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Calendario storico

Anno 1983



Pagina di sinistra Pagina di destra


Testo pagina di sinistra

"... Udita la sentenza si sedé sulla panca, quasi vi cadde, né da sé si sarebbe potuto rialzare. E credendo volesse porsi in aperta ribellione, o fingesse un malore per tentare di svignarsela, due carabinieri lo acciuffarono trascinandolo a forza... Ma ad un certo punto, avvertendo un fluido misterioso emanare da quel corpo, insospettiti dalla qualità del suo abbandono, né fidandosi più del suo sorriso... lo deposero in terra, sopra uno scalino, ponendosi ad osservarlo... I carabinieri che gli si erano inginocchiati a lato per osservarlo, uno gli sosteneva la testa nel palmo della mano e l'altro, estratto dalla tasca un moccichino in forma di pallottola, uno di quelli che si vedono uscire soltanto dalla tasca di un ragazzo o di un soldato, come la Veronica il volto del Signore, delicatamente gli rasciugò il sudore freddo sulla fronte ... ".

(Da "Lo zio e il nipote" in "Il palio dei buffi"; Vallecchi, Firenze).

 

Testo pagina di destra

"... Dacché il figliolo era partito soldato, per un paese lontano di cui non si riusciva a tenere a mente il nome, la madre non l'aveva più rivisto. Egli non era tornato in licenza, e si sapeva così poco di lui essendo le sue poche e brevi lettere simili in tutto a quelle degli altri soldati...
Ma ora il figlio torna in licenza di quindici giorni: il suo ragazzo arriverà domani alla stazione di Marotta...
Questa povera mamma d'un soldato s'era dimenticata di chiedere se il figliolo fosse fantaccino o bersagliere o cavelleggiere o aviere o artigliere: sapeva solo ch'era di terra e non di mare, e ciò l'aveva consolata un po'.
L'indomani, all'ora giusta, la Leonina non resistette accanto al suo tizzo e si ritrovò sulla strada di campagna a guardare i pali e i mucchi di ghiaia. Il suo Adamo doveva spuntare da là... ed era così assorta che non s'accorse di qualcuno che sorgeva in capo alla strada e s'avvicinava ed ingrandiva.
Poi sussultò. Chi era questo? Era un carabiniere. Pareva quasi che il carabiniere venisse verso di lei, facesse un segno, intimasse il silenzio.
Allora la poveretta ricordò di aver rubato un fascio di legna, proprio da quelle parti, ebbe paura e pensò di mettersi in salvo.
Correva in un viottolo spaventando un branco di anitre che correva avanti a lei e, dietro di lei, correva anche il carabiniere, un diavolo di carabiniere deciso d'agguantarla alle spalle.
Le anitre che starnazzavano avanti, il carabiniere che urlava dietro, le misero in cuore un tumulto tale che le mancarono le forze e cadde su un letto di erba lieve, dolcissima, tutta trapunta di fiorellini gialli di campo.
Quando aprì gli occhi, il carabiniere s'inginocchiava dinanzi a lei e le tergeva il sudore. Allora, come se tornasse in vita, la madre sorrise:
Sei tu, figlio mio? ... ".

(Da "La madre del soldato Adamo"; Mondadori, Milano).