Un teatro di proprietà italiana, lo storico Coliseo di Buenos Aires, progettato da un architetto italiano, gremito da un pubblico composto per lo più da italiani (almeno 1.800 dei 300mila residenti a Baires). È un legame antico, quello che la Banda musicale dell’Arma ha saputo rinsaldare, lo scorso 26 novembre, con il Concerto di Natale tenuto nella capitale argentina. Lo ha fatto grazie a melodie che dei due Paesi racchiudono l’anima e la storia, da La vita è bella a ’O sole mio, passando per No llores por mi Argentina e per i classici del tango.
Non stupisce, allora, che la manifestazione organizzata dal Consolato Generale d’Italia abbia suscitato emozioni tanto profonde nella nostra comunità d’Oltreoceano, che quella sera si è riunita anche per applaudire la consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e dell’Ordine della Stella d’Italia concesse dal Capo dello Stato a funzionari pubblici, medici, artisti, giornalisti e personalità argentine del mondo della cultura. Questo dunque il preambolo della serata, introdotta dalle note dei due Inni nazionali eseguite dal coro dell’Istituto Cristoforo Colombo, diretto dal Maestro Massimo Martinelli e dai discorsi delle principali autorità presenti. A cominciare dal Console Riccardo Smimmo, che ha ringraziato l’Arma e l’Associazione Nazionale Carabinieri, presente con i soci delle Sezioni argentine ed il labaro, per continuare poi con il Generale C.A. Luigi Longobardi, Comandante delle Scuole dell’Arma e capo della delegazione italiana, che ha commosso il pubblico con parole di affetto e vicinanza alle Forze Armate argentine e alle famiglie dei marinai del sommergibile San Juan, tragicamente disperso nell’Oceano Atlantico, e per finire con l’Ambasciatrice Teresa Castaldo, che ha sottolineato l’impegno dei Carabinieri sia in Patria che nei teatri operativi internazionali.
La parola è quindi passata agli ottoni, ai fiati, alle percussioni dei musicisti con gli alamari. Il Maestro Massimo Martinelli è riuscito a stupire e a coinvolgere il pubblico costruendo uno spettacolo appassionante fin dall’entrata in scena dei suoi strumentisti, che si sono presentati nel teatro alle spalle del pubblico, sfilando quindi per i corridoi della platea fino al palco. Ma la magia era appena cominciata. Il resto lo ha fatto un programma curato nei minimi particolari, ispirato tanto alla tradizione musicale italiana quanto a quella argentina, senza trascurare l’immancabile riferimento al tema natalizio. Due standing ovation e quattro bis, oltre a qualche lacrima, sono stati il risultato di una serata che ha permesso a tutti coloro che, tra i presenti, avessero del sangue italiano nelle vene di riscoprire l’orgoglio delle proprie radici ma anche di rafforzare il legame con la loro patria d’elezione.
Ma la tournée argentina della Banda non si è conclusa con questo appuntamento: grazie alla straordinaria organizzazione messa in campo dall’Ambasciata Italiana e dalle Autorità locali, con il prezioso supporto della nostra Aeronautica Militare e della Gendarmeria Nazionale Argentina, sono stati ben nove i concerti che i nostri maestri hanno tenuto durante la loro trasferta sudamericana. Gli abitanti di Baires li hanno applauditi nei saloni d’onore della nostra Ambasciata ma anche nelle piazze del popolare quartiere della Recoleta, oltre che ai piedi della statua dedicata all’eroe nazionale José Francisco de San Martín y Matorras, meglio noto come General San Martin, ufficiale argentino le cui campagne sono state decisive per l’indipendenza della Nazione.
Tra un’esibizione e l’altra non sono mancati incontri significativi: da ricordare la visita effettuata, grazie al Capitano Giulio Mencagli, Ufficiale dell’Arma in servizio a Buenos Aires, alla Direzione della Gendarmeria Nazionale. Particolarmente emozionanti, poi, le iniziative nelle quali i nostri musicisti sono stati coinvolti quasi per caso: come è accaduto quando il Maresciallo Maggiore Paolo Violini, archivista della Banda, ha suonato l’organo, in attesa dell’inizio della Messa domenicale, nella stessa Cattedrale in cui è stato Vescovo Jorge Mario Bergoglio prima di essere chiamato al soglio di Pietro.
Il viaggio è proseguito quindi verso Rosario, la più “italiana” delle città argentine, dove i musicisti dell’Arma, grazie anche al supporto del Console Generale Giuseppe D’Agosto, si sono esibiti in diversi contesti. Il primo concerto si è svolto presso il Monumento alla Bandiera, emblematico per il suo valore patriottico, dove, in un finale coinvolgente, la Banda dell’Arma ha intonato gli Inni nazionali insieme ai ragazzi delle compagini musicali della città. Un gesto di grande valore simbolico se si considera che proprio le bande musicali giovanili, come ha spiegato l’Assessore alla Cultura della Municipalità, facciano parte di un progetto volto a coinvolgere ragazzi appartenenti alle fasce più deboli della società. Fatalmente più esposti ad essere intercettati dalla criminalità locale, quei musicisti in erba trovano dunque negli strumenti che imparano a padroneggiare, un mezzo di difesa e di emancipazione.
La tappa di Rosario ha visto anche un concerto nel Consolato Generale e, il giorno seguente, una solenne deposizione al Sacrario del Museo delle Bandiere, dove – a fianco di quella argentina – sono custodite anche quella italiana e quella spagnola, in omaggio agli storici legami con entrambi i Paesi al di là dell’Oceano. Un’esibizione nel teatro all’aperto del Collegio Spagnolo, di fronte al maestoso Rio Paranà, ha concluso una giornata ancora una volta densa di emozioni e di incontri difficili da dimenticare.
La tournée, per i musicisti in rossoblu, era a quel punto conclusa. Non rimaneva che riporre gli strumenti nei propri astucci e riprendere la strada di casa. Ripercorrendo a ritroso il viaggio compiuto da tanti nostri avi verso quel Paese lungo e stretto che prometteva terre buone da coltivare e un futuro nuovo da sognare.