PIANETA ANIMALI  a cura di Monica Nocciolini
NINNA NANNA A 5 GRADI
18/02/2020
di Monica Nocciolini


DOMESTICI - Tartaruga mediterranea (cucciolo) Ssshhh... dorme... eh sì: col freddo la tartaruga di terra Testudo hermanni, originaria delle nostre latitudini e perciò detta “mediterranea”, entra in letargo. Caratteristico guscio a cupola con macchie (gli scuti) marrone scuro tendenti al nero su fondo ocra, questa specie – protetta e inclusa nella Convenzione Cites – è tra le più diffuse negli ambienti domestici italiani. Ritenerla una compagna poco impegnativa perché passa mesi dormendo sarebbe un errore. Anche la sua “messa a nanna” risponde infatti a regole precise.

Guai ad esempio a pensare di farle buona cosa allestendo al riparo dentro casa un angolino dedicato al sonno lungo circa 20 settimane. La temperatura ideale a far da ninna nanna per questa tartaruga è infatti attorno ai 5 gradi. Maggior tepore ne attiva il metabolismo, solo che lei fino agli 11 gradi non si sveglia. Quindi non si nutre. Dunque deperisce, esaurendo troppo in fretta le riserve e andando incontro a danni potenzialmente letali. Certo, nemmeno del tutto all’addiaccio va bene: sotto gli zero gradi può infatti riportare lesioni cerebrali, anche in questo caso con ripercussioni fino ad estreme conseguenze.

Il sonno della tartaruga è insomma una fase delicata nel suo ciclo di vita. Per paradosso è quasi più semplice la gestione estiva: una volta sveglia esplorerà il giardino – niente terrario, per questa specie assai curiosa e, pur nello standard della tartaruga, anche dinamica – e si abbufferà di erbe spontanee scegliendo da sola quelle che fanno al caso suo fra trifogli, tarassaco, fiori, erba medica e piantaggine. A voler integrare la dieta, assolutamente limitarsi a vegetali aproteici come cavoli o lattuga, foglie di carota o zucchine. E niente frutta: l’intestino ne risente. Mai farle mancare l’acqua, poiché oltre a bere si immerge volentieri e gradirà un recipiente basso a cui poter accedere in tutta comodità. Gradite in estate le zone ombrose, già che la specie non apprezza il solleone.

Attenzione: in quanto specie protetta, la Testudo hermanni può essere ceduta solo se nata in cattività, microchippata e corredata di documentazione. Vietato tenere con sé l’esemplare casualmente incontrato nel bosco: ne va denunciato il ritrovamento ai Carabinieri Forestali. Si può però chiederne l’affidamento.