GAIA di Fulco Pratesi
IL RITORNO DELLA LONTRA
18/10/2021


Disegno LontraLa prima volta che vidi una lontra in natura (se natura si può chiamare un esemplare imbalsamato) fu in un’osteria vicino al Lago di Nazzano, un’oasi creata dal WWF nel 1968, poi divenuta nel 1979 Riserva Naturale Regionale.

Che la lontra un tempo fosse comune anche nel Lazio lo testimonia il principe Luciano Bonaparte che nella sua “Iconografia della fauna italica” del 1844, scrive “Presso di noi si incontra nelle paludi Ostiensi, sulle sponde dell’Aniene, e lungo il Tevere, talvolta dentro le mura stesse di Roma”. Successivamente, le grandi bonifiche che si sono succedute dal 1850 fin quasi al 1970, la caccia indiscriminata e la legge sulla caccia del 1971 che l’aveva inserita tra “gli animali feroci e nocivi”, ne causarono il drastico declino. Il prosciugamento delle Paludi Pontine degli anni Trenta ne affrettò la quasi definitiva scomparsa.

Il grande cacciatore Emilio Scheibler osservò in quegli anni, tra le altre, le “orme di lontre che fuggivano dai canneti del Lago di Fogliano per andare a cercare rifugio altrove”.

Alla fondazione del WWF la situazione di questo elegante carnivoro palustre era assai grave. Le poche segnalazioni dirette riguardavano esemplari uccisi nella Laguna di Orbetello e problematici avvistamenti nelle oasi maremmane e laziali del WWF.

Come per altre specie minacciate, vedi il lupo, l’orso e il cervo sardo, la giovane Associazione si adoperò per la sua salvezza. Negli anni Ottanta, secondo Antonio Canu del Gruppo Lontra del WWF - dopo una ricerca a tappeto anche con l’aiuto di esperti inglesi - di lontre in Italia “se ne contavano appena un centinaio”.

Le iniziative maggiormente positive in aiuto di questo mustelide sono dovute - oltre che alle campagne di ricerca, di informazione e di sensibilizzazione - alla creazione delle nostre Oasi e all’assoluta protezione accordata dalla Legge per la difesa della fauna selvatica del 1992 che la incluse tra le specie “Particolarmente protette”.

La prima delle Oasi WWF fu quella di Serre Persano sul fiume Sele Calore in Campania, creata dal socio Giampiero Indelli nel 1981, oggi il luogo dove sia più facile vedere, fotografare e disegnare la lontra. Altre ve ne sono in Campania (Grotte del Bussento e Lago di Conza), in Basilicata (Lago di San Giuliano e Bosco di Policoro) e in Abruzzo (Cascate del Verde).

Oggi fortunatamente, come certificano i ripetuti avvistamenti, le nascite e anche le morti per investimento di veicoli, e grazie alla sorveglianza preziosa dei Carabinieri Forestali, la lontra in Italia può dirsi finalmente fuori pericolo.