NATURAL SURVIVAL
DORMIRE SOTTO LE STELLE
30/12/2020


Foto N. PrioriNel 1968 usciva nelle sale cinematografiche un divertentissimo film con Alberto Sordi in cui due protagonisti si improvvisano viaggiatori per seguire le tracce di un loro congiunto scomparso nelle zone più incontaminate d’Africa. Avvolti nei loro giganteschi sacchi a pelo trascorrevano goffamente le tiepide notti all’aperto. Da quel film sono trascorsi più di cinquant’anni, la tecnologia dei sacchi a pelo si è evoluta moltissimo, ma i princìpi sono rimasti sempre gli stessi.

Quando si pensa ad un pernottamento fuori spesso si ritiene che la tenda sia l’oggetto più importante da mettere nello zaino. In realtà non è così perché ciò che ci garantirà di dormire al caldo sarà il sacco a pelo. Chiaramente, abbinando le due cose avremo praticamente tutto ciò che ci serve anche in caso di pioggia o vento. Fermo restando che è comunque possibile realizzare ripari idonei a cavarcela egregiamente, la loro scelta deve essere accurata.

Lo spazio nello zaino e il suo peso finale sono fattori che dobbiamo necessariamente tenere in considerazione: il sacco a pelo potrebbe essere decisamente ingombrante! A parità di materiali, più sarà voluminoso e pesante, più terrà caldo durante la notte. Il principio con cui funziona è molto semplice: noi saremo la stufa che riscalderà l’aria intrappolata tra i vari strati di materiale isolante. In sostanza, più sarà grande la “bolla” di questo materiale intorno a noi e meno ci sarà scambio con l’aria fredda esterna.

Bisogna quindi considerare le temperature notturne e in base a questo scegliere il più idoneo leggendo sull’etichetta la cosiddetta “temperatura di comfort” valutata dalla fabbrica. La tolleranza al freddo è personale e per questo se sono un tipo piuttosto freddoloso dovrò scegliere un sacco a pelo con temperatura di comfort di qualche grado più bassa rispetto a quelle a cui andrò incontro durante la notte, per garantirmi un buon riposo. Ad esempio, una temperatura di comfort di 5° C garantirà a molti di dormire al caldo quando faranno 5-6° C ma qualcuno potrebbe preferirne uno con temperatura di comfort di 0° C per sentirsi meglio isolato. Questo vale soprattutto per le donne che in genere sono più sensibili al freddo. Un fattore importante per la scelta del sacco a pelo è il tipo di materiale che costituisce l’imbottitura. Principalmente ci sono due grandi categorie: fibra sintetica e piume. Nel primo caso si ha il vantaggio che le fibre si dilatano subito dopo aver estratto il sacco a pelo dal contenitore e quindi raggiungono subito ottime capacità termiche. Inoltre, il materiale sintetico mantiene parte delle sue capacità isolanti anche bagnato e tende ad asciugarsi più rapidamente. D’altro canto, i vantaggi delle piume sono legati al fatto che il sacco a pelo è più leggero da trasportare ed ingombra meno rispetto ad uno in fibre sintetiche, ma una volta estratto richiede del tempo per far sì che le piume si “gonfino”. Nella scelta finale non dobbiamo certo sottovalutare l’impatto ecologico dei processi di produzione di materie sintetiche economiche o la sofferenza degli animali per il prelievo delle piume; per quest’ultimo aspetto ci sono marchi che ne certificano la provenienza etica.

Infine un consiglio: è fondamentale entrare nel sacco a pelo con vestiti ben asciutti, soprattutto i calzini. Nel mio sacco a pelo non mancano mai un paio di calzettoni e un cappello di lana, due optional decisamente utili nelle notti più fredde.