AMBIENTE
L'Angolo della Posta N° 104 - Maggio - Giugno 2018
05/05/2018


Quali sono le caratteristiche più significative delle stelle alpine?

Antonella (Padova)

 

STELLA ALPINALa stella alpina (Leontopodium alpinum), nonostante il nome richiami prevalentemente amene località montane europee, in realtà ha un’areale di diffusione piuttosto vasto. Si tratta di un genere di piante erbacee, infatti, che cresce spontaneamente anche in Asia (India, Cina e Giappone) e sulle Ande. La classificazione scientifica è tutto sommato abbastanza recente, poiché il botanico Robert Brown ne ha introdotto la denominazione solo nel 1817. Il nome del genere (Leontopodium) ha una derivazione più antica: significa letteralmente “piede leonino”, ed è un adattamento latino del greco “leontopódion” (λεοντο όδιον) da “léon” (= leone) e “pódion” (= piede), facendo riferimento alla forma dei capolini fiorali simili ad una zampa di leone. Le specie europee sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette generalmente dalla neve. Sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso con poche foglie. In genere, queste specie sono riccamente lanose per limitare l'eccessiva traspirazione poiché sono originarie di habitat aridi e secchi. Più il sole è intenso, più si ricoprono della fitta inconfondibile lanugine bianco-argento che rende questo fiore amabile, tenero e morbido all'aspetto.

 

 

A cosa è dovuto il verso della marmotta?

Ruggero (Brescia)

 

MARMOTTALe marmotte sono animali caratterizzati da territorialità. Per tale motivo tendono a marcare i confini con le secrezioni delle ghiandole che si trovano nei cuscinetti plantari delle zampe anteriori, sul muso e nella regione anale. Talvolta, però, ciò non è sufficiente a tenere lontane altre marmotte. E ciò dà spesso origine a zuffe e inseguimenti per allontanare gli intrusi. Quando, però, la minaccia è rappresentata da un predatore, l’unica strategia possibile è la fuga. Le marmotte hanno, perciò, escogitato un sistema molto efficace: la prima che fiuta il pericolo lancia l'allarme consentendo al gruppo di rifugiarsi nelle tane il più rapidamente possibile. La tecnica è semplice: la marmotta che fa da "sentinella" si erge sulle zampe posteriori e, percepito il pericolo, spalanca la bocca emettendo un grido simile a un fischio (provocato dall'espulsione di aria attraverso le corde vocali) udibile fino a centinaia di metri di distanza.

 

 

Come si accende il fuoco con l’archetto e il piolo?

Marcello (Milano)

Risponde Marco Priori, Co-Presidente della Federazione Italiana Survival (FISSS)

 

accensione fuocoNel metodo con l'archetto (ma anche quello con il semplice piolo a mano) la chiave di tutto è l'attrito che si sviluppa facendo sfregare vigorosamente due legnetti. L'archetto è lo strumento che dà la rotazione ma serve anche una buona pressione per premere il piolo verso il basso. Questa pressione è data dal peso del nostro corpo. Con la tecnica giusta si crea una piccola brace che incendierà la paglia. Ovviamente ci sono tipi di legno più "facili" rispetto ad altri. Accendere un fuoco in questo modo è possibile a tutte le età ed è molto coinvolgente. Provare per credere.