
Le BARDATURE dei reparti a cavallo dell'Arma, a conferma della originaria vocazione dei Carabinieri per il nobile animale, hanno sempre goduto di una privilegiata attenzione nei Regolamenti e nelle Istruzioni relativi alle uniformi. La forza del "Corpo", all'atto della sua costituzione, era formata da 476 militari a cavallo, ufficiali compresi, e da 327 a piedi, con una netta prevalenza degli uomini montati. La documentazione pervenutaci sul modo di trattare il cavallo, d'insellare, di cavalcare e comunque di esercitare l'arte equestre, è fra le più ricche e dettagliate. Nella bella tavola del pittore D'Apice è raffigurata la bardatura per ufficiali durante il regno di Carlo Alberto. La sella, di foggia inglese, è in pelle di cinghiale: la gualdrappa e le coprifonde sono in panno turchino scuro bordato da un gallone d'argento (1). Le altre selle sono da ufficiale (2), regolamentata nel 1927, da carabiniere e sottufficiale in uso durante il periodo di adozione del moschetto modello 91 (3) e da ufficiale superiore di epoca contemporanea (4). Nella illustrazione sono stati evidenziati alcuni degli innumerevoli elementi che compongono la bardatura, dalla fonda per pistola del 1866 (5), alla staffa dello stesso periodo (6) e ai vari rosoni e coprifonde. Il Reggimento Carabinieri a Cavallo raccoglie il patrimonio delle nobili tradizioni della Cavalleria italiana; il suo Carosello Storico, ripetuto ogni anno a Roma in occasione del concorso ippico di Piazza di Siena e in altre città italiane e straniere per solennizzare manifestazioni ippiche di grande rilevanza, celebrerà nel 1993 il 60'anno di vita.