AMBIENTE
LA SICUREZZA DEGLI EDIFICI PASSA DAL LEGNO
01/04/2017
di Martina Valentini

Le moderne tecniche basate sul legno permettono di costruire edifici antisismici fino a 20 piani. L'uso in Italia è però ancora limitato, eppure si diffondono le buone pratiche. Con alcune punte di diamante nelle zone colpite dai recenti terremoti del Centro Italia


Foto A_Credits foto Fausto Franzosi

Costano meno delle abitazioni di cemento e pietra, sono riconosciute come il modo migliore per ridurre i danni da terremoto, eppure in Italia gli investimenti nell'edilizia in legno sono ancora marginali nonostante gli straordinari progressi tecnologici nel campo, ben noti agli esperti di tecniche costruttive innovative: legno massiccio, legno lamellare, pannelli di legno incrociato (Cross laminated timber) intonacabili, serramenti e pavimenti con specie legnose certificate, adozione di tecniche di termotrattamento, impregnanti che proteggono da muffe, insetti e acqua, software per la progettazione di case passive. Tanti tasselli di una rivoluzione che oggi rende possibile collaudare edifici in legno alti fino a 20 piani. Punte di diamante di un settore che, a differenza dell'edilizia tradizionale, mostra segni di grande dinamismo economico: il comparto delle costruzioni in legno pone l'Italia al quarto posto tra i produttori europei (8,4% del mercato, dietro a Germania, Gran Bretagna e Svezia). Molto forte l'impegno nell'edilizia residenziale: ammonta a 658 milioni di euro il valore dei nuovi edifici in legno realizzati solo nel 2014 (ultimo dato disponibile).

Le abitazioni in legno, poi, possono essere consegnate pronte all'uso in tempi certi e inFoto B - Foto Fausto Franzosi pochi mesi, con prezzi contenuti. Tutte peculiarità che le renderebbero perfette non solo nella futura ricostruzione a lungo termine ma anche nelle prime fasi postsisma, permettendo di ridurre i tempi per dotare le famiglie rimaste senza casa di prefabbricati confortevoli, sicuri e sostenibili.

“Se si fosse puntato sul legno probabilmente non avremmo avuto tutti quei danni nelle zone colpite dai terremoti che si sono ripetuti dall'estate scorsa ad oggi” spiega Maria Cristina D'Orlando, Presidente dell'Associazione PEFC Italia, lo schema di certificazione forestale più diffuso in Italia e nel mondo, da anni impegnato per la valorizzazione di una filiera bosco-legno virtuosa. “Inserire nelle vecchie abitazioni tetti in cemento armato le ha condannate al collasso anche di fronte a scosse sismiche di media intensità. Il tetto in legno al contrario dà leggerezza e non stressa la struttura sottostante, respira ed è bello da vedere e da abitare”. Lo scarso know-how di progettisti, geometri e ingegneri è, forse anche più della burocrazia, il nemico peggiore contro il quale si deve quotidianamente scontrare chi conosce bene le performance virtuose del legno applicato all'edilizia. D'altra parte, ci sono però casi esemplari, tutti italiani, già applicati in zone sismiche.

 

IL NIDO D'INFANZIA IRIDE A GUASTALLA (REGGIO EMILIA)

Foto E_Credits foto Fausto FranzosiÈ un asilo all’avanguardia e a misura di bambini e insegnanti, sostenibile, accogliente e sicuro, quello progettato dallo Studio Mario Cucinella Architects di Bologna, nel quale un’azienda italiana ha curato l’originale parte strutturale. Il nuovo edificio sostituisce due nidi comunali dell’infanzia danneggiati dal terremoto del 2012. La struttura vede l’uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale. In particolare, ad eccezione delle fondazioni di cemento armato, la struttura portante è costituita da telai di legno lamellare. Nello specifico, è stato utilizzato abete rosso proveniente da foreste alpine che si trovano in un raggio di 150- 200 Km dalla sede dell’azienda costruttrice. Tutto il legno usato è rigorosamente certificato PEFC (proviene cioè da foreste gestite in modo sostenibile).

