È con la deposizione di una corona d’alloro presso il Sacrario dedicato ai Caduti dell’Arma all’interno del Museo Storico, che sono iniziate, il 21 novembre scorso, le celebrazioni per la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma. Il momento di raccoglimento che ha avuto come teatro il museo di Piazza Risorgimento è stato però solo l’esordio di una giornata come sempre fitta di eventi, di incontri, di emozioni. In quella data, infatti, come noto, l’Arma non rende solo omaggio alla Vergine “Fedele fino alla morte”, ma celebra anche la Giornata dell’Orfano, con la quale l’Istituzione intera e con essa l’Onaomac, l’opera di assistenza che si dedica proprio ai figli dei militari scomparsi, si stringe intorno a quelle famiglie segnate da perdite inconsolabili.
Ma torniamo agli eventi che hanno scandito quella giornata così speciale per la vita dell’Istituzione. A cominciare dalla Messa in onore della Patrona presso la Legione Allievi Carabinieri, officiata da Monsignor Vincenzo Pizzimenti, Capo del Servizio di Assistenza spirituale del Comando Generale, alla presenza dei Vertici dell’Istituzione, di rappresentanti dell’Anc, dell’Onaomac e degli organismi della Rappresentanza Militare.
La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al Tempio. Ma la stessa data è memorabile anche per fatti storici in cui l’Arma si è resa protagonista durante la Seconda guerra mondiale: il 21 novembre del 1941, infatti, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa. Un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Per quel fatto d’arme, alla Bandiera dell’Arma venne conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima guerra mondiale. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Eroi che, in pace come in guerra, hanno saputo tener fede al Giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
Una ricorrenza piena di significati simbolici, insomma, quella che nel pomeriggio del 21 novembre è stata celebrata anche a Incisa Scapaccino (At), la località piemontese che all’Arma è profondamente legata non solo perché porta nel suo nome quello di Giovanni Battista Scapaccino, prima Medaglia d’Oro al Valor Militare dell’Arma, ma anche perché è proprio lì, nella chiesa di San Giovanni Battista, che è stato eretto il primo Santuario dedicato alla “Virgo Fidelis”. E quale sede migliore del borgo astigiano che un tempo si chiamava Incisa Belbo e che nel 1928 volle mutare il suo nome in onore all’eroico carabiniere che lì nacque nel 1802? La sua luminosa vicenda umana si consumò la notte del 3 febbraio 1834, quando si trovò circondato da cento rivoltosi armati che gli ingiunsero di gridare: “Viva la Repubblica!”. Egli si rifiutò e spronò il cavallo. Due fucilate lo uccisero.
È anche in memoria del Carabiniere Scapaccino, dunque, che nella stessa chiesa che vide tra l’altro il suo battesimo è stata celebrata la Messa in onore della Virgo Fidelis, officiata da S.E. Rev.ma Cardinal Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, insieme all’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia S.E. Santo Marcianò. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai Vertici dell’Arma, l’On. Giampiero Bocci, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, e il Professor Marcello Rota, pronipote di Giovanni Battista Scapaccino. A rendere ancora più solenne la funzione, le musiche eseguite dalla Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” con un quintetto d’archi e due cantanti lirici, il soprano Federica Neglia e il giovane tenore Matteo Bocelli, figlio di Andrea. A dirigerli, magistralmente, è stato proprio il pronipote dell’Eroe, il Maestro Marcello Rota.
A margine della cerimonia, l’atteso momento in cui il Comandante Generale ha premiato alcuni orfani assistiti dall’Onaomac che si sono particolarmente distinti negli studi. A poca distanza dalla fonte battesimale della prima Medaglia d’Oro dell’Arma, il Generale Del Sette ha anche consegnato un Encomio solenne all’Appuntato Scelto Riccardo Capeccia, effettivo alla Compagnia Carabinieri di Villanova d’Asti, che il 21 aprile scorso, dando prova di grande coraggio, è salito su un autotreno in movimento, fuori controllo a causa di un malore che aveva colpito l’autista, riuscendo ad arrestarne la corsa prima del sopraggiungere di altri veicoli. A concludere la cerimonia, la scopertura della lapide commemorativa del Carabiniere Scapaccino, realizzata per volontà del Comune di Incisa Scapaccino, in memoria del suo illustre figlio.
La ricorrenza della Virgo Fidelis, oltreché in tutta Italia, è stata festeggiata anche nei teatri operativi esteri in cui l’Arma è presente.
A.M.