
Nel 1950 l'assemblea delle Nazioni Unite affidò all'Italia, con l'"Accordo di Tutela", l'amministrazione fiduciaria della Somalia. L'Arma dei Carabinieri ebbe conseguentemente il compito di assicurare nell'ex colonia la sicurezza, l'ordine e la riorganizzazione "Somalia Police Force". Inquadrato nel "Corpo di Sicurezza" italiano, venne inviato in Somalia, nel marzo 1950, un contingente dell'Arma costituito da un Gruppo territoriale, da un Battaglione r da due Compagnie. Esaurito il compito di presidiare il territorio durante il passaggio dei poteri dall'amministrazione britannica a quella fiduciaria italiana e di garantire l'ordine nei primi mesi di vita della nascente nazione africana, il Battaglione e le Compagnie rientrarono in Italia nel giugno dello stesso 1950.
Il "Gruppo Territoriale Carabinieri", invece, rimase in Somalia per 8 anni, dedicandosi particolarmente alla ristrutturazione e alla organizzazione della Polizia somala, rendendo il suo personale autonomo e funzionante, sullo schema delle collaudate scuole dell'Arma, favorendo altresì il "processo di somalizzazione". Dal 1958 al 1960 rimase in Somalia una "Compagnia Autonoma Carabinieri" con funzione di consulenza e di assistenza tecnica alle forze di polizia somale, ormai in grado di garantire da sole l'ordine pubblico e la sicurezza.< /p>