Il legno lamellare impiegato per la struttura risponde, inoltre, alla necessità di garantire, con un materiale da costruzione altamente testato, la massima sicurezza anche alle più alte sollecitazioni sismiche come quelle rilevate in Emilia.

La progettazione passiva, combinata con l’uso di impianti ad elevata efficienza energetica, è valsa all’edificio la certificazione in classe A.

 

LA SCUOLA ELEMENTARE DI GUALDO (MC)

Foto D_Foto ruotaCinque aule, quattro bagni, una sala mensa e un ufficio per le attività di segreteria: duecento metri quadri per restituire la speranza ai quaranta ragazzi di Gualdo.

La nuova scuola del piccolo comune marchigiano è stata inaugurata a novembre. Un'opera necessaria dopo i sismi del 24 agosto e di fine ottobre, che hanno reso inagibile, tra l'altro, l’istituto scolastico Romolo Murri. Da quel momento, per frequentare le lezioni gli studenti erano ospitati in una tensostruttura della Protezione Civile.

Ma l'intervento dell'azienda trentina Ille Prefabbricati di Pieve di Bono ha reso possibile, con un lavoro di appena 4 settimane e una spesa di 132mila euro, realizzare una struttura accogliente e – cosa da non sottovalutare - amica dell'ambiente: in questo caso, il legno, anch'esso certificato PEFC, proviene dalle Alpi austriache.

 

L'AREA FOOD DI AMATRICE

Forse l'edificio più noto tra quelli inaugurati nelle aree della dorsale appenninica colpite dai terremoti degli ultimi mesi. I fondi – 7 milioni di euro - in questo caso arrivano dai contributi raccolti dalla campagna ideata da Corriere della Sera e dal TgLa7. È la mensa di Amatrice, primo tassello della costruzione del nuovo “villaggio del cibo”, pensato grazie al contributo progettuale dell'architetto Stefano Boeri, della Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e Artemide. Una sfida importante, che ha impegnato l’intero staff di Stefano Boeri Architetti in un progetto innovativo, interamente in legno certificato italiano, realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare una drammatica emergenza.

La struttura, in legno friulano certificato, ospiterà, una volta compiuta definitivamente, otto ristoranti, gestiti da altrettanti protagonisti della tradizione gastronomica amatriciana, che hanno perduto le loro sedi originarie a causa delle scosse di agosto e ottobre 2016.

Tre esempi di un panorama fatto da molte aziende del comparto legno italiano che negli ultimi anni si sono impegnate in prima linea nella gestione dell’emergenza terremoti in Italia, sia dal punto di vista della costruzione di moduli abitativi provvisori sia della ricostruzione; realtà industriali coinvolte in virtù del proprio know how e dell’esperienza maturata nella progettazione e costruzione di case in legno e che hanno fatto della certificazione forestale uno degli strumenti per ripensare il futuro rispettando l’ambiente. “Queste storie – osserva D'Orlando - dimostrano quanto sarebbe lungimirante stimolare l'ulteriore diffusione del legno in edilizia, in particolare nelle zone ad alto rischio sismico: un grande investimento strategico nella sicurezza, nella qualità e nella sostenibilità in edilizia. Investire sul legno locale e certificato rafforzerebbe un settore cruciale della nostra industria e aumenterebbe il valore delle nostre risorse forestali, ancora oggi drammaticamente sottoutilizzate”. I dati in tal senso sono paradossali: nonostante il patrimonio forestale italiano sia in costante crescita da parecchi decenni e non si riesca a utilizzare nemmeno la parte che i nostri boschi producono anno dopo anno, l'industria nazionale continua ad importare più dell’80% del legno che usa per i propri prodotti. “Invertire la tendenza significherebbe aiutare a sviluppare una economia locale sostenibile, basata su una risorsa di cui sono ricchi i nostri territori, rinnovabile e che garantisce la tracciabilità della materia prima”.