
“Tuoi cespi solitari
intorno spargi,
odorata ginestra,
contenta dei deserti…”
(La Ginestra, G. Leopardi)
INDOVINA CHI SONO:
Sono una pianta semplice ma molto resistente. Sono sempreverde e quando cresco assumo la forma di un cespuglio, abito in zona Macchia Mediterranea e cresco su terreni aridi, specie se scoscesi, così da consolidarli. Non ho bisogno di troppe cure: me la cavo da sola. Ho pochissime foglie disposte in modo alternato lungo i miei rami sottili. Mi tingo di giallo e profumo in estate, grazie ai miei tanti fiori. La mia famiglia si chiama Leguminosae e ho diversi cugini tra cui piselli, fagiolini, fave, lenticchie, ceci e arachidi. Beh, a differenza di questi miei parenti, i miei frutti (baccelli) non si mangiano. Avete indovinato chi sono? Esatto: sono la GINESTRA.
#LOSAPEVATECHE: i miei fiori possono essere utilizzati oltre che per profumare l’ambiente anche per tingere tessuti naturali (e non sintetici) per ottenere così…un bel giallo ginestra!!!
TUTTO IL MONDO È GINESTRA:
In natura ne esistono diverse specie. Tra le più diffuse troviamo:
• la Genista lydia, tipica della Siria: il suo segno distintivo, essere una specie nana e spinosa.
• la Cytisus albus o multifloris, cresce spontaneamente in Spagna e in Portogallo. A differenza delle altre ginestre i suoi fiori sono sì profumati, ma di colore bianco.
• la Cytisus canariensis: come si deduce dal nome, è originaria delle isole Canarie, presenta fiori di colore giallo molto profumati.
• la Spartium junceum, ginestra odorosa è la nostra ginestra, tipica della Macchia Mediterranea, rinomata per la sua decisa profumazione e per questo spesso piantata in giardino.
• la Cytisus scoparius, ginestra dei carbonai: quella dal fusto slanciato delle colline del Centro-Nord d’Italia.
• la Ulex europaeus, che si distingue per il portamento: fusto corto molto ramificato e numerose foglie spinose, fiori giallo intenso.
#LOSAPEVATECHE: con i rami di Cytisus scoparius in passato si realizzavano le scope, soprattutto per pulire i camini, non a caso il nome comune è Ginestra dei Carbonai.
UNA PIANTA PIONIERA:
La ginestra nasce spontaneamente nei prati radi e nei boschi soleggiati. È spesso utilizzata nei rimboschimenti di zone degradate. Grazie al suo apparato radicale molto robusto e sviluppato riesce ad ancorarsi ai terreni più scoscesi e sopporta molto bene i forti venti. In particolare è impiegata nelle scarpate autostradali e lungo le ferrovie, assumendo il ruolo di pianta pioniera. Una volta che ha colonizzato e apportato miglioramento al terreno, lascia spazio ad altre specie che altrimenti non riuscirebbero a crescere: per questo è molto importante dal punto di vista forestale.
#LOSAPEVATECHE: gli apicoltori offrono alle loro api fiori di ginestra che piantano in prossimità degli alveari. Il risultato? Un miele profumato e dolcissimo.
L’ARTE DELL’INTRECCIO:
Un’arte antica che si tramanda di generazione in generazione, con molta cura e dedizione si realizzano cesti, cestini e vassoi, ma anche cappelli, lampade, tende e persino gioielli. Ogni cesto ha una sua precisa funzione ed ogni manufatto deve quindi essere realizzato con un determinato materiale.
IL GRATICCIO
È un particolare vassoio a forma di barchetta realizzato con i rami di ginestra, tipico dell’Isola del Giglio e usato principalmente per essiccare uva e fichi. Per tradizione ha una lunghezza che varia dai 50 ai 130 cm.
IL PIENNOLO
è una cordicella realizzata con rami di ginestra utilizzata per sistemare e appendere i pomodori, tipica dei tessitori e dei contadini dell’Isola d’Ischia.
#LOSAPEVATECHE: per chiunque fosse interessato alla realizzazione di cesti e vassoi visitare il sito www.cesteriaitaliana.it
LA GINESTRA IN GIARDINO!
Perché no?! Migliora la qualità del terreno grazie al suo essere “leguminosa”: per sua natura infatti contribuisce ad arricchire il terreno di azoto. È anche molto resistente agli attacchi di parassiti e malattie. Anche se si tratta di una pianta frugale, si consiglia di potare i rami alla fine della fioritura per mantenere l’arbusto folto.
#LOSAPEVATECHE: Si può piantare anche in vaso e regala dei fiori stupendi, ma, a differenza di quella selvatica, la ginestra che piantiamo in vaso necessita di essere annaffiata con costanza.
DALLA PIANTA ALLA CORDA:
La parola ginestra deriva dal greco spartos (corda) e infatti fin dall’antichità veniva usata per realizzare corde, stuoie e tessuti. I greci usavano la varietà Spartium junceum, particolarmente resistente all’acqua, per realizzare cime da navigazione ma anche delle vere e proprie coperte e capi di vario genere.
#LOSAPEVATECHE: È una pianta tessile diffusa soprattutto nelle regioni meridionali d’Italia e, a differenza delle altre piante tessili che vengono principalmente coltivate, come la juta, il lino, il cotone, la ginestra da noi nasce, cresce e fiorisce anche allo stato selvatico.