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania. “Una giacca antivento, un cappello, dei guanti, una torcia, un coltellino a serramanico, una bussola, una barretta energetica, una bottiglietta per l’acqua, un fischietto per segnalare la posizione e un piccolo kit di pronto soccorso. Sono questi gli oggetti base indispensabili per sopravvivere in zone impervie - dice il Maresciallo - in caso di necessità. Ho l’onore di addestrare uomini d’eccellenza nell’Arma dei Carabinieri, persone che vengono sottoposte a tutta una serie di prove fisiche e psicologiche impegnative. Durante la formazione di questi militari – continua il Maresciallo - insegniamo a sopravvivere anche in condizioni estreme. Formiamo corpo e mente a rispondere a shock fisici ed emozionali. È indispensabile avere nozioni multidisciplinari per sopravvivere in natura, dal primo soccorso, alla botanica, alla meteorologia, all’alpinismo, all’orientamento e non ultime nozioni di caccia e pesca. Più sai meno hai bisogno – afferma il militare - questo è quello che dico sempre ai miei allievi, un motto che tengo ben a mente fin dai tempi della mia formazione di survival avvenuta in Germania presso una scuola di addestramento avanzato. Infine un’ultima regola d’oro: non uscire mai di casa con calzature che non siano comode e ben allacciate: non si può mai sapere quando gli eventi ci richiedano di correre…”.