
Le primule si gonfiano con borioso piglio;
mentre l’astuta mammola s’asconde ad ogni ciglio;
un alito possente scuote la vita intera.
È viva, è qui presente ormai la primavera.
(J. W. von Goethe)
Se l’arrivo delle rondini annuncia la primavera, nei prati spetta alla primula dare il benvenuto alla bella stagione: fiore simbolo di rinnovamento e di speranza. Il nome scientifico Primula vulgaris deriva dal latino primus, cioè che nasce per primo e che apre la danza dei fiori annunciando così la fine dell’inverno.
#LOSAPEVATECHE: la primula appartiene alla numerosissima famiglia delle Primulaceae che conta più di 400 specie e molte di queste in Italia sono diffuse e presenti allo stato selvatico nei boschi.
UNA LEGGENDA DA RACCONTARE
Ad aumentare il fascino di questa pianta c’è la sua leggendaria origine. Si narra che San Pietro gettò dall’alto del cielo le famose chiavi del Paradiso e che nel punto esatto in cui toccarono terra spuntarono questi elegantissimi fiori.
#LOSAPEVATECHE: non a caso in Inghilterra le primule vengono chiamate anche Bunch of keys cioè mazzo di chiavi.
PRIMULE PETALOSE
È una pianta erbacea sempreverde dalle foglie carnose di colore verde scuro. I suoi fiori sbocciano riuniti in mazzetti e assumono diversi colori, dal giallo al rosso ma anche dal viola al rosa.
C’è quella obconica dai fiori a forma di ombrello. Presente in Italia solo nei vivai e nei colori più variopinti.
E quella malacoides detta anche primula fata, è una pianta perenne che nasce in Cina, ma la si può trovare anche sull’Himalaya e in India.
E tante tante altre…
#LOSAPEVATECHE: tra gli acerrimi nemici delle primule ci sono le lumache che si nutrono delle loro foglie, il cui sapore ricorda molto l’insalata.
UNA PRIMULA DI “NICCHIA”
La Primula allionii Loisel nasce e cresce solo in Piemonte. Si tratta molto probabilmente di un relitto preglaciale. E proprio per la sua area vegetativa così circoscritta è una pianta particolarmente protetta e inserita nel Libro Rosso delle Piante d’Italia.
PERCHÉ SI DICE “PRIMULA ROSSA”?
“La cercan qui, la cercan là, dove si trovi nessuno lo sa, che catturare mai non si possa, quella dannata primula rossa?”
Una persona inafferrabile e molto arguta. Questa espressione trae origine dal romanzo “Primula Rossa” di Emma Orczy il cui protagonista mette in salvo dai pericoli i suoi “fedelissimi” attraverso mille peripezie. E se Zorro firma le sue imprese con la famosa Z tracciata con la spada, Sir Percy Blakeney lo fa sempre con uno stemma dal fiore rosso.
#LOSAPEVATECHE: se prendiamo una primula e proviamo a soffiare alla base del calice del fiore emetteremo un suono che ricorda quello di una trombetta.
LA PRIMULA E IL BOSCO
La comfort zone della primula è il sottobosco, luogo fresco e riparato. Una volta trovato l’habitat giusto, dimostra di essere una pianta resistente che non richiede particolari cure. Definita pianta frugale, ama il fresco primaverile e si adatta bene alle basse temperature dell’inverno residuo, ma mal sopporta le estati torride.
#LOSAPEVATECHE: La primula viene anche chiamata… Poete in Liguria, Vioela zalda in Lombardia, Occhio infernale in Abruzzo, Conterba siciliana in Sicilia, Trombete in Veneto, Pimpinello in Piemonte.
DOLCE PRIMULOSO
I fiori delle primule non sono solo belli da coltivare o da regalare, ma anche dolci da mangiare.
UNA TORTA GOLOSA ALLE PRIMULE
INGREDIENTI:
- 250 gr. di biscotti secchi tipo Digestive
- 80 gr. di burro
- 50 gr. di fiori di primule (da pestare)
- 4 tuorli d’uovo
- 400 gr. di latte condensato zuccherato
- 100 gr. di zucchero
- 1 cucchiaino di essenza di fiori d’arancio
PROCEDIMENTO:
Prendiamo una ciotola e sbattiamo i tuorli d’uovo, versiamo lo zucchero e l’essenza di fiori d’arancio, aggiungiamo il latte condensato e le primule pestate.
Tritiamo i biscotti e uniamoli al burro fuso, disponiamo il tutto in uno stampo da crostata creando una base compatta e poi versiamo il composto ottenuto prima. Mettiamolo a cuocere nel forno già caldo per mezz’ora circa a 180° C.
Per completare la nostra torta non ci resta che decorarla con dei fiori di primula e roselline di panna montata.
#LOSAPEVATECHE: esistono tantissimi piatti a base di fiori, basti pensare ai fiori di zucca fritti, al risotto ai petali di rosa, ai biscotti al gelsomino, alla torta alla menta.
PRIMULA IN FESTA
Vogliamo decorare le nostre feste o fare un piccolo regalo? Che ne dite di creare un bouquet di fiori fatto con dei palloncini? Non li gonfieremo ma li lasceremo sgonfi! Vediamo come realizzarlo (insieme ad un adulto):
OCCORRENTE:
- filo di ferro sottile
- palloncini gonfiabili colorati
- cannucce (meglio se gialle)
- pinze
- forbici
COMINCIAMO!
Tagliamo 5 pezzetti di filo di ferro lunghi circa 40 cm per i nostri petali.
Prendiamo un pezzo di filo di ferro e pieghiamolo a metà, inseriamolo delicatamente all’interno di un palloncino, poi a fine corsa fermiamolo con un pezzetto di filo di ferro e sagomiamo il nostro petalo. Procediamo così per tutti gli altri petali.
Poi prendiamo la cannuccia e tagliamola in pezzetti; una volta uniti i petali a mo’ di fiore inseriamo al centro i pezzi di cannuccia che andranno a formare il pistillo del fiore.